Cosa cambia nella busta paga di gennaio 2025 per i redditi medio-bassi tra bonus e premi

La Manovra ha introdotto (o rimodulato) una serie di meccanismi: fringe benefit, premi di produttività, bonus mamme, nuove aliquote Irpef e ritocco al cuneo fiscale

Pubblicato: 5 Gennaio 2025 18:29

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La busta paga cambia, a partire da gennaio 2025, per milioni di dipendenti pubblici e privati del ceto medio e non solo. La Manovra da poco diventata legge garantisce una serie di misure a sostegno del reddito.

I meccanismi in questione sono la variazione dei fringe benefit, i premi di produttività, il bonus mamme e due misure fiscali ovvero la rimodulazione delle aliquote Irpef e l’intervento sul cuneo contributivo.

Taglio del cuneo fiscale e aliquote Irpef

La Manovra 2025 ha previsto un nuovo sistema progressivo di abbattimento del cuneo fiscale. Il meccanismo si basa sul riconoscimento di un bonus Irpef esentasse a quei lavoratori dipendenti con reddito complessivo fino a 20.000 euro. Entrando nello specifico, chi ha un reddito fino a 20.000 euro guadagna una somma che deriva da una percentuale applicata al reddito del lavoratore:

A questo si aggiunge poi una nuova detrazione dall’Irpef lorda di importo variabile per i lavoratori con reddito complessivo oltre i 20.000 euro e fino ai 40.000 euro:

Si cambia anche sul fronte delle aliquote Irpef. Non sarà la flat tax sognata dai leghisti, ma una semplificazione in materia c’è stata: in Italia le aliquote Irpef negli ultimi anni sono passate prima da 5 a 4 e infine da 4 a 3. Oggi la Manovra 2025 fa calare a tre gli scaglioni di reddito ai fini dell’Irpef:

Bonus mamme

Dal 2025 le mamme lavoratrici possono beneficiare del cosiddetto “bonus mamme”, un parziale esonero contributivo sui contributi previdenziali a carico del lavoratore. La condizione alla base della misura è che il reddito imponibile non superi i 40.000 euro annui.

Il bonus è rivolto alle madri di due o più figli, sia dipendenti che autonome, con alcune esclusioni. L’esonero contributivo spetta fino al 10° anno del figlio più piccolo. Dal 2027 la misura si estende fino al 18° anno di vita del figlio più piccolo per le mamme di almeno tre figli.

Fringe benefit

Nel triennio 2025-2027 viene innalzato da 258,23 a 1.000 euro il limite per i fringe benefit, ma la somma si raddoppia (2.000 euro) se il dipendente ha figli a carico. L’esenzione si applica alle bollette di acqua, luce e gas e alle spese per l’affitto e del mutuo per la prima casa.

C’è poi una misura a sostegno della mobilità dei lavoratori e delle assunzioni: i neoassunti a tempo indeterminato con reddito fino a 35.000 euro nell’anno precedente che trasferiscano la residenza oltre i 100 km avranno un’esenzione pari a 5.000 euro per due anni sulle somme erogate dal datore di lavoro per l’affitto o per la manutenzione dell’immobile.

Premio produttività

Dal 2025 al 2027 compreso, i premi produttività verranno tassati in maniera agevolata (dal 10% al 5%). Il Ministero del Lavoro ha reso noto che nel periodo precedente hanno beneficiato della misura oltre 5 milioni di persone per importi medi annui di oltre 1.500 euro.

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