Thales Alenia Space taglia 1.300 posti di lavoro: il piano della joint venture di Leonardo

La francese Thales ha presentato il piano di esuberi riguardante 1.300 lavoratori della joint venture aerospaziale con Leonardo, società pubblica italiana del settore della Difesa

Pubblicato: 5 Marzo 2024 20:43

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Il gruppo Thales ha annunciato il taglio di 1.300 posti di lavoro all’interno di Thales Alenia Space, la joint venture aerospaziale con l’italiana Leonardo. La multinazionale francese specializzata nella produzione di apparecchi per i settori dell’aeronautica, dello spazio e della difesa, ha presentato il piano di esuberi necessario per fronteggiare il calo della domanda nel settore delle telecomunicazioni commerciali, assicurando che la riorganizzazione sarà effettuata di intesa con i sindacati.

Il piano dei tagli di Thales

Il piano di esuberi sarà messo in atto tra il 2024 e il 2025 e riguarderà 1.300 lavoratori, mille dei quali soltanto in Francia, che, come garantisce l’azienda in una nota, saranno ricollocati nelle altre aziende del gruppo “senza uscite forzate” e in accordo con le sigle di categoria.

Annunciando i tagli, il gruppo francese Thales ha spiegato che “il segmento spaziale beneficia di prospettive di crescita favorevoli per la maggior parte delle sue attività, in particolare osservazione, esplorazione, navigazione, telecomunicazioni e servizi militari. Tuttavia, il settore delle telecomunicazioni commerciali si trova ad affrontare sfide a causa della domanda strutturalmente più debole“.

Secondo quanto dichiarato dal Ceo della multinazionale, Patrice Caine, la decisione arriva in un momento in cui la produzione dei grandi satelliti in orbita geostazionaria risulta dimezzato a circa 10 all’anno.

Le storiche aziende di satelliti sono costrette, infatti, ad affrontare una concorrenza crescente dovuta alla rapida crescita delle costellazioni di piccoli satelliti. “Quindi il mercato è stato più o meno diviso a metà… e dobbiamo riadattarci; non c’è mistero”, ha detto ai giornalisti Caine.

Il settore interessato dalla riorganizzazione rappresenta circa un terzo di Thales Alenia Space, pari a 700 milioni di euro di fatturato, ovvero il 4 per cento del totale del gruppo.

Di cosa si occupa Thales Alenia Space

Thales Alenia Space è il principale operatore satellitare in Europa, con oltre 50 anni di esperienza nella costruzione di sistemi e apparecchiature per le telecomunicazioni, l’osservazione della Terra, l’esplorazione e la navigazione spaziale, la gestione ambientale, la scienza e le infrastrutture orbitali (qui abbiamo scritto dei progetti sull’energia solare direttamente dallo spazio).

La joint venture è controllata per il 67 per cento da Thales, con il 33 per cento in possesso di Leonardo, la società pubblica italiana attiva nel settore dell’aerospazio, della Difesa e della sicurezza.

L’azienda è protagonista nello sviluppo delle apparecchiature per molti dei principali programmi spaziali odierni, sia per clienti governativi che commerciali, tra cui la NASA, l’Agenzia spaziale europea (ESA) e l’Agenzia spaziale italiana (ASI). Sui 8.600 lavoratori distribuiti in tutto il modo, in Italia impiega 2.500 dipendenti in quattro stabilimenti, a Roma, Torino, L’Aquila e Milano (qui abbiamo raccontato l’Italia alla conquista dello spazio anche grazie a Thales Alenia Space).

Nella stessa nota con la quale annuncia il piano di esuberi nella joint venture, il colosso francese Thales ha presentato la chiusura del bilancio 2023 con vendite pari a 18.428 milioni di euro, in aumento del 4,9% rispetto al 2022 e in aumento del 7,9% in variazione organica, guidate in particolare dal forte slancio delle attività dell’aeronautica civile.

Le previsioni per il 2024 della multinazionale tracciano una crescita delle vendite su base comparabile dal 4% al 6% per raggiungere un valore compreso tra 19,7 e 20,1 miliardi di euro, e un margine operativo compreso tra l’11,7% e il 12%.

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