Sconto Irpef del 50% per trasferirsi in una Regione italiana, chi può averlo

La Sicilia punta ad attrarre cervelli: una norma introduce il rimborso del 50% dell’Irpef per nomadi digitali e siciliani emigrati all'estero

Pubblicato:

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Soldi per trasferirsi in Sicilia: l’Isola lancia una ambiziosa misura per contrastare lo spopolamento e attirare capitale umano qualificato.

La Commissione Bilancio dell’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) ha approvato una norma inserita nella Manovra di stabilità regionale che punta ad agevolare il rientro dei lavoratori che si sono trasferiti all’estero e, al contempo, a favorire la ripresa del mercato immobiliare e la diffusione del lavoro agile.

Soldi per trasferirsi in Sicilia

L’intervento si colloca in un quadro demografico tra i più critici d’Italia: secondo l’ultimo report Svimez, la Sicilia è destinata a perdere 859.000 abitanti entro il 2050, con un calo del 18% della popolazione e il progressivo sbilanciamento fra le generazioni.

La nuova norma prevede un rimborso pari al 50% dell’Irpef dichiarata e versata dai soggetti che trasferiscono la residenza dall’estero in Italia e scelgono la Sicilia come domicilio fiscale stabile. Per accedere al beneficio è necessario acquistare o ristrutturare un immobile in uno dei comuni dell’Isola entro 12 mesi dal trasferimento, mantenendo la proprietà fino al 31 dicembre del secondo anno successivo.

L’agevolazione è destinata a lavoratori dipendenti, assimilati o pensionati imponibili in Italia, e non è cumulabile con altri regimi agevolati. Il contributo ha un tetto massimo annuale di 100.000 euro e dura per 3 annualità.

La Ragioneria generale della Regione siciliana chiarisce che la misura è destinata ad autofinanziarsi: l’incremento del numero di residenti produce infatti un aumento degli introiti Irpef spettanti alla Regione, dei quali l’incentivo rappresenta solo una quota. In questo modo, la norma non sottrae risorse aggiuntive al bilancio regionale ma utilizza parte delle maggiori entrate che derivano dal rientro dei contribuenti.

Sicilia fra smart working e nomadi digitali

La norma scommette sulla rivoluzione organizzativa in corso nel mondo del lavoro. Nella relazione tecnica si legge infatti che la misura può essere appetibile alla luce del fatto che oggi molte aziende, soprattutto multinazionali, consentono o incentivano il lavoro agile. Il presupposto è che numerosi professionisti siciliani oggi occupati all’estero potrebbero tornare nell’Isola senza rinunciare al proprio impiego, sfruttando la possibilità di lavorare da remoto.

Ma la Regione punta anche ai nomadi digitali, quella manodopera qualificata che per lavorare ha solo bisogno di un computer ed una connessione web. Tali cervelli potrebbero valutare l’Isola come hub ideale alla luce del costo della vita competitivo e del robusto sconto fiscale.

La Manovra stimata dalla Regione prevede 50 trasferimenti nel 2026, 100 nel 2027 e 50 nel 2028. Piccoli numeri, ma è solo l’inizio.

Doppio incentivo per trasferirsi in Sicilia

Ma i cervelli che intendessero trasferirsi in Sicilia potrebbero beneficiare di un doppio incentivo: uno è quello di cui si è appena discusso, mentre l’altro è rappresentato dalle iniziative del filone “Case a 1 euro“, e relative varianti. Diversi Comuni della Sicilia (ma anche di altre regioni) permettono di acquistare una casa partendo da una base d’asta di 1 euro o poco più. Chi se l’aggiudica ha poi l’obbligo di ristrutturarla entro un certo lasso di tempo. La spesa effettiva, dunque, è rappresentata dal costo d’acquisto (da 1 euro a salire) e dalla ristrutturazione.

Spopolamento in Sicilia

La misura presentata all’Ars cerca di invertire, almeno in parte, lo spopolamento della Sicilia. Secondo Svimez, il Mezzogiorno nei prossimi 25 anni perderà circa 3,5 milioni di residenti, pari al 77% del calo demografico previsto per l’intero Paese. La caduta della natalità è il principale motore di questo declino, ma c’è anche il nodo dell’emigrazione. In Sicilia dagli attuali 4,8 milioni di residenti si passerà a circa 3,9 milioni nel 2050.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963