Ancora rinvio per gli incentivi all’acquisto di auto elettriche. Il click day, inizialmente previsto per domani, mercoledì 15 ottobre, è stato cancellato a poche ore dal via libera, lasciando migliaia di aspiranti acquirenti a bocca asciutta. La piattaforma gestita da Sogei per il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) non aprirà come annunciato.
La notizia è stata comunicata ma senza specificare le motivazioni dello slittamento né, soprattutto, una nuova data per la presentazione delle domande, che al momento rimane un’incognita.
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Perché questo rinvio
Perché questo stop dell’ultimo minuto? Il comunicato ufficiale tace sulle ragioni. Fonti vicine al ministero, citate da Repubblica, indicano come possibile nuova data il 21 ottobre, ma si tratta al momento di voci non confermate.
Tra le ipotesi più accreditate per il rinvio c’è l’attesa del nuovo aggiornamento Istat sulle “Aree Urbane Funzionali” (FUA), previsto per novembre. Le FUA, che identificano le città con oltre 50mila abitanti e le loro aree di pendolarismo, sono uno dei criteri fondamentali per accedere al bonus.
L’ultima mappatura disponibile, risalente al 2011, comprende 83 Aree Urbane Funzionali, per un totale di 1.892 comuni e 32.892.611 abitanti, pari al 55,8% della popolazione italiana (dati 2023). Un aggiornamento potrebbe modificarne numero e perimetri, rendendo necessari adeguamenti tecnici.
Non è da escludere, inoltre, che la piattaforma Sogei non sia ancora pienamente pronta a gestire il flusso di richieste.
Come funziona il bonus
L’incentivo, erogato come sconto immediato al concessionario (voucher), è riservato a chi acquista un’auto elettrica nuova (categoria M1) e rottama un veicolo inquinante fino alla classe Euro 5.
Ecco gli importi in base all’ISEE:
- 11mila euro per nuclei familiari con ISEE non superiore a 30mila euro;
- 9mila euro per ISEE compreso tra 30mila e 40mila euro.
Possono fare domanda anche le microimprese (con meno di 10 dipendenti), per l’acquisto di veicoli commerciali (categoria N1 o N2), ottenendo uno sconto del 30% sul prezzo, fino a un massimo di 20mila euro. Il requisito fondamentale è essere residenti (o avere la sede legale per le imprese) in una delle “Aree Urbane Funzionali” definite dall’Istat.
I fondi
Ricordiamo che si tratta di un provvedimento che ha avuto il via in estate, con il governo che ha messo a disposizione risorse per quasi 600 milioni di euro. Soldi recuperati dai fondi Pnrr, che erano destinati alla realizzazione delle colonnine. Dovrebbe servire per rottamare almeno 39mila auto per passare a modelli a emissioni zero.
I fondi disponibili saranno erogati fino a esaurimento e andranno utilizzati entro il 30 giugno 2026. I concessionari devono convalidare il voucher presentato dal cliente entro 30 giorni dalla generazione sulla piattaforma. In caso contrario, l’importo sarà riversato nel plafond residuo del MASE.
Cosa succede se restano le risorse
Ma cosa succede se, alla chiusura del prossimo 30 giugno, parte delle risorse non sarà stata utilizzata? Il decreto ministeriale attuativo dell’8 agosto 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ai primi di settembre, prevede al contrario la possibilità di incrementare il denaro con risorse provenienti da altre misure del Pnrr, ma non contempla ipotesi diverse, come il mancato utilizzo.
In realtà, è molto probabile che l’Unione Europea, dopo aver già detto sì ai contributi per i veicoli green lo scorso giugno in seguito alla revisione del Pnrr proposta dal governo italiano, non concederà altri trasferimenti di risorse. Infatti, inizialmente i 597,3 milioni di euro che lo Stato italiano ha riversato sul bonus auto elettriche erano destinati all’incremento della rete di ricarica elettrica. E solo in seguito al mancato raggiungimento degli obiettivi è stato chiesto e ottenuto di allocarli altrove.