Black Friday “esagerato”: clamoroso errore di Zalando sul prezzo dei vestiti Guess

“Scivolone” davvero clamoroso quello capitato al famosissimo portale di vendita online di abbigliamento Zalando con il brand Usa Guess

Pubblicato: 23 Novembre 2020 18:00

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Black Friday week con sconti incredibili? Sì, ma non così tanto. “Scivolone” davvero clamoroso quello capitato al famosissimo portale di vendita online di abbigliamento Zalando.

La gaffe di Zalando

Il celebre sito di commercio elettronico con sede a Berlino, specializzato nella vendita online di vestiti, scarpe e altri accessori, creato nel 2008 e con servizio di rivendita in 17 Paesi in Europa, ha commesso nella notte un’incredibile gaffe, che gli è costata molto cara.

Su Zalando tutti i capi della collezione a marchio Guess sono stati messi in vendita al prezzo di 30 centesimi. Sì, avete letto bene: sconti del 99% su centinaia di prodotti. Inutile dire che è scattato subito il tormentone social. Da Facebook a Twitter a Instagram è stato subito trend.

In poche ore il sito di Zalando è stato letteralmente preso d’assalto per via dei tantissimi clienti che hanno provato a portarsi a casa un capo brandizzato Guess a soli 30 centesimi.

Guess, il brand Usa che fa tendenza da 40 anni

Il mitico marchio Usa nato nel 1981 in California dall’intraprendenza e genialità dei quattro fratelli Marciano, Georges, Armand, Paul e Maurice, ebrei di origine marocchina cresciuti a Marsiglia, deve inizialmente il suo successo gli incredibili jeans lavorati in stone-washing, cioè con quell’effetto che li rende volutamente rovinati e di grandissima tendenza.

Per darvi qualche numero della grandezza del brand, solo nel 2017 Guess ha raggiunto i 2,3 miliardi di dollari di ricavi con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, ma ha chiuso i conti in rosso di 3,9 milioni di dollari. Appena l’anno dopo, ha fatto registrare un aumento del 10% delle vendite rispetto al 2017, e ha chiuso l’anno con un utile netto di 17,16 milioni di dollari.

Jeans, felpe, t-shirt e giacche di grande tendenza, con prezzi non certo super accessibili, e una voglia di vintage che ha spinto tanti italiani a cercare anche la nuova collezione frutto del progetto “Certified Vintage Program”, in realtà attivo solo negli Usa: 68 pezzi autentici provenienti da tutto il mondo disponibili sul proprio sito. Capi in denim prodotti tra il 1981 al 1999, oggi in vendita a partire da 79 dollari, fino ai 168 dollari della classica salopette in blue jeans.

Cosa succede ora ai clienti Zalando

Ma la favola dei poveri avventori italiani è durata poco. Appena Zalando si è accorta dell’errore ha cercato di correre ai ripari iniziando ad annullare uno ad uno tutti gli ordini in questione ricevuti. Cosa che, da un punto di vista legale, può fare, salvo naturalmente rimborsare gli acquirenti dei 30 cent spesi o proporre loro un’alternativa valida di vendita. Quindi i clienti di Zalando che erano riusciti nell’impresa di acquistare un capo Guess a pochi centesimi, dovranno restituirlo o pagarlo a prezzo pieno.

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