Taglio dei tassi a dicembre, dalla Bce arriva la frenata: sarebbe “inappropriato”

Frenata della Bce sul taglio dei tassi a dicembre che accelererebbe troppo la discesa e non produrrebbe i frutti sperati: l’Eurozona affronta una stagnazione ed è necessario aiutare il mercato del lavoro

Pubblicato: 27 Novembre 2024 19:38

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Chi si aspettava un nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Bce già nella riunione in programma il prossimo 12 dicembre potrebbe rimanere deluso, almeno sentendo le parole di Isabel Schnabel, membro tedesco del consiglio direttivo della Banca centrale europea che ha definito inappropriata un’accelerazione verso una nuova sforbiciata.

Taglio dei tassi, della Bce trapela cautela

“Date le prospettive dell’inflazione – ha detto Isabel Schnabel a Bloomberg – penso che potremo gradualmente avvicinarci alla neutralità se i dati in arrivo continueranno a confermare la nostra linea di base. Metterei in guardia dal muoversi troppo in là – ha aggiunto – ovvero in territorio accomodante. Non credo che sarebbe appropriato dal punto di vista attuale”.

I tassi scenderanno dunque, ma non ora. È così che possono essere sintetizzate le parole della banchiera tedesca che porta a 4 su 5 i membri del board della Banca centrale europea contrari a un intervento sul forward guidance, ossia le indicazioni Bce che indicano quale sia il percorso di politica monetaria che deve essere intrapreso nell’Eurozona.

Scongiurato il rischio recessione

Oltre a ritenere inappropriato, al momento, un taglio dei tassi a un livello che possa stimolare la crescita, Isabel Schnabel ha anche fornito la sua interpretazione dell’attuale quadro economico dell’Eurozona. Per il membro tedesco del consiglio direttivo della Bce non c’è da sorprendersi per la contrazione degli indici Pmi al di sotto della soglia dei 50 punti in quanto a incidere è “il clima di incertezza che stiamo affrontando dopo le elezioni Usa e i problemi politici in alcuni dei principali Paesi dell’Eurozona”.

Per la banchiera tedesca “non ci sono al momento rischi di recessione“, ma ci sono degli aspetti che devono essere tenuti seriamente in considerazione per evitare il peggio. Anzitutto serve sostenere il mercato del lavoro che “ha retto bene a lungo”, ma ora comincia a subire una contrazione soprattutto in Germania dove i tassi di disoccupazione “stanno salendo lentamente”.

Scongiurata la recessione, per Schnabel resta una scenario di stagnazione nell’Eurozona che sta attraversando una “combinazione tra debolezze strutturali e cicliche in un ambiente globale molto volatile e incerto”. Venti contrari, dunque, che portano a investimenti che “rimangono bassi nonostante la diminuzione dei tassi d’interesse” dei mesi scorsi. Le attese sono tutte per una ripresa, si spera non troppo tardiva, che possa essere “trainata dai consumi, sostenuta da stipendi in rialzo e tassi di interesse in calo”.

L’inflazione nell’Eurozona

Il taglio dei tassi di interesse, così come un mantenimento di un buon livello occupazionale e salariale dipende molto da quello che sarà l’andamento dell’inflazione nel corso dei prossimi mesi in Europa. Schnabel sul punto non ha mostrato dubbi, dicendosi convinta del fatto che si “tornerà su livelli sostenibili al 2% nel corso del 2025 e non importa se nella prima o nella seconda parte dell’anno”.

Con questa sicurezza verrebbe da chiedersi perché non tagliare ulteriormente i tassi, ma la banchiera tedesca è convinta che “le imprese non investono per motivi diversi dalla politica monetaria e portare i tassi sotto un livello neutrale non significa spingere gli investimenti”. Affinché questo avvenga, nella sua visione, è necessario adottare delle politiche strutturali, mentre “il costo di avere tassi accomodanti potrebbe essere più alto del beneficio”. “Dobbiamo avere chiare le origini della debolezza dell’economia – ha concluso – per capire come la politica monetaria possa rispondere in modo più adeguato”.

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