Il Governo prepara la rottamazione quinquies, la quinta edizione della sanatoria sulle cartelle esattoriali. L’obiettivo è offrire ai contribuenti un’ulteriore possibilità per regolarizzare i debiti con il Fisco. A spingere per la misura è stata la Lega, che ha chiesto un nuovo sconto a favore di chi ha pendenze fiscali. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha però precisato che “non è un condono per coloro che hanno fatto i furbi non dichiarando”. La misura nasce quindi per ampliare la platea dei contribuenti che non hanno potuto aderire o non hanno completato i pagamenti della rottamazione quater.
Il Governo punta così a recuperare risorse. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, al 31 gennaio 2025 risultano 173 milioni di cartelle per circa 21,8 milioni di contribuenti, con un valore complessivo di 1.273 miliardi di euro da riscuotere.
Indice
Quali sono le cartelle interessate dalla rottamazione quinquies
La nuova sanatoria riguarda i debiti affidati all’agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. Restano quindi escluse le cartelle successive, mentre la rottamazione quater si fermava al 30 giugno 2022.
Sono inclusi i debiti derivanti da tasse dichiarate ma non pagate e, salvo modifiche nel testo definitivo, anche quelli legati a contributi previdenziali non versati all’Inps, tranne i casi di accertamento. La misura potrà ricomprendere anche i tributi locali come Imu, Tari e multe, se affidati alla riscossione.
Chi può aderire alla rottamazione quinquies
Potranno beneficiare della sanatoria i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi, ma non hanno versato quanto dovuto. Sono invece esclusi:
- coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi;
- chi è in regola con la rottamazione quater e sta già pagando le rate;
- chi è stato oggetto di accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo il vicepremier Matteo Salvini, la platea potenziale è di circa 16 milioni di contribuenti. Tuttavia, le stime operative indicano che la platea effettiva sarà più ristretta, poiché meno del 20% dell’evasione riguarda i mancati versamenti su redditi dichiarati, mentre la maggior parte deriva da dichiarazioni infedeli o mai presentate.
Cosa si paga e come funziona il piano rateale
Chi aderisce pagherà solo il capitale (l’importo delle imposte non versate) e le spese maturate per le procedure esecutive e i diritti di notifica. Non sono invece dovuti interessi iscritti a ruolo, sanzioni, interessi di mora e aggio.
Il pagamento potrà essere effettuato in un’unica soluzione oppure rateizzato fino a 54 rate bimestrali (9 anni), tutte di importo uguale. Non è prevista una rata minima obbligatoria.
La prima rata è prevista per il 31 luglio 2026, mentre la domanda di adesione dovrà essere inviata telematicamente entro il 30 aprile 2026 all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Quali sono i requisiti per non essere esclusi dalla sanatoria
Per mantenere i benefici della rottamazione quinquies è necessario:
- rispettare le scadenze dei pagamenti;
- non saltare più di una rata consecutiva: la decadenza scatta dopo due rate non pagate, anche non consecutive, o dopo l’ultima rata;
- in caso di decadenza, il debito residuo non sarà più rateizzabile e dovrà essere saldato in un’unica soluzione;
- non avere cartelle escluse dalla definizione agevolata;
- aver presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi;
- non risultare in regola con la rottamazione quater in corso.
Dopo la presentazione della domanda vengono sospese le procedure esecutive, i fermi e le ipoteche, tranne quelle già avviate. Chi decade dalla sanatoria tornerà automaticamente soggetto al regime ordinario di riscossione.