Credito d’imposta per le imprese nelle Zes: domande al via dal 20 novembre

Disponibile il modello per il credito d'imposta Zes: incentivi per imprese agricole, pesca e acquacoltura nel Sud. Domande dal 20 novembre 2024

Pubblicato: 19 Novembre 2024 08:21

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’Agenzia delle Entrate ha ufficialmente reso disponibile il modello per richiedere il credito d’imposta dedicato alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che operano nelle Zone Economiche Speciali (Zes) del Sud Italia.

Previsto dalla legge n. 101/2024, questo incentivo si presenta come una leva concreta per rilanciare investimenti e innovazione in alcune delle aree più strategiche del Mezzogiorno, offrendo un supporto tangibile a chi vuole scommettere sulla crescita del proprio business.

Cosa prevede l’agevolazione: il credito d’imposta spiegato

Il credito d’imposta è uno strumento che consente alle imprese di abbattere i costi fiscali grazie a una compensazione basata sugli investimenti effettuati. Nel caso specifico, riguarda spese sostenute per acquistare macchinari, attrezzature o immobili che servono direttamente alla produzione. In altre parole, le aziende che decidono di investire in beni utili alla propria attività, purché siano destinati a strutture produttive situate nelle Zes, possono recuperare parte dei costi attraverso un credito fiscale.

Questa misura è riservata alle imprese agricole e a quelle attive nella pesca e nell’acquacoltura, settori chiave per il Mezzogiorno. L’obiettivo è incentivare l’ammodernamento delle strutture e favorire la competitività in un’area che ha bisogno di nuovi stimoli economici.

Chi può usufruire del credito

L’incentivo si rivolge a una platea ben definita:

Per accedere all’agevolazione, è necessario che le imprese rispettino i requisiti fissati dalla normativa europea sugli aiuti di Stato. Il credito d’imposta copre esclusivamente investimenti di almeno 50.000 euro, mentre non sono ammessi interventi di importo inferiore. Inoltre, l’agevolazione è vincolata a investimenti effettuati tra il 16 maggio e il 15 novembre 2024.

Quali spese sono agevolabili

La misura si applica a una serie di spese ben precise, tra cui:

Esiste un limite: il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del totale dell’investimento agevolato. Questo serve a garantire che l’agevolazione venga utilizzata principalmente per beni strettamente legati alla produzione.

Il totale degli investimenti coperti dalla misura non potrà superare i 40 milioni di euro per l’intero anno 2024, come stabilito dal decreto attuativo del 18 settembre del Ministero dell’Agricoltura.

Le regioni coinvolte: dove si applica l’agevolazione

Il credito d’imposta si applica alle Zes Uniche, che comprendono le regioni:

Questi territori, individuati nella Carta degli aiuti a finalità regionale 2022–2027, godono di una deroga alle normative europee sugli aiuti di Stato, che consente di favorire lo sviluppo economico locale.

Come inviare la domanda: la procedura spiegata passo per passo

Le imprese interessate possono presentare la domanda a partire dal 20 novembre 2024 fino al 17 gennaio 2025. La procedura è completamente digitale e deve essere gestita tramite il software “ZESUNICAAGRICOLA” fornito dall’Agenzia delle Entrate. Ecco come funziona:

  1. Scarica il modello: il documento è disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia.
  2. Compila il modulo: inserisci tutte le informazioni richieste, comprese quelle sugli investimenti effettuati.
  3. Invia la comunicazione: la trasmissione deve avvenire online, direttamente dal beneficiario o tramite un intermediario autorizzato.
  4. Ricevi la ricevuta: entro cinque giorni dalla trasmissione, l’Agenzia rilascia una ricevuta che conferma l’accettazione o lo scarto della domanda, specificandone i motivi.

In caso di errore tecnico, c’è la possibilità di correggere la comunicazione e inviarla nuovamente entro cinque giorni lavorativi.

Il sistema, infatti, consente una certa flessibilità. Se necessario, è possibile inviare una nuova comunicazione che sostituisce integralmente quella precedente. Oppure è possibile anche rinunciare al credito d’imposta indicato nell’ultima comunicazione inviata.

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