Raggiunta l’intesa tra titolari degli studi professionali e sindacati sul nuovo contratto collettivo nazionale del settore, con aumenti per oltre 200 euro per circa 600mila dipendenti. Le sigle di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno firmato con l’associazione datoriale del settore Confprofessioni l’ipotesi di accordo, che nelle prossime settimane sarà sottoposta a lavoratrici e lavoratori.
Il nuovo contratto
Come comunicato dalla Filcams, la sigla di categoria della Cgil, il contratto ha una durata triennale e prevede importanti novità e miglioramenti rispetto al precedente scaduto nel 2018.
Il rinnovo del CCNL porterà nelle tasche dei dipendenti 215 euro in più per il terzo livello, da riparametrare per gli altri livelli, versato in quattro tranche: 105 euro con la retribuzione di marzo 2024, 45 euro con la retribuzione di ottobre 2024, 45 euro con la retribuzione di ottobre 2025 e 20 euro con la retribuzione del dicembre 2026 (qui avevamo parlato degli aumenti nel nuovo contratto per i dirigenti degli enti locali).
In busta paga, inoltre, sarà accreditata una cifra una tantum di 400 euro, in due soluzioni: la prima quota di 200 euro corrisposta a maggio 2024 e l’altra metà a maggio 2025.
Oltre all’incremento degli stipendi, l’accordo include l’inserimento di alcune figure professionali e istituisce un gruppo di lavoro incaricato a seguire l’evoluzione tecnologica e digitale che interessa il settore e a tenere costantemente aggiornata la declaratoria contrattuale.
Il testo affianca alla contrattazione territoriale di secondo livello la previsione di una contrattazione integrativa aziendale. Tra le novità più importanti dell’accordo, sottolinea la Filcams, è compresa la sottoscrizione di un’intesa a corredo in materia di relazioni sindacali, che implementa e integra il CCNL con importanti e nuove agibilità (qui tutti gli aumenti nel nuovo contratto dei medici).
I dettagli sul welfare
Secondo quanto stabilito nel contratto, la quota di assistenza sanitaria sale a 5 euro, mentre vengono incluse le prestazioni per i familiari dei dipendenti e, a tutela della salute, è stata introdotta una giornata l’anno di permesso retribuito per la prevenzione.
Introdotte anche due causali che permettono l’assunzione a tempo determinato fino a 24 mesi per incarichi temporanei superiori ai 12 mesi o nei casi di apertura di nuove attività.
Oltre a includere e implementare l’accordo sul lavoro agile, l’accordo migliora anche la normativa sui permessi retribuiti per le donne vittime di violenza e prevede l’estensione fino al 90% di un’integrazione del congedo di maternità a carico del datore di lavoro dal primo gennaio 2025.
Secondo quanto dichiarato dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, nel nuovo contratto degli studi professionali “una particolare attenzione è stata posta sul welfare, che è stato ulteriormente rafforzato e che da sempre caratterizza la storia contrattuale degli studi professionali”.
L’ipotesi di rinnovo, spiegano dall’associazione datoriale di categoria, “introduce una disciplina dell’apprendistato nelle sue tre tipologie per rendere più dinamico l’accesso dei giovani al mercato del lavoro ed un forte impegno della bilateralità per rafforzare il welfare a sostegno dei lavoratori e dei datori di lavoro del settore. Un ‘focus’ particolare viene posto sulla prevenzione con l’introduzione di una giornata di permesso per effettuare visite e check up”.
Infine, “le parti hanno deciso di aggiornare la disciplina degli istituti contrattuali per renderli più aderenti alle recenti novità normative, in particolare la previsione di causali che consentono una durata del rapporto di lavoro superiore a 12 mesi”.