Unicredit prova ancora a comprare Commerzbank, ma la banca tedesca continua a fare muro; il matrimonio tra i due colossi bancari deve ancora attendere, con la banca tedesca che ha annunciato il lancio di un programma di riacquisto di azioni per un valore di 600 milioni di euro, subito dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali. Il secondo istituto bancario tedesco per dimensioni ha ricevuto l’approvazione dalla Bce e dall’Agenzia finanziaria tedesca per avviare il terzo buyback dell’anno. E dopo questa, è in programma un altro lancio da 400 milioni.
Più che una semplice misura di ritorno agli azionisti, questa operazione sembra una vera e propria strategia, che potrebbe rivelarsi un tentativo di ostacolare UniCredit, rendendo più onerosa una sua possibile acquisizione. La banca italiana è ancora dell’idea di comprare Commerzbank, ma mettendo una deadline di un anno per l’acquisizione.
Il buyback di Commerzbank
Il buyback di Commerzbank non solo ha l’obiettivo di valorizzare le azioni, che sono aumentate del 27% da quando UniCredit è entrata in scena, ma anche di rafforzare il sostegno degli azionisti contro una possibile avanzata del gruppo italiano. Recentemente, UniCredit ha acquisito una quota del 9% di Commerzbank, con l’opzione di aumentarla fino al 21% tramite strumenti finanziari; con il riacquisto azionario, però, Commerzbank rende più costosa una possibile acquisizione ostile, facendo lievitare il prezzo delle sue azioni. Questo complica le cose per UniCredit, che dovrebbe giustificare ai suoi investitori un impegno finanziario maggiore.
Non solo: dopo l’approvazione della prima tranche, Commerzbank ha richiesto alla Bce e all’Agenzia finanziaria tedesca l’autorizzazione per una seconda tranche, che potrebbe arrivare fino a 400 milioni di euro. Bettina Orlopp, Ceo di Commerzbank, ha spiegato che la banca riconosce un grande potenziale di crescita, soprattutto nell’asset e wealth management, oltre che nel settore dei prestiti, con l’obiettivo di espandersi ulteriormente nel segmento Mittelstand.
Per UniCredit niente pericoli per gli stakeholder
Intanto Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, ha confermato l’interesse di UniCredit per il gruppo Commerzbank anche nella presentazione agli analisti dei risultati al 30 settembre. L’ad ha rivelato: “Nel trimestre abbiamo distribuito parte del nostro capitale in eccesso e fatto un investimento strategico in Commerzbank, che potrebbe portare o meno a un consolidamento completo”.
Nel rapporto, UniCredit ha risposto alle preoccupazioni sollevate dei principali stakeholder riguardo a una possibile fusione con Commerzbank, smentendole e sottolineando la maggiore solidità patrimoniale rispetto a Commerzbank e la limitata esposizione ai titoli di Stato italiani. Per quanto riguarda le preoccupazioni legate all’occupazione, UniCredit ha precisato che, “sebbene le tendenze del settore implichino che qualche decisione difficile sarà richiesta, UniCredit è nota per gestirle in modo costruttivo con i rappresentanti dei lavoratori, sia in Germania che nel resto del gruppo”. UniCredit ha quindi affermato che una fusione non metterebbe a rischio alcuno degli stakeholder chiave di Commerzbank, poiché “tutte le decisioni rilevanti di UniCredit Germany sono assunte in Germania“.
Tempi dell’acquisto ancora lontani, ma Orcel fissa la scadenza
Ma per Andrea Orcel, l’operazione UniCredit-Commerzbank “sarà una lunga strada” e non arriverà a una conclusione a breve. “Si sentono molte speculazioni su quello che succederà domani, ma la strada sarà lunga perché c’è un periodo regolamentare lungo, perché Commerzbank deve passare attraverso la realizzazione di cosa vuole fare e per il momento ritengono di poter andare avanti da soli”, ha spiegato.
Inoltre, Orcel ha sottolineato che le elezioni in Germania e altri fattori contribuiscono a rendere l’obiettivo poco più lontano, escludendo quindi una conclusione rapida. “Faremo questa operazione solo se non diluirà i ritorni che i nostri investitori si aspettano, anzi dovrà migliorarli significativamente, altrimenti anche per noi non ha senso”, ha sottolineato in un’intervista a Cnbc.
Tuttavia, ha aggiunto, “a un certo punto ha un limite”. Orcel ha spiegato che UniCredit non può continuare a essere solo un investitore senza prendere una decisione su se entrare completamente nell’operazione o uscire, ma ha sottolineato che “non vedo questa decisione presa prima di un anno da ora“. Nel frattempo, la banca continuerà a valutare le sue opzioni.
E per Orlopp “non c’è nessuna offerta sul tavolo”
Ma intanto Bettina Orlopp sembra non voler vedere UniCredit. Durante una teleconferenza con gli analisti finanziari, ha dichiarato che la banca è concentrata sull’attuazione della sua strategia come istituto indipendente, nonostante il recente ingresso di UniCredit tra i suoi azionisti. Orlopp ha precisato che, al momento, “non c’è nulla sul tavolo” in termini di offerte, aggiungendo che l’unico dialogo avvenuto finora è stato con gli investitori.
Ha anche sottolineato che la gestione della situazione attuale, inclusa la nuova composizione azionaria, richiede attenzione, ma che la priorità è l’esecuzione della strategia autonomista. “Non abbiamo ricevuto alcuna offerta”, ha ribadito, e ha aggiunto che l’unico scambio avuto fino ad ora è stato tra investitori. “Siamo concentrati sull’esecuzione della nostra strategia e sulla creazione di valore, il che mi sembra molto sensato”, ha concluso Orlopp.
Inoltre, l’approccio di UniCredit verso la sua banca “non è quello che ci si aspetterebbe solitamente se si volesse davvero farlo in modo amichevole”. Orlopp ha spiegato che la sua attenzione rimarrà focalizzata sulla strategia di Commerzbank, che sta ottenendo “molto successo”, mentre attende che UniCredit decida se lanciare un’offerta pubblica di acquisto.