Tra le tante mode che hanno caratterizzato la vita degli italiani nell’ultimo decennio, una di quelle che ha preso piede in maniera più importante è senza dubbio quella dei tatuaggi. Tra chi sceglie una piccola incisione in un angolo di pelle un po’ nascosto e chi invece preferisce disegnare tutto il corpo con immagini, scritte e raffigurazioni, sono ormai moltissime le persone che nel nostro Paese hanno scelto di sottoporre la propria cute alla pratica dell’inchiostro permanente.
Un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità nel periodo precedente all’emergenza pandemica da Covid-19 aveva messo in mostra numeri da capogiro: nel periodo che va dal 2009 al 2019 in Italia circa 7 milioni di cittadini hanno scelto di tatuarsi. Stiamo parlando del 12% dell’intera popolazione nazionale, ma c’è da scommettere che il dato aggiornato a oggi assumerebbe dimensioni molto più grandi, se non altro perché i centri dei professionisti che praticano gli interventi sono cresciuti a dismisura in tutte le aree del nostro Paese.
Proposta della Lega per rendere gratuiti i tatuaggi con finalità medica
Se da un lato questo fenomeno ha sollevato critiche e polemiche nei confronti di una pratica – quella dell’ago – che non tutti apprezzano, dall’altro occorre ricordare che una fascia non indifferente della popolazione che decide di tatuarsi lo fa per porre un rimedio a situazioni sanitarie spiacevoli e indesiderate. In particolare, secondo quanto riportato dalle associazioni di categoria, cresce ogni anno il numero di persone che ricorre ai tattoo per nascondere tagli e cicatrici che rimangono sulla pelle a seguito di operazioni e interventi chirurgici.
Stiamo parlando del cosiddetto tatuaggio medico, il cui nome scientifico è dermopigmentazione correttiva. I protagonisti di questa pratica sono tutti quei pazienti (e sono diverse migliaia in tutta Italia) che provano un forte disagio psicologico nel vedere i segni del dolore impressi per sempre sul proprio corpo. Per loro il camuffamento è una strada da percorrere per ritrovare armonia con il proprio aspetto esteriore, unendo anche la possibilità di trasformare ferite e lacerazioni in qualcosa di significativo dal punto di vista affettivo.
Tatuaggi con finalità medica, la richiesta per renderli gratuiti in questa regione
Per andare incontro alle esigenze di molti italiani che vorrebbero tatuarsi medicalmente ma non hanno le disponibilità economiche per farlo, la Regione Liguria ha avviato l’iter per rendere gratuito l’intervento svolto all’interno delle strutture del Servizio Sanitario Territoriale. La richiesta è stata avanzata dal gruppo della Lega, che tramite il proprio consigliere regionale Alessio Piana ha chiesto al governatore Giovanni Toti di “avviare un percorso per mettere a sistema in tutto il territorio della Liguria l’esecuzione di diversi tatuaggi con finalità medica“.
Al momento non esiste ancora una proposta di legge definitiva, ma l’intenzione del gruppo regionale del Carroccio è quella di depositarla già durante i primi mesi del 2023. Si tratterebbe della prima normativa in assoluto a livello nazionale che tenta di regolamentare un ambito ad oggi privo di qualsiasi riferimento legislativo.
“Puntiamo a mettere a sistema in tutta la Liguria l’esecuzione di diversi tatuaggi con finalità medica, utili a coprire le cicatrici deturpanti di particolare impatto sulla psiche del paziente” ha dichiarato il consigliere, specificando che gli interventi saranno di “ricostruzione dell’areola, camouflage di cicatrici atrofiche e ipertrofiche e cheloidi, ricostruzione delle ciglia e sopracciglia o interventi per pazienti oncologici o di persone con altre patologie“.