Giorgetti, rendite catastali più alte per chi ha sfruttato i bonus edilizi

La revisione delle rendite catastali per chi ha usato bonus edilizi aumenterà le tasse sugli immobili, influendo su Imu e compravendite

Pubblicato: 9 Ottobre 2024 08:03

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

La prossima Legge di bilancio promette di trasformare in realtà definitiva il taglio del cuneo fiscale e gli sgravi Irpef per i redditi bassi, confermando l’attenzione alle fasce più vulnerabili. E questa è una buona notizia.

Il ministro dell’economia Giorgetti ha al tempo stesso ammesso che per coprire le spese del 2025 saranno necessarie risorse aggiuntive, che potrebbero arrivare da nuovi tagli di spesa e da entrate fiscali più consistenti.

Durante la presentazione del Piano strutturale di bilancio (Psb) al Parlamento, Giorgetti ha annunciato la revisione delle rendite catastali per chi ha beneficiato dei bonus edilizi. Un tema delicato per il centrodestra, il catasto torna al centro della scena con l’obiettivo di regolarizzare le case fantasma e aggiornare i valori catastali per gli immobili che hanno visto interventi di ristrutturazione grazie ai fondi pubblici. Questo aggiornamento potrebbe avere effetti importanti sulle imposte immobiliari, tra cui Imu e tasse sulle compravendite.

Il quadro economico: meno tasse, ma tagli alla spesa

Giorgetti ha chiarito che la strategia del governo non prevede nuove tasse, ma piuttosto tagli mirati alla spesa pubblica. Non saranno toccati però settori chiave come la sanità, che vedrà mantenuta la sua incidenza sul Pil.

Le previsioni non sono rosee: il target di una crescita dell’1% del Pil per il 2024 sembra sempre più lontano, complice una revisione al ribasso delle stime. Giorgetti si dice ottimista riguardo a una possibile revisione al rialzo per il 2023 e i primi mesi del 2024, grazie a fattori come l’impatto positivo del Pnrr, che secondo il ministro, è stato sottovalutato nelle previsioni dell’Ue. La manovra di bilancio intende concentrarsi sul miglioramento della competitività, con particolare attenzione alle famiglie e alla sanità.

Catasto e detrazioni: riforme che scottano

Uno dei punti caldi è la riforma del catasto. L’aggiornamento delle rendite catastali e la regolarizzazione delle unità immobiliari non censite, gli “immobili fantasma”, sono considerati passaggi chiave per ottenere nuove entrate. In particolare, gli immobili che hanno usufruito di superbonus per ristrutturazione ed efficienza energetica vedranno un aggiornamento delle rendite, che influirà direttamente sull’Imu e sulle imposte sulle compravendite.

Per spiegare meglio, senza troppi giri di parole, quello che accadrà è che gli immobili riqualificati vedranno un aumento del loro valore catastale. Questo valore è fondamentale per il calcolo di diverse imposte, come l’Imu e le tasse sulle compravendite.

Quindi, se l’immobile ha subito lavori di miglioramento grazie ai vari bonus, il suo valore catastale aumenterà, e di conseguenza, anche le tasse basate su quel valore saranno più alte. Giorgetti d’altronde ha sempre criticato fortemente il superbonus, considerandolo “un mostro”  che ha creato problemi finanziari.

Se quindi da una parte afferma che non ci saranno tasse aggiuntive, dall’altra dice che dovremmo fare tutti dei sacrifici. Probabilmente (ad esser buoni) è vero che non vedremo la creazione di tasse ex novo, ma aumenti un po’ dappertutto sì, proprio per colmare il grande buco lasciato dal superbonus.

Altra novità riguarda il riordino delle detrazioni fiscali, che valgono attualmente oltre 100 miliardi di euro l’anno. L’obiettivo è razionalizzarle per garantire una migliore gestione dei conti pubblici e prolungare l’arco temporale del risanamento economico da quattro a sette anni.

Il prelievo sugli extraprofitti: chi dovrà pagare?

Giorgetti ha infine confermato l’intenzione del governo di introdurre un prelievo straordinario sulle imprese e i contribuenti che hanno beneficiato della congiuntura favorevole. La sentenza della Corte costituzionale n. 111 ha tracciato le linee guida per questo tipo di intervento, giudicando legittimo un prelievo temporaneo.

L’andamento positivo delle entrate tributarie, con un gettito di oltre 380 miliardi nei primi otto mesi del 2024 (+6,5% rispetto all’anno precedente), dà però un po’ di respiro in vista della Manovra 2025.

Tra le ipotesi allo studio c’è una nuova addizionale Ires per specifici settori, insieme a misure che potrebbero riguardare anche le stock options dei dirigenti, con l’obiettivo di garantire una redistribuzione più equa dei profitti generati in un momento di crescita.

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