Servono 4 milioni di lavoratori in Italia entro il 2029 per la transizione green

Il report Unioncamere-Excelsior indica la necessità di nuove competenze green e digitali per sostenere la doppia transizione del mercato in Italia

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.


Durante l’evento alla Fiera di Rimini sono stati presentati i dati di Unioncamere-Excelsior sul futuro dell’occupazione in Italia. L’analisi mette sul tavolo la necessità di 4 milioni di lavoratori con competenze green a partire dal 2025 e per i quattro anni successivi. Questi dovranno sostenere la transizione ecologica, ma anche quella digitale.

Il report fa anche un’altra cosa, cioè racconta quali sono le competenze specifiche che possono fare la differenza nei prossimi anni per i lavoratori e per le imprese, per stare al passo con le richieste della transizione ecologica. Questa è strettamente legata alla transizione digitale: per questo parte dei lavoratori dovranno avere competenze in entrambi i settori. Cresce infatti la domanda di skill green, ma anche di competenze digitali di base, digitali avanzate, uso dell’intelligenza artificiale e dei big data. A partire da questi dati, il report risponde alla domanda su quali saranno le professioni più richieste.

Competenze green: i numeri verso il 2029

Il report Unioncamere-Excelsior racconta un futuro fatto di competenze specifiche, ma anche di un mix tra capacità green e digitali. La crisi energetica ha portato le imprese italiane ad accelerare sulla transizione ecologica, spingendo verso maggiori investimenti green e quindi alla ricerca di professionisti dotati di competenze per sostenere questa trasformazione.

I dati del sistema evidenziano che tra il 2019 e il 2024, a eccezione dell’anno della pandemia, il numero di imprese impegnate in investimenti green è cresciuto costantemente di sei punti percentuali. Di conseguenza, anche le richieste di lavoratori con competenze green sono aumentate. Proseguendo il trend, nei prossimi quattro anni le imprese private, ma anche la pubblica amministrazione, dovrebbero arrivare a richiedere fino a 2,4 milioni di lavoratori con tali competenze.

Dal report apprendiamo che, nell’arco del periodo 2025-2029, le competenze specifiche per la gestione di prodotti e tecnologie green interesseranno il 43% del fabbisogno (1,6 milioni di lavoratori) di livello intermedio, mentre per il livello elevato sarà richiesto poco più del 20% (circa 759.000 unità).

Competenze digitali: i dati 2025-2029

Così come per la transizione ecologica, le imprese italiane sono concentrate anche sulla transizione digitale. Secondo il report, i dati del 2024 sono in linea con il trend dei cinque anni precedenti e dovrebbero mantenersi, se non aumentare, nei prossimi anni. L’andamento riflette una crescente attenzione verso la digitalizzazione delle imprese.

Di pari passo, la transizione digitale richiede nuove competenze, non solo per chi implementa le tecnologie ma anche per tutti i lavoratori che utilizzano quegli stessi strumenti digitali. La competenza digitale di base è richiesta alla maggior parte dei lavoratori, ma lo scenario 2025-2029 prevede un aumento dei lavoratori con competenze digitali intermedie e avanzate.

Si stima che 2,2 milioni di lavoratori, circa il 59% del fabbisogno quinquennale, dovranno possedere competenze digitali, a seconda del livello di specializzazione:

Quali saranno le professioni più richieste?

A partire dai dati è possibile estrapolare quali saranno le figure professionali più richieste. Nel dettaglio delle nuove competenze green, le professioni del futuro mercato del lavoro saranno:

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