Annunciati nuovi controlli fiscali per chi percepisce stipendi sopra i 2.500 Euro

Annunciati nuovi controlli fiscali per chi percepisce stipendi sopra i 2.500 Euro: cosa prevede la Legge di Bilancio 2025 e cosa cambia per lavoratori e imprese

Pubblicato: 28 Novembre 2024 12:31

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

La Legge di Bilancio 2025, attualmente in fase di approvazione e prevista per la fine dell’anno, introduce importanti modifiche fiscali destinate a chi percepisce stipendi superiori ai 2.500 euro al mese.

Queste misure si concentrano sulla tracciabilità delle spese aziendali e il controllo delle transazioni, con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale e migliorare la trasparenza nelle transazioni economiche.

Controlli sui pagamenti e gli stipendi superiori a 2.500 euro, cosa prevede la Legge di Bilancio 2025

A partire dal 1° gennaio 2026, la Legge di Bilancio 2025 stabilisce che i pagamenti effettuati dalle aziende nei confronti dei lavoratori  (come stipendi, salari, indennità e anche liquidazioni), se superiori a 2.500 euro, saranno soggetti a verifiche in relazione a eventuali inadempimenti fiscali del beneficiario.

In pratica, se un lavoratore dipendente o autonomo riceve un pagamento superiore a questa soglia, il datore di lavoro o l’ente che effettua il pagamento dovrà verificare che il beneficiario non abbia in sospeso debiti fiscali. Di conseguenza, se il beneficiario ha una cartella esattoriale di un importo totale non pagato superiore a 5.000 euro, il pagamento del suo stipendio o salario potrebbe essere sospeso fino alla risoluzione della sua posizione debitoria.

Misure di tracciabilità dei pagamenti: come funzionano e perché sono centrali nei controlli

Per favorire i controlli fiscali, la Legge di Bilancio 2025 ha previsto nuove regole per la tracciabilità dei pagamenti, che rappresentano una delle colonne portanti delle misure introdotte.

Non a caso, la norma prevede che tutti i pagamenti superiori a 2.500 euro siano effettuati attraverso strumenti tracciabili, come bonifici bancari, carte di credito, o altri metodi elettronici previsti dalla normativa, permettendo così delle verifiche incrociate più efficienti. Questo crea un doppio livello di controllo: da un lato, la tracciabilità del pagamento; dall’altro, il riscontro diretto con eventuali cartelle esattoriali pendenti.

L’obbligo di utilizzare strumenti tracciabili consente all’Agenzia delle Entrate di avere accesso diretto e immediato alle informazioni relative ai flussi finanziari. I pagamenti tracciabili generano infatti una registrazione elettronica che può essere consultata e analizzata dalle autorità fiscali per verificare la congruità delle transazioni con le dichiarazioni dei redditi. Questo meccanismo riduce il rischio di omissioni o irregolarità da parte dei beneficiari, poiché ogni movimento viene automaticamente documentato e archiviato.

La tracciabilità mira infatti a eliminare i pagamenti in contante per le somme significative, poiché il contante è più difficile da monitorare e può essere facilmente utilizzato per eludere il fisco. Quando un pagamento viene effettuato tramite bonifico bancario o carta di credito, diventa più complesso mascherare eventuali redditi non dichiarati o nascondere transazioni non registrate. In questo modo, le autorità fiscali possono individuare più facilmente situazioni di evasione o elusione fiscale.

Sanzioni per chi non rispetta le nuove regole

In caso di mancata verifica o di errore nel pagamento di somme superiori a 2.500 euro senza aver prima effettuato i controlli previsti, l’azienda potrebbe essere sanzionata. Nel dettaglio, il legislatore ha previsto delle sanzioni che possono essere applicate qualora non venga rispettato l’obbligo di verificare la posizione fiscale del beneficiario, o se il pagamento è stato effettuato nonostante l’esistenza di cartelle esattoriali non saldate.

Non si conosce ancora l’entità delle multe che, probabilmente con una circolare ad hoc, verranno definite nel corso del 2025, qualora la Legge di Bilancio venisse approvata senza ulteriori modifiche.

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