Come scrivere una delega: il modello da seguire

Avete necessità di autorizzare una persona a compiere una determinata operazione al posto vostro? Ecco tutte le informazioni per compilare una delega nel modo corretto.

Pubblicato: 11 Febbraio 2018 10:48Aggiornato: 27 maggio 2024 19:49

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Talvolta, per l’impossibilità di svolgere una determinata operazione, si è costretti a compilare un documento che autorizzi una terza persona a farlo per noi: si tratta della delega, ed è necessaria per demandare a qualcuno il ritiro di un pacco all’ufficio postale, o la firma di un documento. Ma come si compila una delega nel modo corretto?

Modulo di delega, cosa sapere

Innanzitutto, bisogna chiarire che – di deleghe – ce ne sono di diversi tipi. Ci sono uffici, come le Poste Italiane o come le strutture sanitarie, che ne predispongono di apposite da compilare. Negli altri casi, invece, si può utilizzare il modello standard. Modello che si compone di due parti: una prima, in cui bisogna andare ad inserire i dati anagrafici relativi al delegante e quelli relativi al delegato, e una seconda parte destinata all’oggetto della delega (es. ritiro di un pacco, firma di un documento). Al foglio di delega, opportunamente compilato, non bisogna scordare poi di allegare la fotocopia della carta di identità del delegante, mentre il delegato – il suo documento di identità – dovrà esibirlo allo sportello in cui effettuerà l’operazione. Importante è infine che l’oggetto venga indicato con chiarezza, e non con una descrizione generica: se si delegasse una persona ad effettuare tutte le operazioni in nostra vece, saremmo in presenza di una procura generale (che è una cosa ben diversa). La delega la si può anche scrivere al pc e stampare, ma la firma del delegante deve sempre essere apposta a mano.

Come si compila una delega

Ma come si compila, nel dettaglio, una delega? A venirci in soccorso è il sito Modello Delega, che offre all’utente diversi fac-simile da scaricare e compilare. In generale, questa è una delega tipo:

Il/La sottoscritt ___________________________

Nat… a ___________________________ il _________ C.F. ___________________________

residente in ___________________ Via/P.zza ___________________________ n. ___,

in qualità di rappresentante legale / negoziale

Codice fiscale ___________________________

Denominazione o Ragione sociale ________________________

Indirizzo sede legale ___________________________

DELEGA

Il Sig. / Sig.ra ___________________________ CF__________________________________

residente in _______________________Via/P.zza ___________________________ n. __,

a ___________________________.

Nella prima parte, si fa riferimento a tutti i dati del delegante (colui che delega un terzo ad eseguire una determinata operazione); nella seconda, i dati da inserire sono invece quelli della persona che riceve l’incarico. Infine, nell’ultima riga, si va ad indicare con precisione l’oggetto dell’operazione.

Contraffare una delega, conseguenze

Non sempre porre la firma di un’altra persona su un modulo di delega configura un reato. Tutto dipende dal tipo di atto in questione. In termini legali, non si parla di truffa o illecito civile nel momento in cui si falsifica la firma altrui su autorizzazione del diretto interessato.

Pensiamo ad esempio di dover ritirare una raccomandata in Posta per un familiare, attualmente fuori città. Apporre la sua firma e procedere al ritiro è qualcosa che probabilmente non vorremmo dire all’addetto, ma che non ci porrà nei guai. La situazione cambia radilcamente, però, nel momento in cui si firma, falsificando, un documento redatto dinanzi a un pubblico ufficiale. Pensiamo a un’autocertificazione, ad esempio. In questo caso scatta il reato di falso in atto pubblico. La punizione in casi del genere è la reclusione fino a due anni. Qualora si tratti di false attestazioni in atti dello stato civile, si ricorda che la reclusione non può essere inferiore ai tre mesi.

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