Riciclo imballaggi, nel 2023 generati 1,9 miliardi di euro del PIL italiano

Il report sui benefici del riciclo mostra come i posti di lavoro sostenuti dal sistema Conai siano 23.199 e abbia generato un giro d'affari di oltre 3 miliardi

Pubblicato: 27 Novembre 2024 15:51

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Nel 2023, Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha contribuito significativamente all’economia italiana, generando un giro d’affari complessivo di oltre 3,3 miliardi di euro. Questo risultato è frutto della somma di tre componenti principali, che testimoniano l’importanza del settore del riciclo e della gestione dei rifiuti:

  1. Volume d’affari diretto: pari a 1 miliardo e 289 milioni di euro, è costituito dal Contributo Ambientale Conai (Cac) e dai ricavi ottenuti dalla vendita dei materiali riciclati. Il Cac rappresenta un contributo essenziale per finanziare le attività di recupero e riciclo degli imballaggi;
  2. Impatto indiretto: ammonta a 1 miliardo e 701 milioni di euro e riflette il valore generato dall’attivazione delle filiere di fornitura. Questo include la produzione di servizi e beni necessari per supportare l’intero sistema di gestione e recupero dei rifiuti;
  3. Impatto indotto: stimato in 346 milioni di euro, deriva dai consumi delle famiglie dei lavoratori e dalle aziende fornitrici coinvolte nel sistema. Questo elemento evidenzia come le attività legate a Conai abbiano effetti positivi sull’economia reale, alimentando la domanda di beni e servizi nei settori correlati.

A livello comparativo, l’importo totale raggiunto è equiparabile al valore generato dal settore del trasporto aereo di passeggeri in Italia, dimostrando come il settore della sostenibilità e della gestione dei rifiuti sia ormai una parte integrante e vitale del sistema economico nazionale.

Conai, quindi, non solo favorisce un’economia circolare efficiente, ma rappresenta anche un attore chiave per la crescita economica del Paese, contribuendo allo sviluppo di filiere sostenibili e alla creazione di valore per l’intera società.

Ogni euro investito nel riciclo genera quasi 5 euro per l’economia italiana

Nel 2023, i ricavi derivanti dal Contributo Ambientale Conai hanno raggiunto quota 718 milioni di euro. Questo dato assume particolare rilievo se si considera che ogni euro versato come contributo ambientale ha prodotto un valore moltiplicato per 4,6 all’interno dell’economia italiana. In altre parole, il Cac non solo sostiene le attività di riciclo, ma genera un effetto moltiplicatore che amplifica i benefici per l’intero sistema economico.

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Questo valore aggiunto si riflette in diversi ambiti:

Questi dati sono il risultato del Rapporto di sostenibilità di Conai, pubblicato annualmente per valutare i benefici economici e ambientali del riciclo degli imballaggi in Italia. Il rapporto evidenzia non solo i risultati economici, ma anche l’impatto positivo sul ridotto utilizzo di risorse naturali, sulla diminuzione delle emissioni di CO2 e sulla riduzione dei rifiuti in discarica.

Sostenibilità e valore economico, il contributo strategico di Conai

Ogni euro investito nel Contributo Ambientale Conai produce un effetto moltiplicatore di oltre 4,6, dimostrando come l’utilizzo di materie prime di secondo utilizzo al posto di materie vergini generi significative ricadute positive sull’economia nazionale. Questo il commento del presidente di Conai, Ignazio Capuano, che sottolinea l’importanza di un approccio sostenibile alla gestione delle risorse.

Secondo Capuano, il lavoro di Conai non si limita a essere un semplice mandato istituzionale, ma rappresenta una visione strategica per il futuro. L’obiettivo è quello di promuovere un uso più efficiente delle risorse del pianeta, garantendo al contempo la tutela ambientale. Questo approccio mira a creare un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità, in un contesto in cui la gestione responsabile dei materiali diventa sempre più cruciale.

Per la prima volta, Conai ha adottato una nuova metodologia di calcolo volta a quantificare il valore complessivo generato dalla corretta gestione degli imballaggi. Questa metodologia non si limita a misurare i benefici economici, ma evidenzia anche i vantaggi ambientali, come la riduzione delle emissioni di CO2 e il risparmio di risorse naturali.

A supporto di queste affermazioni, un nuovo studio condotto da The European House – Ambrosetti ha analizzato in dettaglio i benefici derivanti dalla gestione sostenibile degli imballaggi. Un’anteprima dei risultati è stata presentata a Ecomondo, una delle principali fiere europee dedicate alla green economy, e ora lo studio è incluso integralmente nel Rapporto di sostenibilità di Conai.

Le parole di Capuano e i dati presentati nel rapporto confermano come Conai rappresenti un modello di sostenibilità integrata, capace di coniugare sviluppo economico e protezione ambientale. Un approccio che non solo tutela le risorse naturali, ma contribuisce anche in maniera significativa alla crescita economica del Paese, rendendo evidente il ruolo centrale della circolarità nel futuro dell’economia italiana.

Il contributo di Conai al PIL e all’occupazione

Nel 2023, il sistema Conai ha generato un valore aggiunto pari a 1 miliardo e 924 milioni di euro, contribuendo in maniera significativa al PIL nazionale. Questo dato evidenzia l’importanza strategica del consorzio nel promuovere un’economia sostenibile, capace di creare ricchezza e benefici economici diffusi.

Anche l’impatto occupazionale si è rivelato rilevante: il sistema ha sostenuto 23.199 posti di lavoro, distribuiti in tre categorie fondamentali:

Questi dati confermano come il ruolo di Conai non sia limitato alla promozione della sostenibilità ambientale, ma includa un contributo significativo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro in settori strategici per l’intero sistema Paese.

Il riciclo degli imballaggi: risparmio di risorse e riduzione delle emissioni

Nel 2023, il riciclo degli imballaggi in Italia ha evitato l’estrazione e l’utilizzo di 11 milioni e 724.000 tonnellate di materia vergine, pari al peso di 800 Torri di Pisa. Questo risultato evidenzia l’importanza del riciclo nel ridurre la dipendenza da risorse primarie.

Significativo anche l’impatto sul contrasto al cambiamento climatico: grazie al riciclo, si è evitata l’emissione di oltre 10 milioni di tonnellate di CO2eq, l’equivalente delle emissioni prodotte da 8.000 voli intorno al mondo. Questo dato rappresenta il saldo tra la riduzione delle emissioni di gas serra derivante dall’evitata produzione di materiali primari e le emissioni legate alle operazioni di trasporto e trattamento dei rifiuti per il riciclo.

Il riciclo ha inoltre contribuito a un risparmio significativo di energia primaria, riducendo la necessità di energia proveniente da fonti fossili. Nel 2023 si stima un risparmio di 50 terawattora, pari al consumo annuo domestico di metà delle famiglie italiane. Questo dato è stato affinato includendo anche i consumi energetici legati al trasporto e alla preparazione dei rifiuti per il riciclo.

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