L’Italia si conferma leader europeo del riciclo grazie all’85,6% dei rifiuti trattati

Diverse filiere superano i target Ue di riciclo che confermano l'eccellenza del sistema, tra cui carta, cartone, acciaio, vetro, alluminio, legno e bioplastiche

Pubblicato: 13 Dicembre 2024 15:08

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

L’Italia si conferma come punto di riferimento europeo nel riciclo e nell’utilizzo di materie derivate dai rifiuti, dimostrando un modello di economia circolare avanzata e sostenibile. I numeri del 2023 evidenziano un primato europeo nella gestione dei rifiuti, sia per quantità trattate sia per tassi di recupero e riutilizzo.

Con ben 137 milioni di tonnellate di rifiuti riciclati, pari all’85,6% del totale dei rifiuti trattati (includendo rifiuti urbani, speciali e inerti), l’Italia si posiziona al vertice della classifica europea. Questo dato è significativamente superiore alla media UE, che si ferma al 40,8%.

L’Italia eccelle anche nel tasso di utilizzo di Materie Prime Seconde (Mps), ovvero materiali ricavati dal riciclo. Nel 2023, il 20,8% dei materiali utilizzati dall’industria italiana proveniva dal riciclo, quasi il doppio rispetto alla media europea, che si attesta all’11,8%. Rispetto al 18,8% del 2019, si registra un significativo progresso, che pone il Paese davanti a Germania (13,9%), Francia (17,6%) e Spagna (8,5%).

Un altro settore di eccellenza è quello degli imballaggi. Nel 2023, l’Italia ha riciclato ben 10,5 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, raggiungendo un tasso di riciclo del 75,3%, con un incremento del 4,2% rispetto al 2022. Questi risultati superano ampiamente gli obiettivi europei di riciclo fissati al 65% entro il 2025 e al 70% entro il 2030.

Nonostante i successi complessivi, il riciclo dei rifiuti urbani rappresenta una sfida ancora aperta, soprattutto alla luce dei nuovi criteri di calcolo imposti dall’Unione europea. Nel 2022, il tasso di riciclo si è fermato al 49,2%, sotto l’obiettivo Ue del 55% entro il 2025 e lontano dai target più ambiziosi del 60% entro il 2030 e del 65% entro il 2035.

Questi dati confermano l’Italia come un modello di eccellenza nella gestione sostenibile dei rifiuti, ma sottolineano anche l’importanza di intensificare gli sforzi, in particolare nel settore dei rifiuti urbani. Rafforzare la sensibilizzazione dei cittadini, migliorare le infrastrutture di raccolta differenziata e investire in tecnologie innovative per il riciclo saranno passi fondamentali per mantenere il primato e raggiungere nuovi traguardi.

Il riciclo in Italia, un quadro dettagliato dal Rapporto 2024

La fotografia dello stato del riciclo in Italia è stata recentemente tracciata dal Rapporto “Il Riciclo in Italia 2024”, un documento che analizza nel dettaglio le performance di ben 19 filiere del riciclo, con uno speciale approfondimento dedicato al settore tessile. Il rapporto è stato presentato durante la Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo, evento di grande rilievo giunto alla sua terza edizione e intitolato “L’Europa e l’industria del riciclo”.

La conferenza, un punto di riferimento per il settore, è stata promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) e Pianeta2030, il mensile del Corriere della Sera dedicato alle tematiche ambientali e alla sostenibilità. L’evento ha inoltre ricevuto il prestigioso patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.

Il rapporto non si limita a un’analisi quantitativa delle performance delle filiere, ma offre anche una visione strategica, evidenziando i progressi e le sfide che caratterizzano il sistema italiano del riciclo. In particolare, il focus sul tessile mette in luce le opportunità legate al recupero e alla rigenerazione dei materiali, un ambito considerato cruciale per la transizione verso un’economia circolare.

In un contesto europeo in cui la sostenibilità è sempre più al centro delle agende politiche ed economiche, l’Italia si propone come modello e laboratorio di innovazione, ma è chiaro che per mantenere questo ruolo di leadership saranno necessari investimenti continui, politiche ambiziose e una crescente sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

Economia circolare, Italia all’avanguardia, ma serve un nuovo impulso europeo

Per aumentare la circolarità e migliorare i tassi di riciclo, è essenziale garantire stabilità, volumi adeguati di domanda e prezzi remunerativi per le Materie Prime Seconde generate dal riciclo. Lo ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, dichiarando: “Per questo assume rilevanza strategica la nuova proposta annunciata dalla Commissaria Von der Leyen di una legge europea sull’economia circolare, che contribuirà a rafforzare la domanda di mercato per materiali secondari”. Tuttavia, Ronchi ha aggiunto che “oltre alle misure europee, servirebbero anche iniziative nazionali per stimolare la domanda interna di materiali riciclati”.

Sul tema è intervenuto anche il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, attraverso un video messaggio durante la Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo: “Con l’avvio del nuovo corso della Commissione Europea diretta dalla Von der Leyen, c’è una nuova occasione su cui puntare per lo sviluppo di un’economia circolare, nell’ambito dell’obiettivo di un’economia decarbonizzata”. Questa affermazione evidenzia l’importanza di integrare le politiche di sostenibilità con quelle per la riduzione delle emissioni.

Anche Ignazio Capuano, presidente di Conai, ha commentato durante la conferenza: “Un’occasione necessaria per parlare di economia circolare e riflettere su come si stia evolvendo nel nostro Paese. Se pensiamo al riciclo degli imballaggi, l’Italia è oggi un punto di riferimento a livello europeo”. Capuano ha poi riconosciuto che questo risultato è frutto dell’impegno congiunto di imprese, istituzioni e cittadini, sottolineando: “L’augurio ora è che sempre più materiali, non solo quelli da imballaggio, siano valorizzati a fine vita e trovino nuova vita grazie al riciclo”.

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Questo dibattito mette in luce come il rafforzamento del mercato per i materiali riciclati rappresenti una delle sfide centrali per il futuro, richiedendo un approccio integrato tra politiche europee e nazionali, insieme alla cooperazione di tutti gli attori della filiera. L’obiettivo è quello di costruire un’economia capace di coniugare sostenibilità ambientale e crescita economica, ponendo l’Italia tra i leader della transizione ecologica.

Il riciclo in Italia, un quadro completo

Il Rapporto “Il Riciclo in Italia 2024” offre un’ampia panoramica sulle performance delle diverse filiere del riciclo nel nostro Paese:

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