Il mese di novembre 2024 segna un appuntamento importante per molte famiglie italiane che fanno affidamento sull’Assegno Unico, il contributo economico per i figli a carico. Questo sostegno, concesso su base annuale e calcolato secondo l’Isee del nucleo familiare, viene erogato a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni dei figli, senza limiti d’età per i figli con disabilità. Per novembre sono state stabilite precise date di accredito, mentre per il 2025 si prospettano alcune novità, inclusi piccoli aumenti e modifiche nelle modalità di calcolo dell’Isee per specifici bonus.
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Assegno unico, le date di novembre 2024: pagamenti in arrivo, ma non per tutti
Gli accrediti dell’Assegno unico per il mese di novembre seguiranno un calendario preciso: i primi pagamenti scatteranno da lunedì 18, con successive tranche il 19 e il 20. Questi giorni sono confermati solo per chi già percepisce il sostegno da almeno un mese e senza variazioni recenti nei requisiti del nucleo familiare, come ad esempio una modifica nell’Isee.
Per chi ha presentato domanda a ottobre o ha avuto variazioni rilevanti, il versamento verrà effettuato nell’ultima settimana del mese, tra lunedì 25 e venerdì 29 novembre. Insomma, chi rientra nei casi di “ricalcolo” dovrà armarsi di pazienza.
Come controllare se il pagamento è in arrivo
Per sapere esattamente quando arriverà l’Assegno Unico, l’area personale MyInps è lo strumento più immediato. Accedendo con le proprie credenziali digitali, è possibile consultare il fascicolo previdenziale, dove si trovano le informazioni aggiornate. In alternativa, l’app IO offre una notifica puntuale sugli accrediti, mentre l’app Inps Mobile consente di monitorare lo stato della domanda. Chi preferisce il contatto diretto può rivolgersi al numero verde dell’Inps o a un patronato per assistenza.
Per assistenza diretta, l’Inps offre il servizio “Inps Risponde” e un numero verde dedicato (803 164 da rete fissa o 06 164 164 da rete mobile). In caso di ulteriori necessità, è possibile rivolgersi a un patronato, che offre supporto gratuito nella gestione delle pratiche relative all’Assegno Unico.
Cosa fare se l’accredito dell’Assegno Unico non arriva
Se il pagamento dell’Assegno Unico non viene accreditato nei tempi previsti, ci sono alcune verifiche da effettuare. Per prima cosa, è utile controllare lo stato della domanda sul portale dell’Inps e assicurarsi che i dati bancari siano corretti e aggiornati. È inoltre consigliabile consultare eventuali comunicazioni ricevute dall’Inps, che potrebbero indicare la necessità di integrare documenti o di rispondere a requisiti specifici. Anche in questo caso, il patronato può rappresentare un valido alleato per ottenere informazioni e chiarimenti.
L’inflazione e l’aumento previsto per il 2025: un piccolo, ma prezioso ritocco
Con il 2025 alle porte, l’adeguamento dell’Assegno unico rifletterà l’andamento dell’inflazione, stimata attorno all’1%. Tradotto in cifre, significa che la quota massima, oggi fissata a 199,40 euro, supererà la soglia dei 200 euro, anche se di pochi euro. Un incremento non da capogiro, ma comunque apprezzabile per chi riceve mensilmente questa forma di supporto. La questione aperta resta se l’Inps deciderà di applicare già da gennaio l’incremento oppure aspetterà febbraio, come in passato, per poi riconoscere gli arretrati.
Legge di Bilancio 2025 e criteri d’accesso: nessun vero scossone in arrivo
La Manovra 2025 non introduce modifiche sostanziali ai criteri di accesso, mantenendo inalterate le modalità per ricevere l’Assegno unico. Per continuare a ricevere l’importo completo, l’Isee va aggiornato entro febbraio; in caso contrario, l’assegno scenderà alla cifra minima, riducendo il supporto economico per le famiglie.