Lo Stato ha messo a disposizione tramite l’agenzia delle entrate un bonus per le edicole che investono per adattarsi ai cambiamenti del mercato editoriale. Il supporto arriva fino a 2000 euro, con casi particolari delle aree interne che possono riceverne fino a 3000.
Le edicole, un tempo uno dei punti di vendita di maggior successo dell’intero mercato editoriale, tanto da attrarre non solo giornali e periodici ma anche collane di libri, sono da anni in crisi. Il calo verticale delle vendite di giornali dovuto alla concorrenza di internet ha trascinato queste attività verso un periodo difficile dal quale, dopo anni di cali di numero a doppia cifra percentuale, stanno lentamente uscendo.
Chi può ottenere il bonus edicole fino a 3000 euro
Fino all’8 marzo i proprietari di edicole potranno richiedere all’Agenzia delle Entrate un contributo una tantum per sostenere le proprie attività. Il bonus edicole ammonterà per la maggior parte dei richiedenti a 2000 euro e verrà erogato appunto una sola volta. Soltanto per quelle attività che si trovano in aree interne in cui la distribuzione dei giornali è messa a rischio dalla limitata presenza di questi punti vendita, il bonus può salire fino a 3000 euro.
Non tutte le edicole possono però ottenere questo bonus. Esistono infatti dei requisiti che non si basano sulla eventuale situazione di bisogno, ma sugli interventi di miglioramento del servizio apportati dalla proprietà delle edicole nel periodo che va tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2023
I principali requisiti per ottenere il bonus edicole sono 3:
- Avere realizzato progetti di consegna a domicilio dei quotidiani
- Avere effettuato aperture domenicali almeno per il 50% delle domeniche
- Avere fornito pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi
- Avere attivato un punto vendita addizionale
Questo bonus è quindi un riconoscimento dell’impegno da parte degli edicolanti di evolvere la propria attività verso una dimensione diversa, più adeguata al mercato editoriale attuale e agli stravolgimenti che ha subito negli ultimi anni.
La crisi delle edicole in Italia
Le edicole stanno subendo da diverso tempo una crisi molto grave. Gli ultimi dati, risalenti al biennio 2021-2022 e diffusi dal Sindacato Nazionale Autonomo dei Giornalai, parlano di una contrazione del numero di punti vendita di giornali del 3,5%. Un dato negativo, ma che mostra un miglioramento della situazione se comparato alle rilevazioni precedenti. I due anni pandemici, 2020 e 2021, hanno visto un calo del 6,5%, mentre il biennio 2018-2019 addirittura del 13,3%.
La crisi sembra insomma avviata alla stabilizzazione ma la situazione delle edicole in Italia è diventata molto complicata. Il loro numero si è ridotto a circa 12mila, di cui quasi il 50% comprende anche altre attività oltre alla vendita di giornali. Il problema principale riguarda però le aree interne. Il 25% dei comuni italiani è rimasto senza edicola, mentre il 30% ne ha soltanto una.
La ragione di questa grave crisi delle edicole si lega alla diminuzione delle copie di giornali venduti nel nostro Paese. Negli ultimi anni tutti i maggiori quotidiani si sono attestati su un calo del 10% in media, secondo i dati di ADS (Accertamenti Diffusione Stampa, un’azienda che si occupa di certificare proprio le vendite, digitali e cartacee, dei giornali).