Mercati: reazione positiva a taglio tassi FED, ma incertezza persiste

L’entusiasmo dei mercati sottovaluta i segnali di tensione che stanno emergendo tra i consumatori e alcune aziende: l'analisi di Sriram Reddy, head of Client Portfolio Management, Discretionary, Man Group

Pubblicato: 17 Ottobre 2024 18:09

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Redazione

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Ultimo trimestre ricco di eventi, culminati con il taglio a sorpresa dei tassi della Federal Reserve (Fed) di 50 punti base (bps). I mercati dei risk assets hanno reagito positivamente, almeno inizialmente, ma riteniamo che ciò sottovaluti l’incertezza derivante dai recenti dati economici e dalla revisione al ribasso delle stime di utili delle società. Lo sottolineaSriram Reddy, head of Client Portfolio Management, Discretionary, Man Group.

FED: reazione positiva mercati a taglio tassi

 

Il rallentamento dell’occupazione negli Stati Uniti e in altre economie, nonché il calo della crescita dei salari, stanno facendo emergere segnali di tensione tra i consumatori, spiega nell’analisi sottolineando che “le finanze delle famiglie si sono deteriorate rispetto ai livelli elevati immediatamente successivi alla pandemia di Covid. La percentuale di morosità creditizia superiore a 90 giorni è ai massimi di breve periodo e si sta in realtà avvicinando ai livelli del 2007 sia per le carte di credito che per i prestiti per l’acquisto di auto”.

ma incertezza persiste

“Vediamo anche segnali di stress a livello delle aziende, con i discount statunitensi, le società che fanno credito per l’acquisto di automobili a individui con merito creditizio basso e il settore automobilistico globale hanno tutti rivisto al ribasso in maniera significativa gli utili nel corso del terzo trimestre. La contrazione della domanda da parte dei consumatori non è un fenomeno esclusivamente statunitense; ci sono sempre più evidenze di pressioni in crescita sui consumatori europei e cinesi. Un possibile spiraglio di luce è rappresentato dal percorso di riduzione dei tassi della Fed, che potrebbe contribuire a sbloccare un ulteriore allentamento monetario su altri mercati, in particolare quello cinese, alleviando così alcune delle preoccupazioni sulla crescita”.

Ciononostante, “siamo cauti nell’allocazione sui segmenti ciclici del mercato, che non hanno tradotto alcuni dei recenti dati economici in un allargamento degli spread (anche se abbiamo assistito a un significativo riprezzamento dei mercati azionari). In effetti, la volatilità del credito rimane a livelli molto bassi. In questo contesto, riteniamo che gli investitori debbano adottare un approccio attento alla selezione dei titoli sulla parte long, con maggiori opportunità di implementare short convessi nei prossimi trimestri”.

Il braccio di ferro continua

Per gli investitori, “il braccio di ferro tra rendimenti interessanti e spread ristretti continua. Vediamo opportunità sia nel credito quotato che in quello privato, dove gli investitori possono assicurarsi rendimenti interessanti in un contesto di flessione dei rendimenti del mercato monetario nei prossimi trimestri, dato che la Fed continuerà probabilmente a tagliare i tassi. Tuttavia, dobbiamo continuare a tenere presente che gli spread rimangono a valutazioni da primo quartile in tutti i settori del credito: investment grade (IG), high yield (HY), debito dei mercati emergenti, prestiti, collateralised loan obligations (CLO) e molte altre aree del credito”.

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