Ecoturismo, viaggiare senza inquinare: come si pratica

Scopri cosa significa ecoturismo, le sue peculiarità e qual è il modo corretto di viaggiare senza inquinare l'ambiente

Pubblicato: 13 Agosto 2021 17:28Aggiornato: 17 marzo 2022 08:32

Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

L’ecoturismo cos’è? Questa definizione indica la possibilità di viaggiare in modo responsabile, godendo e apprezzando la natura e promuovendone la conservazione. Per ecoturismo la definizione tradizionale vuole indicare quindi un modo di viaggiare in Paesi o luoghi stranieri, rispettandone l’ambiente naturale e la cultura ma anche sostenendone la crescita economica e il benessere della popolazione locale. In realtà, si può fare ecoturismo (da viaggiatori e da professionisti) anche in Italia e soprattutto nella vita di tutti i giorni, non solo in viaggio.

Il concetto di ecoturismo mira a far divertire il viaggiatore, promuovendo al contempo la crescita sociale, culturale ed economica della popolazione locale, così come il corretto utilizzo delle risorse naturali e la loro conservazione. È un tipo di turismo che dà molta importanza sia al benessere dell’ambiente che al divertimento dei turisti. Tuttavia, il concetto è applicabile sempre, sia nei piccoli spostamenti di ogni giorno che in casa propria perché, anzi, è in queste occasioni che l’impatto di ogni persona sul pianeta e sulla società è maggiore.

Ecoturismo: report sul viaggio sostenibile

Dal Sustainable Travel Report di Booking del 2019 è emerso che più della metà dei viaggiatori mondiali dice di essere più motivata a fare scelte sostenibili per i propri viaggi rispetto al passato. Questa maggiore attenzione al tipo di viaggio che si intraprende, per piacere o per lavoro, nasce sia dall’esigenza di tutelare l’ambiente che ci circonda, sia dalla volontà di salvare il nostro Pianeta dai rischi attuali per renderlo vivibile alle generazioni future.

Spesso il problema si presenta quando, nonostante l’interesse sempre crescente nei confronti di questo modo di viaggiare, le strutture non sono pronte a rispondere alla domanda. Sempre secondo il report di Booking, quando si tratta di individuare una struttura sostenibile, circa i tre quarti (72%) dei viaggiatori dichiara di non essere al corrente dell’esistenza di ecolabel, ovvero i marchi dati a chi offre servizi a basso impatto ambientale. Eppure, oltre un terzo (37%) afferma che la presenza di un’ecolabel stabilita da standard internazionali lo spingerebbe a scegliere alloggi eco-friendly.

Dai numeri e i dati dei report, risulta evidente che le strutture turistiche, quindi hotel, alberghi, ma anche locali e ristoranti e persino gli enti istituzionali dovrebbero rivolgere maggiore attenzione ad un modo di viaggiare che sta diventando sempre più la normalità e strutturare proposte di ecoturismo per le vacanze.

Caratteristiche ed esempi dell’ecoturismo

Per molte destinazioni turistiche in Italia e nel mondo la conservazione dell’ambiente è una priorità, più che il turismo dei consumatori. In alcuni casi questo avviene perché si tratta di luoghi che meritano un’attenzione particolare per la conservazione delle specie, oltre che il rispetto per le comunità che possono abitare il luogo. Ma, in generale, nessun luogo dovrebbe essere posto in secondo piano.

In questi casi, può capitare che i veicoli non possano avere accesso a determinate aree che possono essere visitate solo da un numero limitato di visitatori. Inoltre vengono incentivate attività senza impatto distruttivo, come accendere un falò. Le infrastrutture sono sostenibili e si crea consapevolezza e informazione. Secondo l’International Ecotourism Society, l’ecoturismo ha 7 caratteristiche:

Ecoturismo e turismo sostenibile sono la stessa cosa?

A differenza del turismo comune, l’ecoturismo può essere definito come una sua variazione con obiettivi diversi: preservare le aree naturali, rispettare lo stile di vita delle zone rurali, promuovere il rispetto di cose e persone e sostenere ogni forma di sostenibilità.

Ma c’è un’altra differenza, quella con il turismo sostenibile. L’ecoturismo è legato agli ambienti naturali mentre il turismo sostenibile è un concetto più ampio perché si può praticare anche in città e non per forza in contesti naturalistici. Quindi l’ecoturismo è il turismo naturalistico che segue i principi del turismo sostenibile.

