Mitsubishi Motors potrebbe decidere di non partecipare al progetto di fusione tra Nissan e Honda, preferendo concentrarsi sul rafforzamento della propria posizione nei mercati strategici del Sud-est asiatico. Fonti vicine alla vicenda, riportate dall’agenzia Kyodo e dal quotidiano Yomiuri, rivelano che la casa automobilistica giapponese, già alleata di Nissan, ha sollevato dubbi riguardo alla possibilità di perdere il controllo delle operazioni entrando in una holding con i due giganti nipponici.
I piani di Honda e Nissan
La fusione, annunciata da Nissan e Honda a fine 2024, mira a creare il terzo gruppo automobilistico mondiale entro il 2026. Il piano prevede la creazione di una holding, mantenendo però l’autonomia operativa di ciascun marchio, con azioni quotate in borsa a partire da agosto 2026. L’obiettivo è sfidare i principali concorrenti cinesi e statunitensi, che stanno dominando sempre più il mercato globale dei veicoli elettrici.
Mitsubishi, che detiene una partecipazione del 34% in Nissan, ha dichiarato ufficialmente di non aver ancora preso una decisione finale, ma ha tempo fino alla fine di gennaio per aderire o meno al progetto. L’azienda esprime preoccupazione che una fusione di questo tipo possa limitare la sua autonomia decisionale, nonostante le potenziali sinergie derivanti dall’associazione con i due colossi. “In questa fase stiamo valutando varie possibilità e non abbiamo ancora deciso una direzione specifica”, ha ribadito Mitsubishi in un comunicato rilasciato quest’oggi.
Cosa porterebbe la fusione tra le due aziende
Nissan e Honda , rispettivamente il secondo e il terzo produttore di auto in Giappone per volumi di vendita, stanno cercando di competere con i costruttori di veicoli elettrici cinesi e statunitensi, in un mercato delle vetture ecologiche in continua evoluzione. Mitsubishi, che è controllata al 34% da Nissan, ha una posizione di forza nei mercati del Sud-est asiatico, tra cui l’Indonesia e le Filippine.
Una possibile fusione con Honda rappresenterebbe una svolta significativa per Nissan, che negli ultimi anni ha avuto difficoltà a ristrutturarsi dopo scandali gestionali e una crescente competizione. Nonostante ciò, l’alleato storico di Nissan, Renault, che detiene il 36% della casa giapponese, ha accolto con cautela l’annuncio, dichiarando l’intenzione di valutare tutte le opzioni disponibili, comprese future collaborazioni con Nissan.
La decisione scuote i mercati
Le incertezze di Mitsubishi hanno avuto un impatto immediato sulle sue azioni, che sono scese fino all‘8,7% sulla borsa di Tokyo. Gli investitori sembrano temere che l’azienda possa perdere un’importante opportunità per competere a livello globale.
Nonostante ciò, Mitsubishi ha confermato che comunicherà le sue decisioni al momento opportuno. Se dovesse optare per l’uscita dalla fusione, l’azienda concentrerebbe i suoi sforzi nel rafforzare le sue alleanze con Nissan e Honda, pur mantenendo l’autonomia e senza entrare a far parte della struttura della holding.
Non solo Mitsubishi, c’è anche l’intoppo Renault
Non c’è solo il problema Mitsubishi a frenare sulla fusione, ma anche l’ostacolo Renault: dalle ultime notizie, sembra che Honda stia spingendo Nissan a riacquistare la quota detenuta dalla casa francese nella società per ridurre l’influenza di investitori stranieri.
L’alleanza tra Renault e Nissan, che dura da 26 anni, è stata fondamentale per salvare Nissan dal fallimento in passato. Nonostante Renault abbia ridotto la sua partecipazione, detiene ancora il 35,7% delle azioni di Nissan, un valore che si stima essere intorno ai 3,6 miliardi di dollari. Tuttavia, il riacquisto di questa quota potrebbe rivelarsi una sfida ardua per Nissan, che si trova già ad affrontare difficoltà finanziarie rilevanti.
Renault ha dichiarato di voler mantenere una posizione di distacco nelle trattative, lasciando aperte tutte le opzioni che siano in linea con gli interessi del gruppo e dei suoi azionisti. Una decisione definitiva è prevista per giugno.