Imu, come chiedere il rimborso delle somme versate in eccesso o non dovute

Nel caso in cui il contribuente abbia versato delle somme in sovrappiù o non dovute, ha la possibilità di chiedere ed ottenere il rimborso Imu

Pubblicato: 18 Novembre 2024 09:04

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Tra poco meno di un mese è fissata la scadenza del versamento del saldo Imu: il 16 dicembre 2024 i contribuenti sono tenuti a passare alla cassa. Entro lo scorso 17 giugno i diretti interessati avrebbero dovuto versare l’acconto dell’imposta municipale unica.

Se da un lato è importante ricordare quali siano i termini entro i quali l’Imu deve essere versata, dall’altro è opportuno rimarcare che, nel caso in cui si dovessero verificare alcune situazioni, i contribuenti hanno la possibilità di chiedere il rimborso dell’Imu versata. Sono casi molto particolari, che si possono venire a verificare, per esempio, a seguito di errori di calcolo dell’Imu o quando la normativa viene modificata in maniera retroattiva.

Qualunque sia il motivo per il quale si richiede il rimborso dell’Imu, le modalità per riuscire ad ottenere la restituzione dei soldi versati è sempre la stessa. Cerchiamo, quindi, di capire come recuperare l’Imu versata in eccesso o non dovuta.

Imu, i soggetti tenuti al versamento

Prima di addentrarci nell’approfondire le modalità attraverso le quali ottenere il rimborso dell’Imu, è meglio ricordare quali siano i soggetti tenuti ad effettuare il versamento. Volendo sintetizzare al massimo, l’imposta municipale unica deve essere versata da:

I soggetti che abbiamo elencato fino a questo momento sono tenuti al versamento dell’Imu perché sono in possesso di:

È bene sottolineare che l’imposta non è dovuta trasversalmente da tutti i contribuenti in possesso dei requisiti appena elencati: ci sono alcuni casi di esenzione. Il più diffuso è quello relativo all’abitazione principale per la quale, ad eccezione degli immobili di lusso, non è dovuto nulla.

Il rimborso dell’imposta pagata in eccesso

Può capitare di trovarsi nella situazione di aver pagato dell’Imu in eccesso. Il contribuente, che si dovesse trovare in questa situazione, ha la possibilità di chiedere il rimborso delle somme versate in sovrappiù.
La normativa prevede che i rimborsi spettano nel caso in cui siano stati versati degli importi in eccesso o non dovuti. Ma è necessario muoversi con la dovuta tempestività: la restituzione delle somme viene effettuata solo e soltanto se la richiesta arriva entro cinque anni dal pagamento o dal momento nel quale è stato riconosciuto al contribuente il diritto ad ottenere la restituzione.

Immobili occupati abusivamente

Sicuramente uno dei casi nei quali è possibile chiedere ed ottenere il rimborso delle somme versate a titolo Imu è quando gli immobili sono stati occupati abusivamente. Di questo caso, proprio in tempi recenti se ne è occupata la normativa, che ha introdotto la possibilità di chiederne la restituzione.

La Legge di Bilancio 2022 – è bene ricordarlo – ha previsto l’esenzione dal versamento dell’Imu per i soggetti che siano proprietari di immobili non utilizzati o non disponibili: l’agevolazione parte dal 2023. Per ottenere l’esenzione, però, è necessario aver presentato una denuncia per occupazione abusiva.

Attraverso una sentenza del 18 aprile 2024, la Corte costituzionale ha confermato il diritto ad ottenere il rimborso dell’Imu già versata versata nel caso, ovviamente, che gli immobili risultino occupati abusivamente. La norma ha effetto retroattivo e quindi si applica anche sugli anni precedenti.

Come si devono muovere i diretti interessati in questo caso? Molto semplicemente devono presentare una richiesta di rimborso entro cinque anni dal pagamento dell’imposta. Il rimborso può essere richiesto a per gli anni a partire dal 2019 in poi.

Quando l’imposta non è dovuta

Il contribuente può commettere un errore nel calcolo dell’Imu da versare. E dopo aver effettuato il versamento accorgersi di aver versato delle somme in sovrappiù rispetto a quanto previsto.

Per poter ottenere il rimborso delle somme pagate in eccesso è necessario seguire una procedura ben precisa e dettagliata, il cui primo passo è verificare l’errore effettuato. Devono essere controllati i documenti relativi al pagamento, dai quali si evincono i problemi legati ad eventuali importi versati in eccesso.

Nel momento in cui l’errore è stato effettivamente accertato, i contribuenti hanno la possibilità di presentare una richiesta al Comune nel quale è ubicato l’immobile. La procedura da seguire è molto semplice: il contribuente deve compilare un apposito modulo che viene fornito dal Comune. In alternativa può scrivere la richiesta su carta libera. Nella richiesta è necessario fornire i seguenti dati:

Entro quanto tempo arriva il rimborso Imu

Il Comune, come già il contribuente, è tenuto a rispettare una serie di scadenze nella gestione delle pratiche di rimborso dell’Imu.

In un lasso di tempo massimo di 180 giorni dalla presentazione della richiesta di rimborso, il Comune deve rispondere al richiedente. Il calcolo dei giorni parte dall’accettazione dell’istanza. Nel caso in cui il Comune non dovesse rispondere, il contribuente ha la possibilità di effettuare un sollecito.

L’amministrazione comunale, dopo aver preso visione della richiesta, ha la possibilità di chiedere ulteriori informazioni al contribuente o documenti. Una volta conclusi tutti gli esami del caso, il Comune procederà con il rimborso dell’Imu non dovuta, attraverso il metodo di pagamento scelto dal contribuente.

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