Lotteria degli scontrini flop contro l’evasione fiscale, cosa non ha funzionato

ll Centro studi della Cgia ha bocciato cashback e lotteria degli scontrini come strumenti per la lotta all'evasione fiscale e incentivi agli strumenti di pagamento elettronici

Pubblicato: 22 Febbraio 2025 18:33

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Bocciati gli stratagemmi contro l’evasione fiscale del cashback e della lotteria degli scontrini. Lo sostiene un’analisi del Centro studi della Cgia di Mestre che bolla come “flop” le due misure. La prima, non più in vigore, era stata ideata per incentivare i pagamenti elettronici e la seconda per spingere il consumatore a chiedere lo scontrino fiscale.

Per gli esperti dell’associazione degli esercenti, entrambi gli strumenti “non hanno ottenuto i risultato sperati” che, come dimostrato dai numeri degli aderenti, sono stati invece “fallimentari“.

Il flop della lotteria degli scontrini

Introdotta dal governo Conte II nel 2021, la lotteria degli scontrini ha cambiato volto per far fronte al calo crescente del numero di partecipanti alle estrazioni nell’arco di questi quattro anni.

Come riportato dalla Cgia, dopo il boom di 137 milioni scontrini registrato nel 2021 grazie all’effetto novità, nel 2022 l’ammontare di richieste è crollato a 41 milioni nel 2022, scendendo ancora a 33,5 milioni nel 2023 per poi risalire leggermente a 38,8 milioni in undici mesi nel 2024.

Numeri in linea con i dati pubblicati dall’Agenzia delle Dogane, che dalla prima emissione ad oggi ha visto scendere in picchiata i biglietti virtuali generati per ogni euro speso (fino a un massimo di mille euro per scontrino) da 4 miliardi a circa 871 milioni.

Il Governo di Giorgia Meloni ha confermato negli anni la lotteria degli scontrini, inizialmente ritenuto uno strumento efficace contro l’evasione fiscale, ma sta pensando da tempo a rilanciarlo trasformandolo in un concorso a premi con estrazione istantanee:  come per i “Gratta e vinci”, le eventuali vincite verranno comunicate direttamente in negozio al momento dell’acquisto.

Il fallimento del cashback

Ancora più evidente la bocciatura del cashback, introdotto sempre dal governo giallorosso ed entrato in vigore a gennaio 2021, prima di essere sospeso dal successivo esecutivo a guida di Mario Draghi e cancellato con la Manovra 2022, per il peso eccessivo su bilancio dello Stato.

La misura, mirata a favorire l’utilizzo dei metodi di pagamento digitale a fronte dell’uso del contante, rientre tra le trovate contro l’evasione fiscale in Italia, un fenomeno che il Centro studi della Cgia di Mestre ha analizzato nel suo ultimo report profilando le categorie di contribuenti in debito con l’Erario.

Secondo l’associazione, l’Agenzia delle Entrate deve riscuotere circa 22,8 milioni di debiti fiscali, di cui 3,6 milioni da persone giuridiche e 19,2 milioni da persone fisiche. Di queste, 16,3 milioni sono lavoratori dipendenti, pensionati e percettori di altre forme di reddito e i rimanenti 2,9 milioni, corrispondenti al 12,7% del totale, svolgono un’attività economica come artigiani, commercianti o liberi professionisti.

Dati che, secondo l’analisi degli esperti, dimostrerebbero come i lavoratori autonomi non costituiscano, la maggioranza degli evasori, come invece spesso etichettati, ma che soltanto un debitore su otto del Fisco è una partita Iva.

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