Prescrizione biennale bollette, come difendersi da richieste non dovute

Come funziona la prescrizione biennale, come verificare se una richiesta di pagamento è prescritta e come intervenire tempestivamente per tutelare i propri diritti

Pubblicato:

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Se si riceve una richiesta di pagamento per una bolletta della luce, del gas o dell’acqua risalente a due o tre anni prima è normale chiedersi se sia davvero dovuta o vada cestinata e soprattutto perché il sollecito sia arrivato solo dopo tanto tempo. In molti casi, infatti, non si è più obbligati a saldare il debito perché la legge italiana protegge i consumatori stabilendo un limite temporale entro il quale il fornitore può richiedere il pagamento. Una volta trascorso, il debito si estingue grazie alla prescrizione biennale.

Cos’è la prescrizione biennale

La prescrizione è il periodo oltre il quale il credito non può essere più preteso. Significa che se trascorre troppo tempo per chiedere un pagamento, si perde il diritto di farlo. Nel caso delle bollette di luce, acqua e gas, avviene dopo 2 anni.

Affinché la prescrizione sia valida, però, è necessario che nell’arco del biennio non arrivi alcuna lettera di messa in mora o un sollecito di pagamento. Qualora il fornitore invii una diffida, il conteggio si interromperà e partirà daccapo.

Nel caso in cui la bolletta sia oggetto di contenzioso legale, e dunque in caso di procedimento giudiziario, il termine di prescrizione si allungherà a 10 anni.

Il funzionamento per le bollette di luce, acqua e gas

Qualche anno fa, la prescrizione delle bollette vecchie non pagate di acqua, luce e gas avveniva dopo 5 anni.

Ora, come stabilisce l’articolo 1 comma 4 della Legge di Bilancio del 27 dicembre 2017, il periodo è stato ridotto a 2 anni per:

Per le società si continua invece ad applicare la prescrizione dei 5 anni.

Per effettuare il conteggio dei 2 anni è necessario controllare la data scritta sulla bolletta ovvero quando quest’ultima è stata emessa. Per i conguagli valgono le stesse regole temporali.

Energia elettrica

In merito alle bollette della luce:

Gas

In merito alle bollette del gas:

Acqua

In merito alle bollette dell’acqua:

I crediti non si prescrivono in automatico

La prescrizione del credito, come abbiamo visto, indica la possibilità di non pagare le bollette o i conguagli emessi con ritardo. Ciò, però, come spiega l’Arera, non avviene in automatico. È necessario infatti comunicare al venditore che si vuole usufruire della prescrizione.

Il venditore, invece, qualora la bolletta riguardi degli importi più vecchi di 2 anni, dovrà inserire questi ultimi in una fattura separata o evidenziarli all’interno di quella normale. Inoltre dovrà:

Nel caso in cui si paghino le bollette con la domiciliazione bancaria, postale o con carta di credito, gli importi prescritti non dovranno essere addebitati in automatico.

Il fornitore potrebbe anche decidere di rinunciare agli importi prescritti ma in questo caso dovrà informare il cliente indicando in modo chiaro l’importo non fatturato.

Qualora, invece, il ritardo nella fatturazione dei consumi oltre i 2 anni sia da additarsi al cliente, nella bolletta dovranno essere indicati:

Come far valere la prescrizione biennale

La prescrizione delle bollette di luce, acqua e gas può essere interrotta solo se la società fornitrice invia un sollecito formale entro 2 anni. In questo caso la prescrizione si interrompe e inizia a decorrere daccapo dal giorno successivo alla ricezione del sollecito per un nuovo periodo di 2 anni.

Nel caso in cui non ci sia alcun sollecito entro tale arco temporale,  come spiegato, l’utente potrà non pagare gli importi prescritti e non avrà la necessità di recarsi in Tribunale.

Per tutelarsi, è sempre importante seguire alcune precauzioni:

Inoltre è importante sapere che se il fornitore ritiene che il cliente abbia agito in modo scorretto,  ad esempio impedendo l’accesso al contatore, dovrà dimostrarlo per bloccare la prescrizione. Dato che è molto difficile dimostrare un comportamento doloso, la prescrizione resterà quindi valida se non ci sono notifiche formali.

Se invece la società fornitrice dovesse presentare un decreto ingiuntivo dimostrando che la sua richiesta di credito è fondata si dovrà presentare opposizione tramite avvocato entro 40 giorni dalla notifica. Se non si farà nulla entro tale periodo, il decreto diventerà esecutivo per cui il creditore potrebbe procedere con i pignoramenti.

Sollecito di pagamento troppo alto

Può anche succedere che arrivi un sollecito di pagamento entro 2 anni per cui il consumatore dovrà pagare. Nel caso la cifra sia troppo alta, cosa si potrà fare? La scelta migliore è quella di chiedere la rateizzazione.

Per le bollette della luce è possibile chiedere la dilazione se l’importo supera i 50 euro. La richiesta deve essere inviata entro 10 giorni dalla scadenza della fattura e le rate devono seguire la medesima frequenza delle bollette normali. Non sarà però possibile avere più piani a rate in contemporanea.

Per quelle del gas, invece, la rateizzazione è regolata dal contratto. Per l’acqua, il rateizzo delle fatture non scadute o scadute da meno di 10 giorni è possibile solo se si soddisfano i requisiti previsti dalla delibera 655/15 di Arera.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963