Truffe online, quali regioni italiane sono più colpite? Occhio a Facebook Marketplace

Oltre 18.500 denunce nel primo semestre 2024. In cima alla classifica Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia. Facebook Marketplace e WhatsApp tra le piattaforme più usate dai truffatori.

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Danilo Supino

Data journalist

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Nel 2024 (ultimi dati disponibili), le truffe online hanno continuato a crescere in Italia, alimentate da piattaforme digitali sempre più diffuse e da tecniche ingegnose messe in atto dai cybercriminali. Secondo i dati diffusi dalla Polizia Postale, tra gennaio e il 21 dicembre 2024 sono state registrate 18.714 denunce per truffa telematica, con un incremento del 15% rispetto al 2023, quando i casi erano stati 16.325. Ma il dato forse più allarmante riguarda il denaro sottratto: 181 milioni di euro, con un aumento del 32% rispetto all’anno precedente.

Una crescita che conferma un trend in atto da anni e che coinvolge sempre più cittadini, spesso ignari dei pericoli legati all’uso quotidiano delle piattaforme digitali, dei social media e dei marketplace online.

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Ma quali sono le regioni più colpite? E quali sono le piattaforme social su cui avvengono più frequentemente queste frodi?

Le regioni più colpite: in testa Lombardia e Lazio

L’analisi territoriale evidenzia una concentrazione di denunce nelle aree più densamente popolate. La Lombardia si conferma in vetta alla classifica con 3.821 casi, seguita da Lazio (2.974), Campania (2.311) e Sicilia (1.995). Queste quattro regioni da sole rappresentano oltre il 60% del totale nazionale.

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Questa distribuzione non sorprende se incrociata con i dati Istat sulla popolazione e sull’uso di internet: le regioni con maggiore densità abitativa e con più elevato tasso di digitalizzazione sono anche quelle in cui gli utenti sono maggiormente esposti al rischio di truffa.

Regione Denunce (gen–giu 2024)*
Lombardia 3.821
Lazio 2.974
Campania 2.311
Sicilia 1.995
Emilia-Romagna 1.486
Piemonte 1.310
Veneto 1.274
Puglia 1.117
Toscana 1.026
Altre 1.828
Totale 17.142

*Fonte: Polizia postale; ultimi dati disponibili.

Facebook Marketplace, terreno fertile per i truffatori

Tra le piattaforme più utilizzate per compiere truffe online, Facebook Marketplace si conferma la più critica. Secondo  Agcom, circa il 41% delle frodi online che avvengono tramite social network coinvolge il servizio di compravendita dell’ecosistema Meta.

Le modalità sono sempre più raffinate: finti venditori propongono oggetti a prezzi vantaggiosi, spesso con foto rubate da altri annunci reali, chiedendo pagamenti anticipati tramite bonifico o ricariche PostePay. Una volta ricevuto il denaro, spariscono nel nulla.

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Anche WhatsApp è frequentemente utilizzato per portare avanti raggiri, spesso come canale di comunicazione secondario dopo il primo contatto via Facebook o Instagram. La Polizia Postale segnala un aumento del 18% nei casi di truffe in cui WhatsApp è stato il mezzo principale per completare l’inganno.

Il volto digitale della truffa: tecniche, vittime, precauzioni

I truffatori non si limitano più ai classici annunci truffaldini e fumosi. Le tecniche sono diventate sempre più sofisticate:

Anche l’identikit della vittima media è cambiato e potrebbe essere chiunque di noi. Se fino a pochi anni fa erano soprattutto anziani e pensionati, oggi la fascia più colpita è quella tra i 25 e i 44 anni, in piena età lavorativa e digitalmente attiva. Questo gruppo rappresenta il 47% delle vittime, secondo i dati della Polizia Postale, mentre gli over 65 costituiscono il 12%.

Il motivo? Gli utenti tra i 25 e i 44 anni sono i più presenti sui social, e sono anche quelli che usano maggiormente le piattaforme di second-hand shopping online, dove i truffatori operano con maggiore efficacia.

Nel tentativo di contrastare il fenomeno, sono stati avviati diversi tavoli di lavoro tra Ministero dell’Interno, Agcom, Polizia Postale e i principali attori del web. Tuttavia, uno dei limiti più evidenti è la mancanza di obblighi per le piattaforme digitali nel segnalare tempestivamente comportamenti fraudolenti o sospendere utenti segnalati.

I 5 consigli per non cadere nelle truffe social

  1. Diffida di offerte troppo vantaggiose, soprattutto se l’interlocutore chiede pagamenti anticipati.
  2. Non cliccare su link sospetti ricevuti via social o chat, anche se sembrano provenire da fonti affidabili.
  3. Controlla sempre le recensioni del venditore, ma attenzione: possono essere false.
  4. Evita di fornire dati personali o bancari via messaggi o email non verificati.
  5. Segnala immediatamente ogni tentativo di truffa alla Polizia Postale tramite il sito www.commissariatodips.it.

 

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