Si sta diffondendo in Italia una particolare truffa riguardante il rinnovo dell‘Rc auto, che prevede l’utilizzo di un QR Code. Le vittime vengono contattate per il rinnovo dell’assicurazione e viene mandato loro un codice da inquadrare con il proprio telefono, il quale porta però a effettuare un pagamento al truffatore invece che alla propria assicurazione.
Le truffe telefoniche e online sono in grande aumento in Italia. Nel 2023 i ricavi di queste attività criminali sono aumentati, toccando i 137 milioni di euro. Un aumento del 20% rispetto all’anno precedente, che indica, alla luce di una crescita più contenuta del numero di truffe, una maggiore efficacia nell’individuare le vittime.
La truffa dell’Rc auto con il QR Code
La diffusione della truffa dell’Rc auto è sempre maggiore nel nostro Paese. Comincia tutto con una telefonata da parte di una persona che dice di lavorare per la propria assicurazione auto. La voce al telefono comunica che è il momento di rinnovarla, ma che non sarà necessario recarsi in filiale. Basterà infatti seguire un QR Code, un link grafico da inquadrare con il proprio telefonino, per poi seguire le indicazioni.
Una volta ricevuto il codice, si subisce di fatto un’operazione di phishing, nella quale si viene indirizzati su un sito falso che permette di effettuare un bonifico a un iban che fa però riferimento al conto corrente del truffatore. Spesso peraltro si riceve un messaggio, dopo la prima transazione, che il pagamento non è andato a buon fine e che va quindi ripetuto. La vittima perde quindi il doppio del denaro.
Evitare questa truffa può essere semplice. Basta controllare con la propria assicurazione la scadenza dell’Rc auto, e chiedere se mettono a disposizione il pagamento telematico. Un altro metodo può essere quello di controllare il numero di telefono dal quale si riceve la prima telefonata. Spesso infatti è possibile, cercando su un motore di ricerca, trovare avvisi riguardo a numeri legati a truffe.
I numeri delle truffe online in Italia
Le truffe online sono sempre più diffuse nel nostro Paese. Tra il 2022 e il 2023 i casi sono aumentati del 6%, passando da 15mila a 16mila. Stabili invece gli indagati, che rimangono attorno ai 3.500 ogni anno. Il problema è un deciso aumento dei profitti. In un anno i soldi sottratti alle vittime di truffe online sono aumentati del 20%, passando da 114 a 137 milioni di euro.
I dati descrivono quindi uno scenario in cui le truffe online stanno diventando più precise. Un aumento limitato del numero di casi ha portato au una netta crescita dei profitti. Questo significa che non solo ci sono sempre più casi di questi reati, ma che i criminali che li mettono in atto stanno divenendo sempre più esperti soprattutto nel riconoscere potenziali vittime con disponibilità di denaro.
Migliora invece la cybersicurezza in aziende e istituzioni, dopo che negli scorsi anni alcuni attacchi molto significativi hanno colpito alcune Asl e amministrazioni locali italiane. L’ultimo è avvenuto proprio alla fine del 2023, quando un gruppo di hacker ha sottratto dei dati a una delle aziende che fornisce i servizi cloud alla Pa italiana.