Il K-pop diventa il nuovo bene rifugio come risposta ai dazi di Trump

Il K-pop diventa il nuovo bene rifugio. Borse in delirio, investitori in corsa, Cina riapre il mercato e BTS e Blackpink spingono il settore a nuovi record

Pubblicato: 16 Febbraio 2025 18:40

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Mentre l’acciaio sudcoreano barcolla sotto i colpi dei dazi americani, il K-pop diventa il bene rifugio che nessuno avrebbe mai immaginato. Sì, esatto, non l’oro, non il franco svizzero, ma idol perfettamente coreografati e hit planetarie. Gli investitori, che di solito cercano stabilità tra bond e asset tangibili, si sono buttati sulle major dell’intrattenimento come se fossero biglietti per un concerto sold out. E funziona. Le azioni schizzano, il settore musicale si dimostra più stabile di un disco in vinile ben conservato, mentre milioni di fan mandano in tilt il mercato con prevendite e merchandising senza fine. Che dire, la musica è cambiata, e gli investitori lo sanno.

Investimenti in K-pop mentre le tensioni commerciali aumentano

I dazi statunitensi sull’acciaio hanno mandato in crisi più di un operatore sudcoreano, ma mentre l’industria siderurgica fa i conti con le ripercussioni, l’intrattenimento si gode una stagione d’oro. Il K-pop non solo resiste, ma sbanca in borsa.

I colossi del settore stanno registrando numeri da capogiro: JYP Entertainment e Hybe vedono le loro azioni decollare rispettivamente del 6,09% e del 3,15%, mentre SM Entertainment e YG Entertainment si avvicinano ai massimi dell’anno. Gli investitori, che fino a poco fa snobbavano l’intrattenimento in favore di settori più tradizionali, stanno cambiando idea.

Solo qualche mese fa, le azioni di queste aziende erano in caduta libera tra polemiche e l’assenza di star di punta. Poi, dal 2025, la musica è cambiata: il denaro istituzionale ha iniziato a fluire a fiumi nelle major dell’intrattenimento, trasformando il K-pop in un’inaspettata calamita finanziaria.

Il ritorno di Bts e Blackpink alimenta la corsa agli investimenti

Gli investitori non stanno puntando solo su asset sicuri, stanno scommettendo su una nuova esplosione del K-pop. I BTS, di ritorno dal servizio militare, sono pronti a riconquistare il mondo, mentre le Blackpink stanno scaldando i motori per un tour mondiale che promette cifre da capogiro. Il settore dell’intrattenimento non si lascia intimidire dai dazi imposti da Trump e continua a macinare successi.

Non sono solo le big a fare rumore. SM Entertainment sta per lanciare il suo nuovo gruppo femminile, Hearts2Hearts, il primo debutto del genere da più di quattro anni. JYP Entertainment, invece, ha aperto il 2025 con KickFlip, la prima boy band dell’azienda dopo sette anni, segno che il mercato musicale non ha alcuna intenzione di rallentare.

SM Entertainment ha chiuso il 2024 con un fatturato di 0,72 miliardi di dollari, mentre JYP Entertainment si è portata a casa 0,42 miliardi. E non sono numeri lanciati a caso, perché il quarto trimestre ha visto SM incassare 188,6 milioni di dollari, un bel salto rispetto all’anno precedente. JYP, dal canto suo, ha fatto schizzare i ricavi a 121 milioni, con un incremento del 22,1%

Il mercato cinese torna a essere una risorsa strategica per il K-pop

Mentre Washington alza muri tariffari, Pechino sembra aver capito che il K-pop è un affare troppo grande per restarne fuori. Dopo anni di porte chiuse, la Cina riapre le braccia ai fenomeni musicali sudcoreani e, con loro, a un fiume di yuan pronti a fluire nelle casse delle case discografiche.

Nel 2016, la Cina rappresentava una miniera d’oro per il settore, con il 20% dei ricavi che arrivava direttamente da lì. Poi è calato il gelo diplomatico, gli album coreani hanno smesso di passare la dogana e i concerti sono diventati un miraggio. Ora il vento è cambiato: con il boom del mercato del merchandising e il via libera ai viaggi senza visto, la macchina dell’intrattenimento è pronta a ruggire di nuovo.

Per suggellare questo ritorno di fiamma, il presidente dell’Assemblea Nazionale sudcoreana Woo Won-shik ha stretto la mano a Xi Jinping durante i Giochi Invernali Asiatici del 2025 a Harbin. Il leader cinese, per una volta, sembra più interessato a idol e tour mondiali che a tensioni geopolitiche. Insomma, la Cina è tornata a ballare al ritmo del K-pop.

Economia sudcoreana tra investimenti K-pop e timori per nuovi dazi

Mentre il K-pop si prende la rivincita sulle borse, altri settori sudcoreani rischiano di finire nel mirino delle politiche protezionistiche americane. L’industria automobilistica e quella dei semiconduttori, che valgono oltre il 40% delle esportazioni verso gli Stati Uniti, potrebbero essere le prossime vittime del braccio di ferro commerciale.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963