Case green e mercato immobiliare, efficienza energetica priorità per il 30% degli italiani

Sale fra gli italiani la propensione a comprare casa, mentre l'interesse per gli affitti cala. E l'acquisto per investimento perde appeal

Pubblicato: 24 Novembre 2024 17:56

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il mercato immobiliare in Italia si evolve seguendo la svolta ecologista. Ma non si tratta unicamente di etica green, quanto di lungimiranza: il 31% degli italiani considera la sostenibilità energetica una priorità nell’acquisto della casa. Il costo delle ristrutturazioni è in aumento, complici le agevolazioni fiscali ridotte al 50% e le future direttive Ue sulle “case green”, che promettono di terremotare il settore.

Con l’entrata in vigore di queste norme, le abitazioni con basse prestazioni energetiche rischiano di perdere valore, rendendo le vendite più difficili e spesso soggette a forti sconti. È quanto emerge dall’ultimo report di Nomisma, che evidenzia come il dato sull’appeal delle case green sia in crescita di 4 punti rispetto al 2023.

Mercato in espansione

L’interesse per l’acquisto di case è in netto aumento: 980.000 nuclei familiari pianificano di comprare un immobile nei prossimi mesi, contro gli 886.000 del 2023. Questo dato, il più alto degli ultimi 5 anni, conferma un ritorno di fiducia nel mercato immobiliare. Anche ipotizzando un fisiologico 20% di famiglie che potrebbero rinunciare per mancanza di accesso ai mutui o per altre motivazioni, le previsioni per il biennio 2024-2025 rimangono solide, con un probabile aumento delle compravendite.

Tuttavia, il panorama degli acquisti sta cambiando e si compra meno per risiedere: la quota combinata di acquisti per prima casa o sostituzione è scesa al 77,2% (-5 punti rispetto all’anno scorso). Cala anche l’interesse per l’acquisto a scopo di investimento, fermo al 5,7%, lontano dai livelli pre-Covid. Questo fenomeno è legato alla ripresa dei rendimenti obbligazionari: con i titoli di Stato al 3% netto, l’affitto come fonte di reddito appare meno attraente.

Finita l’era del giardino privato

Un altro elemento in calo è l’interesse per il giardino privato, diminuito di 4 punti rispetto al 2023. Dopo la spinta data dalla pandemia, il giardino sembra essere passato in secondo piano, complice il sovrapprezzo che lo caratterizza nelle grandi città e la sua scarsa disponibilità sul mercato.

Affitti in calo

Mentre cresce l’interesse per l’acquisto, il mercato degli affitti di lungo periodo segna il passo. Solo 580.000 famiglie si dichiarano realmente interessate a una locazione, contro le 712.000 dello scorso anno. Si tratta del dato più basso del quinquennio. La maggioranza (71,1%) ricorre all’affitto per necessità, non avendo le risorse per acquistare. Questo però solleva dubbi sulla loro affidabilità economica, in un contesto già segnato da una drastica riduzione dell’offerta di case in affitto.

Aumenta la stabilità nei pagamenti

Sul fronte dei mutui, il report evidenzia una lieve diminuzione del ricorso a questa formula per acquistare casa (75,6% rispetto al 77,9% del 2023). Tuttavia, solo il 38,5% ha effettivamente usato un mutuo l’anno scorso. Migliora invece la situazione per chi già lo ha contratto: solo il 3,4% è certo di non poter pagare le rate, mentre l’11,8% prevede possibili difficoltà. Il totale del 15,2% rappresenta un netto miglioramento rispetto al 29,3% del 2023. A farsi strada nel mercato immobiliare sono le nuove generazioni: a ottobre 2024 le richieste di mutui sono aumentate del 50%, con picchi a Roma e Napoli grazie al calo dei tassi d’interesse.

Anche per gli affitti, la situazione è in miglioramento: il 6,7% degli inquilini prevede con certezza problemi di pagamento, mentre il 15,4% lo ritiene possibile, per un totale del 22,1%, in forte calo rispetto al 34,8% dello scorso anno.

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