Imu 2024, vicina la scadenza del 17 giugno per il versamento dell’acconto: come pagare

Il 17 giugno si avvicina e con questa data anche la scadenza del pagamento della prima rata dell’Imu

Pubblicato: 10 Giugno 2024 12:05

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Entro il 17 giugno, in quanto il 16 cade di domenica, i proprietari di immobili devono fare il versamento dell’acconto 2024 dell’Imu, l’Imposta municipale unica sugli immobili. Per fortuna, l’esenzione per le abitazioni principali e relative pertinenze, escluse quelle di lusso, è stata confermata.

Inoltre, è importante ricordare la riduzione del 25% dell’Imu per gli immobili affittati a “canone concordato”, una disposizione spesso poco conosciuta ma confermata anche per il 2024. L’Imu, come di consueto, va pagata in due rate: entro il 17 giugno si versa il 50% come acconto, mentre il restante 50% va pagato entro il 16 dicembre.

Come effettuare il calcolo

Per il versamento dell’acconto, il calcolo è semplice: se non ci sono state variazioni nella consistenza degli immobili, è sufficiente sommare l’Imu pagata nel 2023 tra acconto e saldo e versare il 50% di tale importo per ciascuna tipologia di immobili, utilizzando il relativo codice tributo.

Se ci sono state variazioni nella situazione patrimoniale nel corso del 2023 o del 2024, come acquisti, vendite o successioni, è opportuno tener conto della situazione attuale. Tuttavia, per l’acconto del 17 giugno, si deve ancora applicare l‘aliquota deliberata dal Comune per il 2023. È importante ricordare che i Comuni hanno tempo fino al 28 ottobre per deliberare l’entità del prelievo per l’anno in corso.

Nel caso di un immobile acquistato nel 2024, il contribuente può utilizzare la nuova aliquota eventualmente approvata per il 2024, se già pubblicata sul sito http://www.finanze.gov.it. In tutti gli altri casi, è preferibile utilizzare le aliquote decise per il 2023 e poi fare il conguaglio a dicembre con quelle nuove.

L’Imu si versa su base mensile applicando questa regola: il mese è considerato intero se il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese stesso è composto. Il giorno di trasferimento del possesso si considera in capo all’acquirente, e l’imposta del mese del trasferimento resta interamente a suo carico nel caso in cui i giorni di possesso siano uguali a quelli del cedente.

Chi deve pagare

Devono versare l’Imu tutti i proprietari di immobili situati in Italia e tutti coloro che hanno un diritto reale di godimento su di essi, come l’usufruttuario o chi possiede un diritto d’abitazione (ad esempio, il coniuge superstite sulla casa di famiglia, anche se l’abitazione non è considerata di pregio ed è esente). Questa obbligazione riguarda anche coloro che hanno diritti come l’uso, l’enfiteusi e la superficie.

In caso di separazione o divorzio, l’obbligo del versamento ricade sul coniuge assegnatario dell’immobile, anche se non è il proprietario effettivo. Tuttavia, in genere, l’assegnatario è esente se la casa è stata ricevuta con provvedimento del giudice e se vi dimora abitualmente e vi risiede anagraficamente. L’imposta deve essere pagata anche dalle società per tutti gli immobili posseduti, indipendentemente dalla categoria, anche se utilizzati nell’esercizio dell’attività. Sono esonerati gli immobili-merce, costruiti o ristrutturati per la vendita e rimasti invenduti.

Nel caso di più comproprietari o di più contitolari di un diritto reale, l’Imu è pagata da ciascuno in proporzione alla propria quota e con versamenti separati. L’esenzione per l’abitazione principale si applica solo a chi vi dimora e ha la residenza anagrafica; gli altri comproprietari che non vi risiedono devono invece pagare l’Imu.

Come pagare l’Imu

Il pagamento dell’Imu si può effettuare tramite il modello F24 o tramite bollettino postale. Tuttavia, l’utilizzo dell’F24 è preferibile poiché consente di compensare l’Imu con eventuali crediti fiscali o contributivi. Con un unico modello, inoltre, è possibile versare l’imposta dovuta in più Comuni.

Nella sezione “Imu e altri tributi locali” del modello F24 vanno indicati: il codice catastale del Comune, il numero di immobili per cui si effettua il versamento, l’anno di imposta (2023) e l’importo da versare raggruppato in base al codice tributo per singola tipologia di immobile (come indicato nel grafico). È necessario barrare la casella “acconto”. Nel campo “rateazione” non si deve indicare nulla. Il pagamento si effettua arrotondando all’euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, o per eccesso se superiore.

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