Birra tedesca al glifosato: un terzo è contaminata

Un mensile online tedesco ha fatto analizzare 43 marchi di birra. I risultati non sono sempre stati ottimi

Pubblicato: 11 Giugno 2019 15:32Aggiornato: 15 marzo 2022 16:15

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Gli appassionati di birre tedesche sono soliti consumarle di frequente al pub e non solo. Non è di certo difficile, infatti, trovarne a disposizione al supermercato. In questo periodo, però, il loro sapore potrebbe essere differente dal solito. Non si tratta di una particolare varietà, purtroppo, bensì di una problematica molto grave. C’è infatti la possibilità che quella birra tedesca dal sapore insolito sia stata contaminata. Nello specifico, si teme possa trattarsi di glifosato.

Birra tedesca contaminata

Ecco qual è il responso di una ricerca scientifica condotta dal mensile tedesco Öko-Test. In uno dei suoi ultimi test ha voluto mettere a confronto ben 43 marchi di birra. L’elemento comune di tutte è il luogo di produzione, ovvero la Germania. Nello specifico si è provveduto a verificare le condizioni di birre di tipo Pils più bevute nei vari Land tedeschi, scoprendo che molte sono contaminate dal (tristemente) noto erbicida considerato come “potenzialmente cancerogeno” dall’Organizzazione Mondiale per la sanità.

I laboratori che hanno condotto il test per conto della rivista teutonica sono andati alla ricerca non solo del glifosato, ma anche del Bisfenolo A, un composto organico sospettato di essere dannoso per l’uomo sin dagli Anni ’30 dello scorso secolo (in particolare, si riteneva che potesse essere responsabile di numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, e causa del calo di fertilità nell’uomo adulto). Non solo: nel corso delle analisi sono state cercate eventuali tracce di microrganismi responsabili di alterazioni nella qualità e nel sapore della birra.

I marchi a rischio

Dinanzi a questi risultati non felici, tutt’altro, è importante fornire informazioni dettagliate. Gli utenti devono essere consapevoli di cosa bevono e dei rischi. Ha dell’incredibile il fatto che tracce dell’erbicida siano risultate presenti in una percentuale tanto elevata dei campioni posti sotto analisi: ovvero il 30%. Occorre sottolineare come, di fatto, si tratti semplicemente di residui. Il tutto sarebbe il frutto probabilmente di alcuni trattamenti che riguardano l’orzo, con il quale è stato prodotto il malto. Di seguito riportiamo l’elenco completo, pubblicato nello studio, di tutte le birre che sono risultate contaminate con il glifosato. Nello specifico, ecco quelle che forse non vorreste consumare in questo periodo:

Le altre birre oggetto dell’analisi, invece, sono state promosse a pieni voti. Oltre a non contenere tracce dell’erbicida (presunto) cancerogeno, al loro interno non sono stati riscontrati microrganismi di alcun genere. Il 50% delle bevande analizzate, dunque, è stata promossa con un “molto buono”, mentre nessuna è andata al di sotto del soddisfacente.

I test condotti per conto della rivista tedesca, infine, hanno analizzato anche la qualità e l’ecosostenibilità del packaging. In questo caso, le birre di cinque marchi sono state “rimandate a settembre” per la loro confezione ad alto impatto ambientale. Anziché essere vendute in bottiglie di vetro, infatti, sono commercializzate in lattine d’alluminio, facendo così crescere il loro impatto ambientale.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963