Attenti alla truffa del falso incidente: come funziona il raggiro

Dietro alla truffa del falso incidente potrebbe esserci una vera e propria associazione a delinquere: i truffatori si scambiano foto e informazioni sulle persone più vulnerabili da colpire.

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

I truffatori sono sempre in agguato e cercano di mettere nel sacco soprattutto le prede che considerano più deboli, ovvero gli anziani. Oggi parliamo della truffa del falso incidente, un raggiro che fa leva sugli affetti delle vittime e le mette sotto pressione sotto il peso della gravità e dell’urgenza degli eventi. Eventi, naturalmente, del tutto inventati.

Come funziona la truffa del falso incidente

“Pronto, parlo col signor Tal dei Tali? Qui è la stazione dei carabinieri. La chiamiamo per informarla che suo figlio ha avuto un grave incidente d’auto. Nello scontro non solo ha provocato ingenti danni al veicolo di un’altra persona, ma gli ha anche causato traumi fisici di una certa rilevanza. Il giudice ha già liquidato la somma per il risarcimento danni. Dovrebbe andare in banca a prelevare l’importo per poi consegnarlo a un nostro addetto. In caso contrario il suo congiunto non potrà essere liberato dal tribunale…”

Questo, al netto delle varianti del caso, è il funzionamento della truffa del falso incidente. Per rendere più credibile l’odiosa macchinazione alcuni truffatori aggiungono anche altri espedienti al raggiro, come un sottofondo di lamenti e pianti.

Stando alle notizie di cronaca gli ultimi casi della truffa del falso incidente si sono registrati in Campania, in Toscana, in Lazio e in Veneto. Il fenomeno infatti è tristemente diffuso sul tutto il territorio nazionale. Ma la truffa ha anche oltrepassato i confini nazionali: a marzo un cittadino italiano e una giovane polacca sono stati arrestati nella cittadina svizzera di Paradiso, in Cantone Ticino, per aver cercato di frodare un anziano del posto.

Forse dietro c’è un’organizzazione a delinquere

Dopo avere arrestato un truffatore 18enne a Rieti i carabinieri della locale stazione hanno accertato che il giovane aveva ricevuto  messaggi WhatsApp contenenti informazioni e foto degli indirizzi da colpire. Questo ha permesso alle forze dell’ordine di aprire un filone d’indagine su una presunta organizzazione criminale dedita a questo tipo di reati.

Truffa del falso incidente: come difendersi

In caso si sospetti di essere stati contattati da un truffatore ci sono alcune indicazioni da seguire con scrupolo:

La truffa della caparra

La truffa della caparra è una variante sul tema: i soldi richiesti anziché servire per risarcire i danni di un (falso) incidente servono per coprire un fantomatico acquisto fatto da un familiare. All’altro capo della cornetta può esserci qualcuno che si spaccia per un negoziante o per un agente della riscossione. Oppure, addirittura, per l’emissario di uno strozzino o di altri personaggi poco raccomandabili. In ogni caso l’indicazione da seguire è sempre quella di non dare corda ai truffatori e denunciare subito alle forze dell’ordine.

I truffatori, come detto, sono sempre in agguato. Negli ultimi tempi ha preso piede anche la truffa della monetina. E continuano ad essere segnalate migliaia di truffe online, così come anche le truffe via sms.

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