Di cosa si occupa un Energy Manager e come diventarlo

Qual è la mansione di un Energy Manager, quali requisiti deve possedere e cosa fare per diventarlo

Pubblicato: 3 Dicembre 2021 11:19Aggiornato: 10 maggio 2024 12:38

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

L’Energy Manager è una figura chiave per le aziende interessate a migliorare l’efficienza energetica. Si tratta di un professionista che si occupa di monitorare e ottimizzare l’uso dell’energia all’interno di un’organizzazione. Per diventare Energy Manager, solitamente è necessario avere una formazione specifica nel campo dell’energia e dell’efficienza energetica, che può essere acquisita tramite corsi di laurea o percorsi formativi professionali. Le mansioni tipiche di un Energy Manager includono l’analisi dei consumi energetici, l’implementazione di strategie per ridurre i costi energetici e l’individuazione di soluzioni innovative per promuovere l’efficienza energetica all’interno dell’azienda.

Energy Manager: cosa fa

Letteralmente Energy Manager significa manager dell’energia. Tale figura si occupa di monitorare come quest’ultima viene utilizzata all’interno di un’azienda, di un ente pubblico o in una particolare zona del territorio. Tra le sue mansioni, come detto, c’è innanzitutto la valutazione di come viene usata l’energia da parte dell’azienda, al fine di individuare tutti gli interventi necessari per migliorarne l’impiego. La sua analisi ha lo scopo proprio di aiutare l’azienda ad ottimizzare l’utilizzo di essa, riducendo il più possibile gli sprechi.

Un altro compito dell’Energy Manager è quello redigere dei bilanci energetici che sono il risultato delle analisi effettuate. Inoltre, il professionista deve fornire le informazioni energetiche richieste dalla normativa vigente, in base alla tipologia di società nella quale lavora.

Tra le attività del manager dell’energia c’è anche la scelta degli investimenti energetici che l’azienda può fare per ridurre i consumi e per ottimizzare l’utilizzo dell’energia. Tali investimenti, però, devono essere validati da un responsabile dell’azienda, visto che l’Energy Manager non ha potere decisionale, ma fornisce una consulenza specialistica in materia di efficienza energetica.

Infine l’Energy Manager si deve occupare di verificare che venga messo in pratica ciò che ha consigliato all’azienda o all’ente che gli affidato l’incarico. Il professionista effettua, infatti, dei controlli periodici, per attuare eventuali correzioni alla strategia di efficientamento energetico. In partica, il lavoro dell’Energy Manager può portare due vantaggi principali alle aziende:

Ecco perché questa figura professionale è sempre più richiesta nel nostro Paese.

Come si diventa Energy Manager

Vediamo ora come si diventa Energy Manager. Il manager dell’energia, per potere esser considerato tale, deve seguire uno specifico percorso formativo e poi ottenere l’opportuna certificazione. In questo modo si può iscrivere al FIRE, Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, ovvero all’albo dei professionisti abilitati a svolgere la professione di Energy Manager.

Per arrivare a praticare questa attività, è consigliato avere una laurea, anche se non è obbligatoria, meglio se in ingegneria. Dopo la laura, è opportuno seguire un master, ad esempio, in management dell’ambiente e dell’energia. Infine, per ottenere la certificazione, è possibile seguire un corso specifico proposto dall’Enea in collaborazione con il FIRE. Questo corso ha una durata di circa 40 ore e solitamente viene svolto in una settimana. Dal punto di vista dei guadagni, secondo le stime del FIRE, un manager dell’energia mediamente può ottenere dai 30.000 a 60.000 euro all’anno. Molto dipende anche dagli anni di esperienza del professionista.

Energy Manager: requisiti

Il suddetto professionista deve avere specifiche competenze ed abilità, dato che la gestione ottimale dei consumi energetici è fondamentale per le aziende dal punto di vista economico, soprattutto per quelle di grandi dimensioni.

La circolare 219F del 2 marzo 1992 ha stabilito che, per diventare Energy Manager, occorre essere in possesso dei seguenti requisiti:

Il manager dell’energia può operare sia in enti pubblici che in aziende, in campi molto diversi come il terziario, l’industria, i trasporti, l’artigianato e ovviamente in quello commerciale. Inoltre, va ricordato che l’assunzione o la consulenza di un Energy Manager oggi è obbligatoria per legge per tutti quegli enti o aziende che, in base al settore in cui operano, superano una certa soglia di consumi, 1.000 tonnellate annue di petrolio o 10.000 tonnellate per chi opera nei settori industriali. L’Energy Manager fa parte di quella cerchia di nuove professioni destinate ad avere successo, oltre a portare vantaggi alle aziende e alla società.

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