Giornata di decisioni quella di ieri in Consiglio dei Ministri, che ha approvato un Disegno di Legge sulla sicurezza stradale, proposto inizialmente da Matteo Salvini, che contiene misure severe contro l’abuso degli autovelox e una politica rigorosa per chi viola regolarmente le norme stradali, poi nuove misure in tema migranti, a causa degli sbarchi che continuano ad arrivare a Lampedusa. Infine, anche una rivoluzione nel settore scuola: stretta sul voto in condotta e più alternanza scuola-lavoro. Gli studenti si sono già dichiarati contrari.
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Stop ai cellulari alla guida e alcolock per i recidivi
Le nuove norme sulla sicurezza stradale prevedono un aumento delle sanzioni per l’uso dei cellulari durante la guida, con una multa che può variare da 422 a 1.697 euro e la sospensione della patente da quindici giorni a due mesi già alla prima violazione. In caso di recidiva entro il biennio, si prevede una sospensione della patente da uno a tre mesi, una multa da 644 a 2.588 euro e la decurtazione di 8 punti dalla patente alla prima infrazione, e 10 punti alla seconda. Inoltre, per quanto riguarda gli autovelox, su richiesta dei sindaci, sono previste sanzioni amministrative pecuniarie fino a 1.084 euro e la sospensione della patente per chi viola i limiti di velocità all’interno del centro abitato almeno due volte nell’arco di un anno.
Le nuove norme sulla sicurezza stradale introducono un divieto assoluto di consumare alcolici per tutti i conducenti. Inoltre, per coloro che vengono sorpresi guidando in stato di ebrezza, è obbligatoria l’installazione dell'”alcolock,” un dispositivo che impedisce l’avvio del motore se il tasso alcolemico supera lo zero.
Inoltre, sarà considerato un reato guidare dopo l’assunzione di droghe, indipendentemente dallo stato di alterazione del conducente. La positività al test rapido per la presenza di droghe comporterà il ritiro immediato della patente e, successivamente, un divieto di riprenderla per tre anni. In caso di recidiva, è previsto il ritiro a vita della patente. La sospensione della patente sarà anche applicata a chi guida mentre parla al telefonino.
Pene più severe per i neopatentati e se si parcheggia nel posto dei disabili
Le nuove regole per i neopatentati prevedono un prolungamento del periodo di divieto di guida di auto potenti da uno a tre anni dopo aver ottenuto la patente. Attualmente, nei primi tre anni dalla consegna della patente, i neopatentati devono rispettare limiti di velocità più bassi, come non superare i 100 chilometri all’ora in autostrada e i 90 chilometri all’ora sulle principali strade extraurbane. Inoltre, il divieto di consumo di alcolici è totale per loro, indipendentemente dai limiti di alcolemia.
Con il nuovo codice, il divieto di guidare auto potenti si estenderà per tre anni dopo il conseguimento della patente, impedendo loro di guidare veicoli con potenze specifiche superiori a 55 kW/t per motori termici, o 65 kW/t per auto elettriche o ibride plug-in, inclusa la batteria. Ci saranno eccezioni solo per il trasporto di disabili.
Le nuove norme sulla sicurezza stradale prevedono sanzioni più elevate per la sosta in posti dedicati ai disabili e nelle corsie riservate agli autobus e ai mezzi di trasporto pubblico locale. Ecco le modifiche alle multe:
- Per ciclomotori e motoveicoli a due ruote, le sanzioni per la sosta in posti dedicati ai disabili varieranno da 165 a 660 euro (precedentemente da 80 a 328 euro).
- Per gli altri veicoli, le multe per la stessa violazione saranno comprese tra 330 e 990 euro (prima variavano da 165 a 660 euro).
Per quanto riguarda la sosta nelle corsie riservate agli autobus e ai mezzi pubblici, le nuove sanzioni saranno:
- Per ciclomotori e motoveicoli a due ruote, le multe andranno da 87 a 328 euro (prima erano tra 41 e 168 euro).
- Per gli altri veicoli, le sanzioni varieranno da 165 a 660 euro (precedentemente da 87 a 344 euro).
Inoltre, sarà possibile contestare le violazioni attraverso accertamenti da remoto anche in caso di mancato rispetto dell’obbligo di dare precedenza agli attraversamenti pedonali e ciclabili, così come per la violazione del divieto di fermata e sosta riservata. Quest’ultimo sarà applicato solo quando gli stalli riservati a organi di polizia stradale, vigili del fuoco e servizi di soccorso, stalli rosa, stalli riservati a disabili, veicoli elettrici e stalli per il carico/scarico delle merci e per i servizi di trasporto pubblico saranno occupati in modo improprio.
Migranti: fino a 18 mesi il trattenimento per il rimpatrio
Nono solo strada: nuove decisioni anche in tema migranti. Le persone che entrano in Italia in modo irregolare potrebbero essere trattenute nei centri di accoglienza per un massimo di 18 mesi, come principale novità delle nuove misure anti-immigrazione approvate nel Consiglio dei ministri il 18 settembre. Questa decisione è stata presa dopo la visita congiunta della premier Giorgia Meloni e della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sull’isola di Lampedusa. Meloni ha spiegato come sia possibile rispettare questo limite temporale, che rappresenta il massimo consentito dalle attuali normative europee. Inizialmente, il periodo di detenzione previsto è di 6 mesi, ma può essere prorogato per ulteriori 12 mesi, raggiungendo così un totale di 18 mesi. La premier ha sottolineato che questo lasso di tempo è necessario non solo per effettuare gli accertamenti necessari, ma anche per procedere con il rimpatrio delle persone che non hanno diritto alla protezione internazionale.