Come fare ecoturismo

Sempre più operatori turistici offrono pacchetti viaggio sostenibili nella formula dell’ecoturismo in virtù del rinnovato interesse verso questa formula di viaggio. Bisogna però verificare che la struttura prescelta o il Tour Operator selezionato siano effettivamente ecosostenibili, perché un conto è usare un claim di appeal e un altro è fare ecoturismo.

Per avere garanzie, è possibile consultare le certificazioni ambientali, che sono attestati e marchi assegnati sulla base di specifici criteri (ad esempio, utilizzo dell’acqua o delle strategie di riciclo) dichiarati dalle strutture. Il viaggiatore che fosse interessato a viaggiare in un’ottica di ecoturismo, può seguire questi consigli:

Anche la scelta della struttura dove alloggiare può fare la differenza tra una vacanza ecologica e una più inquinante. Non tutte le grosse catene alberghiere sono ecosostenibili e rispettose della popolazione e dell’economia locale.

Prepararsi per un’esperienza di ecoturismo

L’ecoturismo e la sostenibilità cominciano già durante la preparazione del bagaglio. Prima di partire bisogna decidere con cura cosa portare cercando di non appesantirsi di oggetti inutili. Ad esempio il beauty case può alleggerirsi se si cerca di utilizzare solo prodotti solidi e quanto più possibile privi di packaging, quindi meglio scartare i flaconi di plastica e le confezioni in materiale misto che sono difficili da smaltire.

Bisogna prestare attenzione anche al consumo di carta: non è quasi mai necessario stampare biglietti di vario tipo, potendo contare ormai sullo smartphone. La tecnologia del resto può aiutare a ridurre lo spreco di carta, anche per mappe e guide. Infine invece di suddividere i propri vestiti nelle buste di plastica, è possibile utilizzare le buste in tessuto molto più ecologiche, i cosiddetti organizer da viaggio.

Gestire i pasti in un’esperienza di ecoturismo

Anche il modo in cui scegli di mangiare può fare la differenza. Pensa a tutti i contenitori di plastica che, sporchi di cibo, non è nemmeno possibile smaltire nella plastica. Anziché acquistare in loco le bottigliette di plastica è meglio portarsi la borraccia da casa. Questo chiaramente ha senso laddove sia possibile bere l’acqua del rubinetto.

Allo stesso modo, anziché usare bicchieri usa e getta è meglio portarsi tazze riutilizzabili per il tè e il caffè o chiedere una tazza in ceramica se si consuma una bevanda in un locale. Per quanto riguarda il cibo, mangiare il cibo locale in ristoranti locali è una scelta di ecoturismo responsabile perché si fa girare l’economia locale (chiaramente prestando attenzione che il locale non faccia un uso troppo massiccio di plastica).

Attività in ecoturismo

Ci sono molte attività che si possono fare nel pieno rispetto dell’ambiente e delle persone quando si viaggia e si decide di praticare il turismo ecologico. Innanzitutto tutte le attività sportive all’aria aperta che non influiscono negativamente sull’ambiente come il trekking a piedi o in veicoli non motorizzati, i safari fotografici, le osservazioni del cielo notturno, la visita a luoghi in cui si verificano fenomeni naturali, come cascate, aurora boreale, piogge di meteoriti, eruzioni vulcaniche etc.

Anche i laboratori di educazione ambientale e la partecipazione a programmi di salvataggio per ecosistemi, flora o fauna fanno parte delle attività che è possibile svolgere senza arrecare alcun danno a cose o persone. L’ecoturismo di fatto consiste nel vivere un’esperienza il più vicino possibile alla natura senza danneggiarla o causarle danni.

Ecoturismo come stile di vita

Il termine fa riferimento al turismo, ma non bisogna per forza essere in viaggio per dirsi “eco”. Colui che si definisce ecoturista sa come essere consapevole e sostenibile in viaggio proprio perché ne è consapevole anche a casa. Anzi: il cambiamento deve avvenire proprio nelle attività di ogni giorno, facendo scelte che limitino il proprio impatto ambientale tra le mura domestiche e in città.

Ecco perché si fa la raccolta differenziata, si utilizzano di prodotti sfusi, si preferiscono i mezzi pubblici e la bicicletta, si riducono i rifiuti in plastica e soprattutto le bottiglie di plastica bevendo l’acqua del rubinetto. Tutte pratiche che possono rendere ognuno di noi responsabile e consapevole dell’impronta che stiamo lasciando su questo pianeta.

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