Rottamazione quater, scadenza rata il 28 febbraio: cosa rischia chi non paga in tempo

L'appuntamento con la settima rata della rottamazione quater è fissato per il 28 febbraio 2025, con possibilità di sforare non oltre il 5 marzo. Cosa succede a chi non paga

Pubblicato: 27 Febbraio 2025 10:11

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Chi stia saldando debiti con il Fisco nell’ambito della rottamazione quater non dimentichi la scadenza di venerdì 28 febbraio 2025, il primo appuntamento dell’anno che però, grazie al margine di tolleranza di 5 giorni, permette di pagare entro mercoledì 5 marzo.

È la stessa Agenzia delle Entrate – Riscossione a ricordare agli utenti il prossimo appuntamento con la settima rata di quella rottamazione quater introdotta dalla legge n. 197/2022.

Cosa succede se non si paga una rata

Non pagare una rata della rottamazione quater prevede che il debitore acquisisca immediatamente, agli occhi del Fisco, lo status di “decaduto”.

Si considerano decaduti tutti quei debitori che si trovino nella seguente condizione, anche relativamente ad una sola rata:

In tale caso, le somme pagate in precedenza sono considerate versate a titolo di acconto sul debito totale, che il contribuente sarà chiamato a saldare per intero.

L’Agenzia ricorda che una copia della comunicazione delle somme dovute, con il riepilogo del piano di versamento e i moduli per effettuare i versamenti, è sempre disponibile nell’area riservata (Home page > Accedi all’area riservata, in alto a destra).

È possibile ricevere le informazioni anche via mail, inviando una richiesta dall’area pubblica, senza necessità quindi di credenziali di accesso, allegando un documento di riconoscimento.

Come pagare

Il pagamento può essere effettuato:

Riapertura dei termini per i decaduti

Ma attenzione, chi sia già stato dichiarato decaduto dalla rottamazione quater può beneficiare di una seconda possibilità, stabilita dal decreto Milleproroghe (legge n. 15/2025 di conversione del dl n. 202/2024 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2025).

Chi, alla data del 31 dicembre 2024, non abbia ottemperato ai suoi obblighi di debitore e sia stato dichiarato “decaduto”, può fare domanda per accedere alla riapertura dei termini della rottamazione quater. Il pagamento del debito è ammesso nei seguenti termini:

Le scadenze sono le seguenti:

C’è comunque un prezzo da pagare: i debiti da saldare saranno maggiorati dell’interesse del 2% annuo, calcolato a decorrere dall’1 novembre 2023.

La domanda va inoltrata telematicamente entro il 30 aprile 2025, secondo istruzioni di prossima pubblicazione. Per essere riammessi alla rottamazione quater occorre attendere la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che arriverà entro il 30 giugno 2025.

Decaduti esclusi dalla rata del 28 febbraio

Ricominciare a pagare in mancanza degli step stabiliti (senza cioè avere inviato la domanda e senza avere ricevuto la risposta del Fisco) non permette l’accesso alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali.

Da ciò consegue che i decaduti non devono pagare la rata del 28 febbraio 2025, che riguarda unicamente chi abbia pagato per intero ed entro i termini le sei rate precedenti. Costoro riceveranno un nuovo piano rateale di versamento.

Ancora proposte per la rottamazione quinquies

Della rottamazione quinquies se ne parla dalla scorsa estate. La proposta è stata bocciata sia nell’ambito della legge di Bilancio che del decreto Milleproroghe. L’istanza della Lega raggiunge ora il Senato, con una proposta che prevede rate fino a 10 anni, niente anticipi e nuove regole sulla decadenza.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963