Salmonella nel salame Felino IGP, richiamati tre marchi dai supermercati

Massima attenzione per tre lotti di Salame Felino IGP richiamati per rischio Salmonella. I marchi coinvolti e le raccomandazioni per i consumatori.

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Un allarme alimentare ha portato al richiamo di un lotto di Salame Felino IGP a marchio Terre Ducali, venduto presso i supermercati Esselunga. La motivazione è un possibile rischio microbiologico per i consumatori, legato alla presunta presenza del batterio della Salmonella all’interno del prodotto. Ma non è l’unico salame felino a essere finito sotto osservazione: anche i marchi Salumeria Farnese e Pascoli del Fattore sono stati richiamati, sempre per rischio microbiologico.

I marchi coinvolti

Tutti i salami provengono dalla stessa ditta, il Prosciuttificio San Michele Srl, con sede nello stabilimento di Lesignano de’ Bagni, in provincia di Parma. Consultando il sito del Ministero della Salute relativo agli avvisi e ai richiami di prodotti alimentari, si possono notare tre segnalazioni riguardanti salami dello stesso lotto ma di marchi diversi:

L’avviso di richiamo, diffuso dalla stessa catena di distribuzione, riguarda nello specifico il “Salame Felino IGP a metà sottovuoto” prodotto dalla ditta Prosciuttificio San Michele Srl. Il prodotto incriminato è identificato dal numero di lotto U2536016. Tutte le confezioni del lotto sono di 300 grammi a pezzo e le date di scadenza sono le seguenti:

Il rischio salmonellosi

Le raccomandazioni per i consumatori sono chiare e precauzionali: chi avesse in casa il salame con quello specifico identificativo è invitato a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita di acquisto per la restituzione.

L’infezione da Salmonella, nota come salmonellosi, può causare sintomi gastrointestinali acuti come nausea, diarrea violenta e crampi addominali, fino a disidratazione e febbre alta. Sebbene per molte persone sia un disturbo a decorso benigno, le conseguenze possono diventare severe per bambini, anziani e individui immunodepressi, in alcuni casi rendendo necessario il ricovero ospedaliero.

Molti i lotti richiamati nell’ultimo periodo

Negli ultimi mesi si è registrato un preoccupante aumento dei richiami alimentari legati al rischio di contaminazione microbiologica, in particolare da salmonella.

Solo questa settimana è avvenuto un altro caso, legato a delle uova fresche a marchio Spinovo, a causa di un potenziale rischio microbiologico. Ma diversi prodotti, appartenenti a categorie anche molto diverse tra loro, sono stati richiamati dagli scaffali dei supermercati e segnalati dal Ministero della Salute per garantire la tutela dei consumatori.

Una situazione che ha allertato anche l’Unione Europea. Nei giorni scorsi un report pubblicato dall’Agenzia Ue di prevenzione e controllo delle malattie infettive (Ecdc) in collaborazione con l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), ha puntato il dito sui recenti casi di salmonella in Europa sui pomodori siciliani italiani.

Il documento ha analizzato 437 casi tra il 2023 e il 2025 in 17 Paesi europei e ulteriori segnalazioni da Regno Unito, Canada e Stati Uniti, trovando una correlazione tra i casi umani e il ceppo rilevato nei campioni d’acqua di irrigazione in Sicilia.

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