Mercato immobiliare: settimana debole su prospettiva tassi fermi a dicembre

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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QuiFinanza

Redazione

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Si chiude un’altra settimana di debolezza per i titoli del comparto immobiliare, quotati a Piazza Affari e, in Europa, con l’attenzione degli investitori concentrata sulle riunioni delle banche centrali e rivolta anche alla stagione delle trimestrali entrata nel vivo da una sponda all’altra dell’Atlantico.

Banche centrali: tutto come previsto o quasi

La Federal Reserve, mercoledì, ha tagliato i tassi di interesse americani, e il governatore Jerome Powell ha utilizzato un tono più da falco di quanto atteso. La BCE, il giorno dopo, ha confermato il costo del denaro, come previsto, al 2% e la presidente Christine Lagarde non ha lasciato indizi circa le scelte future. Per le due maggiori banche centrali si prospettano tassi fermi a dicembre, dal momento che anche Powell ha frenato su un altro possibile taglio nell’ultima riunione dell’anno. Ha chiuso l’ottava, con la conferma dei tassi di interesse allo 0,5%, la Bank of Japan che ha anche alzato la sua previsione sul PIL 2025.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare sulla piazza milanese ha chiuso l’ottava ancora una volta in calo con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate che perde lo 0,8%. Sottotono, anche, l’andamento del comparto, a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che scivola dello 0,3%.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, Brioschi è la peggiore e scivola del 4,4%. Giù del 2,6% Gabetti, mentre Aedes limita il calo all’1,9%. Frazionale la discesa di Next Re (-0,6%) e IGD (-0,5%). Risanamento si posiziona dal lato dei rialzi mostrando un incremento dell’1,8%. Abitare IN guadagna lo 0,5%.

I dati macroeconomici

Continuano a calare le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 17 ottobre, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un decremento dello 0,3%, dopo il -1,8% registrato la settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è salito del 3,99%, mentre quello relativo alle nuove domande è diminuito dello 0,3%. La Mortgage Bankers Associations (MBA), ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,37% dal 6,42% precedente.

In aumento i prezzi delle case negli Stati Uniti ad agosto 2025. L’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua dell’1,6%, in frenata rispetto al +1,8% del mese precedente ma superiore a quanto atteso dal consensus (+1,4%). Su base mensile si registra un calo dello 0,6%, rispetto al -0,3% di luglio. L’indice destagionalizzato ha riportato un incremento dello 0,2% su base mensile, dopo il -0,1% di luglio.

Crescita nulla, invece, per le compravendite di abitazioni negli Stati Uniti, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui. Nel mese di settembre, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR) è quindi lo stesso del mese di agosto, fermo a quota 74,8 punti. Il dato si confronta con il +1,6% atteso dagli analisti.

Studi di settore

Il mercato immobiliare istituzionale italiano registra un andamento in ripresa: i primi 9 mesi del 2025 si sono chiusi con circa 7,5 miliardi di euro di investimenti, livello superiore del 13% circa rispetto al dato del Q1-3 2024, anno già in crescita in relazione al precedente. I volumi registrati sono risultati in aumento anche su base 12-mesi rolling (+18%). Il risultato evidenzia inoltre una crescita rispetto alla media dei Q1-3 degli ultimi 5 e 10 anni (+14 e +19% rispettivamente). A guidare i volumi dei primi 9 mesi del 2025 sono stati i settori Retail e Office, con rispettivamente il 29% e 23%, seguito da Hospitality con il 20% del volume totale ytd. Nota di merito per il settore Hospitality, dove la crescita rilevata nei primi 9 mesi dell’anno è stata la più importante fra le asset class tracciate: +91% rispetto allo stesso periodo del 2024, e +56% rispetto alla media dei 5 anni, nonostante la relativa flessione nel Q3. Anche il settore Alternatives, che comprende alcuni segmenti emergenti, ha contribuito ai volumi di investimento per un totale in notevole crescita, del +69% rispetto al 2024; all’interno di questa asset class la destinazione al primo posto è quella legata al Living, seguita dall’Healthcare. I volumi realizzati dall’asset class Retail si traducono in una crescita del 16% su base annua, che sale al 108% rispetto alla media dei 5 anni, confermando la dinamicità del settore, a seguito di una sostenuta ripresa di interesse, dopo aver sperimentato contrazioni negli anni precedenti. Anche nel settore Office i volumi registrati a fine Q3 2025 sono in crescita y/y, sebbene sostanzialmente in linea con la media dei 5 anni (-2%). La Logistica, che ha contribuito per il 14% ai volumi totali, è stata caratterizzata da un calo del -23% rispetto al Q1-3 2024, anche se il totale registrato nei primi 9 mesi dell’anno rimane in linea con la media a 10 anni per il settore.

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