Acque agitate in casa Nokia: lo storico marchio finlandese ha annunciato una drastica riduzione del personale per fronteggiare il calo dei fatturati nel terzo trimestre del 2023. A causa della minore domanda di apparecchiature 5G, che ha portato a una flessione delle vendite del 20% rispetto all’anno precedente arrivando a 5 miliardi di euro, Nokia taglierà fino a 14mila posti di lavoro.
Nokia: licenziamento in arrivo per 14mila persone
Il calo dei profitti (che sono scesi a 133 milioni di euro) è stato del 69%. L’annuncio dei tagli, fatto da fonti Nokia, è stato raccolto dall’agenzia Reuters lo scorso 19 ottobre. L’azienda di Espoo, che attualmente dà lavoro a 86.000 dipendenti, manderà a casa grosso modo il 16% del personale di fascia alta.
E non è tutto: al ridimensionamento del personale seguirà una ristrutturazione aziendale: le varie divisioni avranno maggiore autonomia operativa e parte del personale addetto alle vendite verrà ricollocato. Nokia sottolinea che questa strategia di “ridisegno della struttura dei costi” è mirata a “posizionare l’azienda in modo più solido per una crescita a lungo termine e per consentirle di navigare nell’attuale incertezza di mercato”.
Viene inoltre specificato che l’entità esatta della ristrutturazione aziendale dipenderà dalla “evoluzione della domanda di mercato”. L’obiettivo è quello di ottenere risparmi netti. Si prevede comunque che l’inflazione vada a influenzare tali risultati.
Si sommano ai tagli del 2021
Già nel 2021 era stata annunciata la volontà di Nokia di licenziare 10mila persone.
“La situazione del mercato – ha dichiarato l’amministratore delegato della multinazionale Pekka Lundmark – è davvero impegnativa e lo dimostra il fatto che nel nostro mercato più importante, ovvero quello nordamericano, le nostre vendite nette sono diminuite del 40% nel terzo trimestre”.
Con i licenziamenti annunciati, la multinazionale finlandese produttrice di apparecchiature per telecomunicazioni punta a risparmiare una cifra compresa fra gli 800 milioni e 1,2 miliardi di euro entro il 2026. La liquidità risparmiata nel 2024 dovrebbe ammontare a 400 milioni. Previsto il risparmio di 300 milioni nel 2025. La via sembra già tracciata, ma per il carattere di ufficialità si aspetta il confronto fra i delegati aziendali e i rappresentanti dei lavoratori.
Obiettivo di medio-lungo termine
Pekka Lundmark ha spiegato che nonostante il drastico ridimensionamento non ci saranno ripercussioni sul settore ricerca e sviluppo di Nokia. E l’azienda non si aspetta di uscire immediatamente dalle criticità: la situazione di incertezza, viene ammesso, dovrebbe protrarsi almeno fino al 2024. “Continuiamo a credere – ha affermato l’amministratore delegato – nel mercato a medio-lungo termine, ma non abbiamo intenzione di sederci e aspettare e pregare che il mercato si riprenda presto. Semplicemente non sappiamo quando si riprenderà”. Nokia continua a prevedere vendite nette per l’intero anno 2023 comprese tra 23,2 e 24,6 miliardi di euro, con un margine operativo comparabile compreso tra l’11,5% e il 13%.
Attualmente il margine lordo dell’azienda che in passato ha prodotto alcuni cellulari cult è sceso di 120 punti base su base annua al 39,2% (reported è sceso di 140 pb al 38,7%). L’EPS comparabile è stato di 0,05 euro (reported a 0,02 euro, -75% su base annua). Il free cash flow è stato negativo per 0,4 miliardi di euro.