Cos’è la ricevuta bancaria (Ri.Ba) e come funziona

Strumento finanziario sempre più utilizzato, la Ri.Ba può essere di due tipologie: ecco come funzionano

Pubblicato: 18 Giugno 2018 15:04Aggiornato: 21 marzo 2024 17:33

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Ri.Ba – o ricevuta bancaria – ci si riferisce ad uno strumento di pagamento utilizzato principalmente dalle aziende. Attraverso questo documento si certifica e si attesta il diritto del creditore di ricevere una determinata somma attraverso la banca. A sua volta il debitore si impegna a pagare il suddetto importo entro la data che è stata stabilità all’interno della ricevuta. Il creditore, inoltre, autorizza la banca a prelevare la somma dovuta.

Ad apprezzare in modo particolare la Ri.ba sono principalmente le aziende. Risulta essere, infatti, un metodo sicuro e tracciabile. A differenza di quanto accade con la cessione del credito, il creditore continua ad essere il titolare dei diritti sul credito. Non li cede in alcun modo alla banca, ma semplicemente l’autorizza ad incassare la somma che gli spetta. La banca in questo modo, ricopre unicamente il ruolo di intemediaria.

Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo come funziona il Ri.Ba.

Ri.ba, cos’è la ricevuta bancaria

Col termine Ri.Ba, Ricevuta Bancaria, si identifica uno strumento finanziario d’uso comune, che attesta il diritto del creditore di ricevere una determinata somma dal debitore, per mezzo della banca. In sostanza, il debitore si impegna a saldare l’importo dovuto entro una certa data, e il creditore autorizza la sua banca a riscuotere tale importo.

Metodo sicuro e tracciabile, la Ri.Ba è molto amata dalle aziende. Non si tratta di una cessione del credito, perché il creditore originario rimane sempre il titolare dei diritti su quel credito: il cliente non lo cede quindi alla banca, semplicemente autorizza il suo istituto bancario all’incasso. Così, questo diventa un semplice intermediario: la banca del creditore invia il titolo alla banca del debitore, con la dicitura “valuta per incasso” (nella tipologia di Ri.Ba più diffusa) e, quando il pagamento avviene, consegna la quietanza dell’avvenuto pagamento al debitore.

Come funziona la Ri.Ba

Cosa riporta la Ri.Ba? I dati di creditore e debitore, il riferimento al numero della fattura emessa, le modalità di pagamento e il termine ultimo per il saldo. Le modalità di utilizzo, invece, sono due: ricevuta bancaria al doppio incasso e ricevuto bancaria salvo buon fine.

Nel primo caso, il creditore emette fattura specificando che seguirà la Ri.Ba. Questa verrà inviata dalla banca con la dicitura “valuta per incasso“; il debitore sarà avvisato qualche giorno prima della scadenza, e sarà tenuto ad effettuare il pagamento entro il termine fissato. Una volta andato a buon fine, riceverà la Ri.Ba a riprova dell’avvenuto saldo. Se il debitore non paga, la banca del creditore provvede alla riscossione dell’importo, applicando gli interessi di mora e – eventualmente – le spese legali.

Con la ricevuta bancaria salvo buon fine, invece, il creditore può ottenere il pagamento prima della sua data di scadenza. L’importo viene anticipato dalla sua banca, in cambio dei costi di commissione e degli eventuali interessi applicati al periodo tra l’anticipo dell’importo e la data di pagamento da parte del debitore. Se però questo non paga, il creditore dovrà restituire alla banca l’importo che gli è stato anticipato, gravato da interessi e penali. Ecco dunque che, tale soluzione, non si presenta priva di rischi.

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