Acque agitate nella seconda banca tedesca: Commerzbank ha annunciato un maxi-piano di licenziamenti che porterà all’uscita anticipata di circa 3.900 dipendenti entro il 2028. Alla base c’è la volontà di blindarsi contro le mire di UniCredit.
Circa 3.300 riguardano le funzioni centrali e le operazioni in Germania, mentre gli altri dovrebbero essere tagliati nel resto del mondo.
In quali settori avverranno i licenziamenti
Non si tratterà di un piano indolore: Commerzbank stima di dover affrontare una spesa di circa 700 milioni di euro, al lordo degli effetti fiscali nel 2025, a titolo di oneri di ristrutturazione, vale a dire indennità di licenziamento e buonuscite, costi per il riassetto organizzativo come la chiusura di filiali o la riduzione delle strutture operative ed eventuali consulenze e spese amministrative per la gestione della maxi riorganizzazione.
Ma se da una parte Commerzbank elimina, dall’altra aggiunge: i tagli riguarderanno soprattutto settori considerati obsoleti o poco performanti, puntando su una maggiore digitalizzazione, mentre al tempo stesso la banca prevede di assumere personale in aree selezionate e strategiche, come sedi internazionali ed mBank. Tirando le somme, il numero di dipendenti di Commerzbank dovrebbe rimanere costante a 36.700 unità in tutto il mondo.
Maggiore protezione contro UniCredit
Commerzbank punta a rafforzarsi, anche nell’ottica di una maggiore protezione dalle mire di UniCredit. Non si tratta di una mera speculazione, ma di quanto specificato dai media economici tedeschi. Il piano di acquisizione di UniCredit su Commerzbank è stato giudicato ostile e ha messo in allarme il governo tedesco, causando imbarazzi.
Il gruppo di Francoforte sul Meno punta ad un utile di 4,2 miliardi di euro al 2028 e ad un rendimento del capitale tangibile del 15%. Per l’anno in corso l’obiettivo è di 2,8 miliardi di euro al lordo, e di 2,4 miliardi al netto, degli oneri di ristrutturazione per la trasformazione. Nel 2025 è previsto un payout ratio del 100% del risultato al netto delle cedole At1 e al lordo degli oneri di ristrutturazione per la trasformazione. Per il 2026-2028 la previsione è la medesima, ma subordinata unicamente al successo dell’attuazione della strategia nonché al contesto macroeconomico.
Questo il commento, entusiasta, della ceo Bettina Orlopp reso all’agenzia Bloomberg:
“Abbiamo fatto di nuovo centro. Con un altro risultato record, abbiamo dimostrato che stiamo creando un valore aggiunto sostanziale per i nostri azionisti, clienti e dipendenti… Con questo slancio, stiamo accelerando la nostra crescita redditizia e portando avanti con coerenza la nostra trasformazione. Questo rende Commerzbank più forte e migliore”.
Il piano, è stato specificato, presuppone che i tassi di interesse rimangano bassi e che l’economia tedesca cresca solo dell’1% circa nei prossimi anni. “Il piano di Commerzbank è “realizzabile, ma anche ambizioso”, ha aggiunto Bettina Orlopp. L’obiettivo della ceo è quello di convincere gli investitori a credere nella banca e nella sua capacità di avere un futuro roseo restando indipendente. L’ipotesi dei licenziamenti era già stata ventilata a gennaio, ora è realtà.
I licenziamenti precedenti
L’annuncio relativo ai tagli, per la verità, non è un fulmine a ciel sereno dal momento che dal 2021 l’approccio di Commerzbank è sempre lo stesso: già quattro anni fa, per dare slancio ai conti, la seconda banca tedesca aveva tagliato migliaia di posti di lavoro e chiuso centinaia di filiali. Il drastico piano di tagli permise alla banca di affrontare il 2022 con un margine maggiore.