Venduta ad oltre 10 milioni di dollari la Birkin originale, la borsa diventata emblema di stile per eccellenza di Hermès. Il pezzo unico realizzato nel 1984 è stato battuto alla cifra record (equivalente a 8,7 milioni di euro) in un’asta fulminea alla Sotheby’s di Parigi.
L’accessorio leggendario fu creato su misura dalla casa di alta moda francese per la cantante e attrice britannica naturalizzata francese, Jane Birkin, morta nel 2023.
L’asta da record
Ad aggiudicarsi l’originale Birkin è stato un collezionista privato giapponese, con un’offerta telefonica tramite il Country Head di Sotheby’s in Giappone, Maiko Ichikawa.
La sfida a colpi di rilanci vertiginosi tra nove contendenti, da una base di partenza di 1 milione di dollari, è durata soltanto 10 minuti.
La borsa è stata venduta nell’ambito dell’asta Fashion Icon, alla fine di un tour promozionale che aveva visto l’accessorio di lusso viaggiare per il mondo, da Hong Kong a Parigi, fino a New York.
Anche altri modelli di questo accessorio iconico dell’alta moda sono stati battuti all’asta con cifre da capogiro, ma la cifra di 8,582 milioni (compresi i diritti d’asta) pagata per l’originale Birkin supera per distacco i precedenti.
Fino ad oggi il primato per questa linea storica creata da Hermès a partire dalla capostipite era stato assegnato alla Hermès Birkin Diamond Himalaya 30. Un’edizione speciale realizzata con una rarissima pelle di coccodrillo nilotico, in oro bianco e incastonata da diamanti, battuta da Sotheby’s nel 2022 per oltre 450mila dollari.
Un’altra Birkin 40 fu donata dalla cantante e venduta all’asta nel 2011 per 162mila dollari: il ricavato fu destinato alla Croce Rossa per portare aiuti in Giappone, dopo il violento terremoto e il conseguente Tsunami che portò al disastro alla centrale nucleare di Fukushima.
Anche questa borsa appartenne all’interprete anglo-francese, ma non ha nulla a che vedere con la prima creata nel 1984, unica nel suo genere.
La Birkin da record
La Birkin originale fu disegnata su un sacchetto di carta dei voli di linea durante un incontro casuale su un volo aereo Parigi-Londra, tra il presidente dell’epoca di Hermès, Jean-Louis Dumas, e Jane Birkin.
La cantante e attrice, riconosciuta in tutto il mondo come icona di stile, rovesciò per sbaglio il contenuto della sua borsa di vimini, lamentandosi con lo stilista come non esistesse un accessorio allo stesso tempo capiente, pratico ed elegante.
Da lì nacque l’idea che diventò per Hermès un simbolo senza tempo della moda di lusso, oggi acquistabile soltanto con una lista d’attesa, al prezzo di migliaia di euro.
Nessuno dei nuovi modelli in circolazione può però essere paragonato alla prima borsa realizzata per la cantante, con tanto di iniziali J.B. e di segni degli adesivi attaccati da lei: una versione “ibrida” tra la 35 e la 40, in morbida pelle nera, con un profilo levigato e cuciture a punto sellaio, dalla forma rettangolare e spaziosa, oltre a uno spazio per il biberon.
Le denunce delle associazioni animaliste
L’asta nella quale è stata aggiudicata la Birkin originale era stata anticipata dall’appello della Peta, l’organizzazione per i diritti degli animali, di devolvere la vendita milionaria per compensare almeno parte dell’impatto sul mondo animale dalla produzione delle borse di Hermès.
L’associazione aveva chiesto all’ex proprietaria Catherine Benier di donare i proventi, denunciando che per realizzare una sola borsa Birkin siano necessari tre coccodrilli e come in generale la realizzazione di borse di lusso necessiti l’uccisione di innumerevoli animali come mucche, vitelli, capre, lucertole, alligatori, struzzi, elefanti.