Ecco le peggiori città italiane in cui vivere: la nuova classifica

La graduatoria ribaltata della fotografia del 2022 sulle province italiane per qualità della vita, con buona parte delle città del sud tra le peggiori

Pubblicato: 6 Gennaio 2023 11:46

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Gli strascichi della pandemia sull’economia, la morsa dell’inflazione e i costi insostenibili dell’energia fanno sentire i loro effetti sulla vita degli italiani, ma con diversa intensità in ogni città. La difficile congiuntura economica ha finito per allargare ancora di più il divario tra Nord e Sud, con gli abitanti del Mezzogiorno colpiti maggiormente dalla recessione e i territori che si ritrovano ancora più in sofferenza di quanto non lo fossero già. La fotografia della qualità della vita viene restituita come ogni anno dall’indagine de Il Sole 24 Ore con la classifica 2022 delle province del nostro Paese dove si vive meglio e, quindi, peggio.

La classifica sulla qualità della vita

L’analisi si basa su 90 indicatori, 40 dei quali aggiornati al 2022, suddivisi in sei macro-categorie:

Secondo la classifica 2022 de Il Sole 24 Ore è Bologna la provincia italiana in cui si vive meglio. Il capoluogo dell’Emilia Romagna torna in testa alla graduatoria dopo i primi posti centrati nel 2000, 2004, 2011 e 2020. Segue in seconda posizione Bolzano, presenza fissa tra le prime 10 province migliori d’Italia, mentre la medaglia di bronzo va a Firenze, in costante rimonta dopo la scalata di ben 24 posizioni dal 2020 e otto dal 2021.

Grazie alla rappresentanza sul podio dei loro due capoluoghi, anche Emilia Romagna e Toscana beneficiano in relazione alla qualità vita. Nella top ten fa la sua comparsa entra anche Parma al 9° posto, con Reggio Emilia a breve distanza al 13°, mentre si attestano tra le migliori anche altre due province toscane: Siena alle spalle di Firenze e arriva al 4° posto (+11 posizioni), e Pisa è decima (+12 posizioni).

A scendere nella classifica della qualità della vita sono soprattutto le grandi città, come ad esempio Milano che dal secondo posto del 2022 cala all’ottavo posto trascinata indicatori delle categorie “Ricchezza e consumi” e “Affari e lavoro”, sulla quale incidono i canoni di locazione sul reddito medio, diventati ormai insostenibile.

Roma crolla al 31° posto perdendo 18 posizioni, poco sotto Genova 27esima. In flessione anche Torino al 40° posto (-9 rispetto al 2021), Palermo all’88° e Napoli al 98°, in discesa di otto posizioni. Sulla prestazione del capoluogo piemontese incidono la scarsa qualità dell’aria e l’elevata incidenza di crimini denunciati, mentre il risultato del capoluogo siciliano è dato dall’alta quota di beneficiari di reddito di cittadinanza e dai modesti depositi bancari e infine la città partenopea paga la terza dalla più elevata densità abitativa e dal record negativo di rapine su strada.

Il primato del Sud

Il rovescio della medaglia si presenta ribaltando la graduatoria dove a farla da padrone sono soprattutto le città del Sud: dall’81esimo alla 107esimo posto si posizionano tutte province del Mezzogiorno, tra le quali alcune aree metropolitane come Palermo, Catania (91esima) Napoli, Taranto (101esima) e Reggio Calabria (102ª) (qui per conoscere le città con la Tari più alta).

La Calabria in particolare è rappresentata da tutte le su province dalla 95esima posizione in giù. Secondo la classifica sulla qualità della vita de Il Sole 20 Ore è Crotone la provincia peggiore d’Italia, ultima in “Ricchezza e consumi” e “Cultura e tempo libero”. Ecco le 10 province peggiori d’Italia:

  1. Crotone;
  2. Isernia (-25 posizioni rispetto alla classifica precedente);
  3. Caltanissetta;
  4. Foggia (+2 posizioni rispetto al 2022);
  5. Vibo Valentia;
  6. Reggio Calabria;
  7. Taranto;
  8. Enna (-8 posizioni);
  9. Caserta;
  10. Napoli (-8 posizioni).

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