Dato l’aumento dei tempi di trattenimento previsti, diventa necessario espandere le strutture di accoglienza. A tal proposito, la presidente del Consiglio ha annunciato a margine del Consiglio dei ministri che “oggi daremo mandato al Ministero della Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali.”
Ha inoltre sottolineato che anni di politiche immigrazioniste hanno portato all’attuale situazione in cui ci sono pochi posti disponibili nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) in Italia. I nuovi Cpr che verranno costruiti dovranno essere situati in aree con una bassa densità abitativa, in modo da essere facilmente perimetrabili e sorvegliabili. L’obiettivo è evitare di creare ulteriori disagi e insicurezza nelle città. Le proposte approvate saranno inserite nel Decreto Legislativo Sud, al fine di renderle efficaci immediatamente.
Riforma scuola: ora con il 6 si è rimandati
Durante il Consiglio dei ministri, è stata approvata una riforma scolastica nota come “legge e ordine”, promossa dal governo Meloni. Questa riforma comprende due importanti cambiamenti annunciati dal Ministro Giuseppe Valditara mesi prima e ribaditi durante un discorso a Pontida, in cui ha richiamato i problemi emersi dalla “rivoluzione del ’68”. Nel suo intervento, il Ministro Valditara ha sottolineato l’importanza di reintrodurre valori, buon senso e serietà nella società per prevenire il declino del Paese, evidenziando il ruolo cruciale della scuola in questo processo di riforma.
La riforma scolastica prevede modifiche significative nella valutazione del comportamento degli studenti. La novità principale consiste nella reintroduzione della valutazione del comportamento nelle scuole medie, sostituendo la decisione presa dalla Ministra Valeria Fedeli nel 2017 che aveva eliminato questa pratica. Il voto assegnato per il comportamento sarà espresso in decimi e influirà sulla media complessiva con le altre materie.
Nelle scuole superiori, il voto attribuito per la condotta avrà un impatto sui crediti richiesti per l’ammissione all’esame di Maturità. Questo voto, sia alle scuole medie che alle superiori, sarà valutato per l’intero anno scolastico. La valutazione della condotta darà particolare enfasi a eventuali atti violenti o di aggressione commessi dagli studenti nei confronti di insegnanti, personale scolastico e altri studenti.
Attualmente, la normativa prevede che la bocciatura a seguito di un voto di 5 per la condotta sia possibile solo in caso di gravi atti di violenza o reati. Con questa riforma, si stabilisce che il voto di 5, e quindi la conseguente bocciatura, potrà essere assegnato anche per comportamenti gravi e ripetuti che violino il Regolamento di istituto. Alle scuole superiori, l’assegnazione del voto 6 per la condotta comporterà un debito scolastico in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre attraverso una verifica sui valori costituzionali e i valori di cittadinanza.
Sospensione degli studenti
Inoltre, le sospensioni fino a 2 giorni comporteranno un maggiore coinvolgimento degli studenti in attività educative, che saranno assegnate dal consiglio di classe. Gli studenti dovranno produrre un elaborato critico alla fine di queste attività, soggetto a valutazione da parte del consiglio di classe.
Nel caso di sospensioni superiori a 2 giorni, gli studenti saranno chiamati a svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate, simili a lavori socialmente utili, come il ripristino di aree con scritte o il volontariato presso organizzazioni come la Caritas. La scelta dell’attività sarà basata sulla gravità del comportamento che ha portato alla sospensione e sarà stabilita autonomamente dalla scuola.
Il percorso formativo prevede l‘alternanza scuola-lavoro già dal secondo anno, con almeno 400 ore totali, e l’inserimento di docenti provenienti dal mondo produttivo e professionale per migliorare l’insegnamento non curriculare. Questo modello “campus” sarà creato attraverso accordi regionali tra scuole, centri di formazione professionale regionali e le Its Academy, che rappresentano la filiera del post-diploma gestita da fondazioni composte da diverse realtà locali. Questo approccio suscita alcune preoccupazioni sindacali e potrebbe generare tensioni con le università, poiché rappresenta un canale parallelo rispetto alle lauree professionalizzanti.
La durata della formazione di base sarà di quattro anni, con l’obbligo di raggiungere gli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze previste dal profilo in uscita al quinto anno di corso. Nonostante ciò, si garantisce che il personale docente rimarrà invariato, anche se i sindacati esprimono preoccupazioni riguardo a possibili tagli e all’ingresso di docenti stranieri in un modello che può essere descritto come “scuola-azienda”. Gli studenti che completano un percorso di formazione professionale avranno l’opportunità di iscriversi a un Its Academy, previa valutazione degli apprendimenti tramite un test predisposto dall’Invalsi.