Novità in arrivo per i lavoratori dello spettacolo, che potranno presto contare su un diritto in più. Su proposta del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il Consiglio dei Ministri dello scorso 28 agosto ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che prevede l’introduzione di una indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo. Trattandosi di un esame preliminare alcuni dettagli saranno resi noti solo nei tempi a venire.
Indennità per i lavoratori dello spettacolo
Mentre relativamente pochi personaggi molto famosi riescono ad avere carriere sfavillanti dai ricchissimi cachet, la maggior parte dei lavoratori dello spettacolo si trova ad affrontare carriere discontinue e, di conseguenza, le loro posizioni reddituali e contributive possono presentare dei buchi. Per non parlare del fatto che determinate categorie (si pensi ad esempio ai ballerini) con il passare degli anni affrontano una diminuzione della prestanza fisica che spesso si riverbera sulla professione.
Le nuove norme approvate, al momento solo in via preliminare, sono volte ad affrontare tali situazioni offrendo una certa protezione sociale a categorie diverse di operatori dello spettacolo:
- lavoratori dello spettacolo a tempo determinato, cioè che
a) prestino a tempo determinato, attività artistica o tecnica, direttamente connessa con la produzione e la realizzazione di spettacoli;
b) prestino a tempo determinato attività al di fuori dei casi già espressi; - lavoratori dello spettacolo intermittenti, anche a tempo indeterminato.
A decorrere dall’1 gennaio 2024 viene introdotta una specifica indennità di discontinuità al fine di tutelare tali categorie nei periodi di inattività o durante i periodi di studio e formazione.
L’indennità, come per altre categorie professionali, verrà erogata dall’Inps. La domanda andrà presentata entro il 30 giugno di ogni anno a pena di decadenza.
Durante l’esame della misura sono stati individuati:
- i requisiti che il lavoratore richiedente deve possedere al momento della presentazione della domanda;
- la durata del riconoscimento dell’indennità;
- le modalità di corresponsione dell’indennità in un’unica soluzione nella misura del 60% del valore calcolato sulla media delle retribuzioni imponibili relative all’anno solare precedente.
L’iniziativa del governo Meloni si inserisce nel solco degli aiuti ai lavoratori dello spettacolo già messi sul tavolo anche in tempi precedenti. Per gli appartenenti a queste categorie erano anche state stabilite, fra le altre cose, indennità di malattia.
Divieto di cumulo fra diverse indennità
Già stabilito, con riferimento alla durata dell’indennità, che non siano computati i periodi contributivi che abbiano già dato luogo ad erogazione di altra prestazione di disoccupazione. Lo scopo è quello di evitare il cumulo della medesima contribuzione per l’erogazione di più prestazioni di sostegno al reddito: si tratta, ed esempio, di evitare cumuli fra l’indennità stabilita e NASpI, indennità di maternità, malattia o infortunio.
Stabilite anche le misure dirette a favorire i percorsi di formazione e di aggiornamento professionale per chi percepirà l’indennità.
Abolita l’Alas per i lavoratori dello spettacolo
Il Cdm ha poi abrogato l’Alas (Indennità di disoccupazione per i lavoratori autonomi dello spettacolo) a partire dall’1 gennaio 2024. Al posto dell’Alas viene introdotto un regime transitorio destinato a trovare applicazione agli eventi di cessazione involontaria intervenuti fino alla data del 31 dicembre 2023. Si prevede un regime transitorio anche per quei lavoratori che abbiano maturato i requisiti nell’anno 2022 e presentino la domanda entro il 15 dicembre 2023, determinando l’incumulabilità tra l’indennità di discontinuità e l’Alas.
In anni recenti in favore dei lavoratori dello spettacolo, duramente colpiti dal Covid-19, era sceso in campo Fedez col fondo Scena Unita.