Una poltrona per due, il significato economico del finale: “Vendo 200 aprile a 142”

Il cult natalizio Una poltrona per due intreccia finanza e intrighi: future, insider trading e vendette epiche per svelare i meccanismi del capitalismo

Pubblicato: 22 Dicembre 2024 18:25

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Cosa c’è di più natalizio di Una poltrona per due? Il film cult del 1983 è più di una semplice commedia: è una masterclass di finanza mascherata da intrattenimento. Tra scambi di identità, contratti future e giochi sporchi di insider trading, si nasconde una storia che ancora oggi ci parla del mondo degli investimenti.

La finanza in salsa hollywoodiana

Un broker impeccabile, Louis Winthorpe III, e un senzatetto intraprendente, Billie Ray Valentine. A metterli in rotta di collisione sono i fratelli Duke, giganti della finanza, con una scommessa da un dollaro: dimostrare che il successo di Winthorpe è solo una questione di contesto. Lo sfondo è la Duke & Duke, una società che si occupa di trading su beni di consumo come caffè, grano e succo d’arancia surgelato.

Strumenti derivati: i protagonisti in ombra

Il film ci porta dritti dentro il mondo dei derivati, con i contratti future a fare da protagonista silenzioso. Questi strumenti, che permettono di fissare oggi il prezzo di una merce da consegnare in futuro, sono perfetti per proteggersi dalle sorprese del mercato. Immaginate un’azienda che usa grandi quantità di plastica: con un contratto future può bloccare il prezzo e dormire sonni tranquilli, indipendentemente dalle oscillazioni.

Nel caso del succo d’arancia, le scommesse sui raccolti diventano una vera partita di scacchi. Se l’offerta è abbondante, i prezzi scendono; se è scarsa, salgono vertiginosamente. I fratelli Duke, grazie a un rapporto segreto, pensano di avere il controllo della scacchiera. Ma la partita prende una piega inaspettata.

I contratti future sono spesso utilizzati anche a scopo speculativo, come mostrato nel film. In particolare, il valore di ogni contratto dipende da un moltiplicatore: nel caso del succo d’arancia, ogni variazione di un punto nel prezzo corrisponde a migliaia di dollari di profitto o perdita per chi ha posizioni aperte.

Il lato oscuro dell’inside trading

“L’inverno rigido non sembra aver compromesso il raccolto delle arance”. Una semplice frase, ma nel film è sufficiente per mandare all’aria i piani dei fratelli Duke. L’insider trading è il cuore pulsante di questa parte della trama. Usare informazioni riservate per ottenere un vantaggio sul mercato è non solo scorretto, ma anche illegale. Eppure, Winthorpe e Valentine ribaltano la situazione, sfruttando lo stesso meccanismo per colpire i loro avversari.

La strategia è geniale: i due protagonisti sostituiscono il rapporto ufficiale con uno falso, convincendo i Duke che il raccolto è andato male. Pensando che i prezzi saliranno, i fratelli iniziano a comprare contratti a qualunque costo, spingendo il mercato al rialzo.

In termini pratici, la sostituzione del rapporto crea un movimento artificiale sul mercato: gli investitori si fidano di dati falsi, alimentando un’illusione di scarsità. Questo tipo di manipolazione, se scoperto nella realtà, porterebbe a severe sanzioni legali.

Vendere alto, comprare basso

Il momento clou arriva quando Winthorpe urla: “Vendo 30 aprile a 142!”. Con questa mossa, promette di vendere succo d’arancia ad aprile a 1,42 dollari al chilo. Gli altri trader, convinti che i prezzi saliranno ancora, si affrettano a comprare, spingendo ulteriormente il mercato. Ma quando arriva l’annuncio ufficiale — il raccolto è buono — tutto crolla.

A questo punto, Winthorpe e Valentine iniziano a comprare contratti a prezzi stracciati, sfruttando la differenza tra il valore massimo a cui hanno venduto e il minimo a cui ricomprano. Il risultato? Un guadagno stellare per i protagonisti e perdite devastanti per i Duke.

Dal punto di vista finanziario, questa operazione è un esempio perfetto di una strategia short: vendere prima a prezzi elevati per ricomprare a prezzi bassi, guadagnando sulla differenza. La quantità di contratti trattata amplifica l’impatto economico: i protagonisti hanno manipolato migliaia di dollari con ogni singolo contratto.

Quando il bacon faceva il mercato

Un’altra scena memorabile vede i fratelli Duke intenti a comprare 200 contratti di pancetta di maiale a 66.8 dollari. Nel mondo degli anni ’80, piazzare un ordine significava chiamare un broker fisicamente presente in borsa, un processo molto più lento rispetto ai pochi clic di oggi. Billy Ray Valentine interviene, suggerendo che il prezzo sarebbe sceso a 64 dollari prima di risalire. Così facendo, salva ai Duke oltre 220.000 dollari in pochi minuti, grazie alla differenza di 2.8 punti moltiplicata per il valore contrattuale di 400 dollari per punto. Un esempio perfetto di come anche piccoli movimenti possano avere un enorme impatto.

I contratti sulle carni, come quelli sui maiali o sul bestiame, sono ancora oggi strumenti importanti nei mercati delle commodity. Sebbene il contratto specifico della pancetta non sia più negoziato, i suoi successori — come il Feeder Cattle o il Lean Hogs — continuano a essere fondamentali per il settore agroalimentare.

La magia delle grida a Capodanno

Prima dell’era dei computer, i mercati erano dominati dalle grida. Nel film, la borsa si trasforma in un teatro dove broker e trader si sfidano a suon di urla e segnali manuali. Questo sistema, chiamato open outcry, era un mix di caos e disciplina. I movimenti delle mani e le espressioni facciali erano tanto importanti quanto i numeri.

Winthorpe e Valentine sfruttano questa dinamica per manipolare il mercato del succo d’arancia. Vendono a prezzi elevati e ricomprano quando il panico si diffonde, dimostrando una comprensione chirurgica delle emozioni umane nel trading.

Il capitalismo e la sua resa dei conti

“Questo è l’ultimo baluardo del capitalismo puro sulla terra”, afferma uno dei protagonisti, e la borsa di New York nel film ne è il simbolo. Tra oro, cacao, zucchero e succo d’arancia, ogni prodotto ha una sua vita, fatta di scadenze e liquidità variabili. Ma quando le scommesse diventano troppo azzardate, come per i fratelli Duke, il sistema chiede il conto. I due fratelli finiscono sul lastrico, dimostrando che anche i giganti possono cadere se ignorano le regole del gioco.

Un dettaglio interessante: nella realtà, il sistema non permette di vendere contratti che non possono essere coperti finanziariamente. Tuttavia, nel mondo della finzione, la vendetta dei protagonisti e il fallimento dei Duke aggiungono un tocco epico a una storia che mescola finanza, intrighi e giustizia poetica.

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