Quanto dura l’incubazione con la variante Omicron

Per quanto tempo si rimane "contagiosi"? I tempi di incubazione per i positivi alla variante Omicron

Pubblicato: 30 Dicembre 2021 08:58Aggiornato: 30 dicembre 2021 10:58

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

L’Europa tutta, e purtroppo anche l’Italia, è alle prese con la variante Omicron. Un campanello d’allarme, l’ennesimo, di una pandemia che, per quanto più gestibile, in termini generali, continua a causare ricoveri. Per questo motivo, nel mondo, le autorità stanno cercando di correre ai ripari introducendo nuove restrizioni e regole anti contagio, volte ad evitare il picco dei casi.

L’ultimo decreto Draghi apporta delle novità molto importanti, per quanto riguarda aspetti ormai ben noti, per quanto male accettati, della nostra quotidianità: quarantena e isolamento. Si fa riferimento, ovviamente, ai casi di positività al virus accertata. Delle modifiche apportate anche alla luce di nuovi studi effettuati su contagiosità e periodo di incubazione. L’ultima ricerca, in tal senso, arriva direttamente dagli Stati Uniti. A renderla nota, i CDC americani, ovvero i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, autorità punto di riferimento per la salute pubblica negli USA.

Variante Omicron, ridotto il periodo di quarantena e isolamento

Seguendo le linee guida di scienziati e medici, anche l’Italia ha tenuto conto delle nuove informazioni emerse in merito alla contagiosità di vaccinati e non vaccinati, rivedendo le regole di isolamento.

A confermare le minori possibilità di trasmissione dell’infezione da parte di asintomatici e vaccinati, anche un recente studio condotto in Nebraska, pubblicato il 27 dicembre nel bollettino settimanale CDC. Quello che è emerso, nello specifico, è che i dati inerenti ai contagi Covid e alla variante Omicron suggeriscono di ridurre il tempo consigliato per l’isolamento. Da qui, il cambio di rotta in merito alla quarantena.

Secondo i funzionari pubblici americani, infatti, chi risulta positivo al Covid non deve più isolarsi per 10 giorni, ma può ridurre il periodo di non contatto con il pubblico a 5 giorni. Se, inoltre, lo stesso risulta essere asintomatico o se i suoi sintomi si sono affievoliti (ovvero la febbre è sparita da almeno 24 ore), l’uscita è consentita – anche se continua ad essere positivo – ma con l’obbligo di indossare sempre la mascherina quando incontra altre persone, per ridurre al minimo il rischio di infettarle. Questa decisione, tuttavia, ha attirato non poche critiche da parte del mondo scientifico, che la ritiene molto pericolosa.

Variante Omicron: quanto dura il periodo di incubazione

Importante sottolineare come le nuove indicazioni su isolamento e quarantena per i soggetti positivi al Covid, facciamo eco ai dati scientifici connessi al periodo di incubazione. Il riferimento in questo caso va anche alla variante Omicron. Stando a quanto emerso e riportato dai CDC, l’inizio del corso della malattia presenta il tasso più elevato di trasmissione di SARS-CoV-2. Scendendo nel dettaglio, lo sguardo è rivolto principalmente ai primi due giorni successivi all’insorgenza dei sintomi ben noti.

Il pieno sviluppo procede, poi, nei 2-3 giorni successivi. Cinque giorni in totale, dunque, che corrispondono al periodo di incubazione anche per Omicron. Ciò vuol dire che, in linea generale, è questa la fase nella quale si è contagiosi e, dunque, si rappresenta un rischio per gli altri. Come detto, però, si tratta di un’analisi generale, che non tiene conto di casi specifici e particolari. Occorre comunque rispettare in pieno le attuali norme di isolamento, per il proprio benessere e quello degli altri, propri cari compresi.

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