Questa diretta è stata chiusa alle 18 di giovedì. Qui le notizie in diretta di venerdì 4 ottobre.
Il Ftse Mib chiude al ribasso, perdendo l’1,5% dopo le dichiarazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che durante un evento Bloomberg a Milano ha annunciato una legge di bilancio che richiederà “sacrifici a tutti”. L’indice milanese si attesta così sui 33.170 punti, anche a seguito dell’apertura negativa di Wall Street, con tutti e tre i principali indici in calo.
Tra i titoli, le uniche in rialzo sono Tim, che guadagna l’1,62% dopo l’offerta da 700 milioni presentata dal tandem Mef-Asterion per Sparkle, Iveco, in leggero aumento dello 0,46% e Bper Banca con +0,43%. Stellantis è tra i titoli più penalizzati, con una perdita del 5%, dopo che l’amministratore delegato Carlos Tavares ha accennato a un possibile ritiro nel 2026. Anche Saipem soffre, scendendo del 5%, mentre Leonardo perde il 2,7%, con un peggioramento delle performance dopo che Giorgetti ha specificato che anche il settore della Difesa, che ha beneficiato di una corsa al rialzo in borsa a causa dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente, sarà chiamato a contribuire alla manovra finanziaria.
Borse ore 12: le tensioni in Medio Oriente frenano i mercati europei, torna a salire il petrolio
Le Borse europee continuano a rallentare, tra i rischi di un’escalation in Medio Oriente e le preoccupazioni degli investitori per un possibile rallentamento della crescita economica, soprattutto alla luce degli ultimi dati sull’attività manifatturiera e dei servizi. A questo proposito, Parigi scende dello 0,9%, Francoforte dello 0,7%, Milano dello 0,6% e Madrid dello 0,2%. In controtendenza, Londra registra un lieve aumento dello 0,1%.
I principali listini europei sono gravati dal comparto tecnologico, che perde l’1,3%, e dalle auto, in calo dell’1,8%. Anche le banche e le assicurazioni mostrano segnali di debolezza, con ribassi dello 0,5% e dello 0,4% rispettivamente. Nel mercato petrolifero, il WTI guadagna l’1,3% a 71,02 dollari al barile, mentre il Brent sale dell‘1,2% a 74,83 dollari.
Stellantis registra un ulteriore peggioramento in Borsa, dopo un avvio già significativo in ribasso, influenzato dai dati sulla produzione nei primi nove mesi, che mostrano una flessione. A Piazza Affari, il titolo perde il 4,2%, scendendo a 11,89 euro. Male anche Saipem (-4,01%), Stmicroelectronics (-2,57%), Campari (-2,52%) e i titoli del lusso come Moncler (-2,44%) e Brunello Cucinelli (-2,14%). Continua la sua corsa in positivo invece Telecom a +1,70%.
Borse ore 9: apertura in negativo e torna a salire il petrolio
I mercati azionari europei aprono in modo contrastato: Francoforte registra un calo dello 0,35%, Londra un rialzo dello 0,27%, Parigi scende dello 0,56% e Milano arretra dello 0,30%, attestandosi a 33.575 punti.
L’azionario sembra proseguire nervoso, in una settimana segnata dall’escalation della guerra in Medio Oriente dopo l’attacco dell’Iran a Israele; restano sullo sfondo le questioni macroeconomiche e di politica monetaria.
Calo per Stellantis e lusso
Nella mattinata, Piazza Affari vede tra i principali rialzi Telecom Italia, che apre a 0,2527 euro con un aumento del 2,27%, dopo che il ministero dell’Economia ha presentato con Asterion un’offerta da 700 milioni di euro per acquisire l’intero capitale di Sparkle. Guardando agli altri rialzi, Bper registra un modesto aumento, pari all’1,00%. Bene anche Banca Popolare di Sondrio, che apre in territorio positivo segnando un progresso dello 0,83%. Anche Iveco sembra mostrare una performance solida, a +0,80%.
A seguito dell’aumento del prezzo del petrolio, Eni è in rialzo sul listino milanese, con un incremento dello 0,60% a 14,20 euro, dopo aver completato l’aggregazione della maggior parte dei propri asset di esplorazione e produzione nel Regno Unito. Al contrario, Saipem (-3,25% a 2,019 euro) e Tenaris (-0,82% a 14,57 euro) non seguono la stessa tendenza positiva.
Soffre invece Stellantis (-4,66%) dopo i dati sulle vendite negli Usa e in Canada e il taglio di rating e targer price da parte di Barclays. Non solo: secondo la Fim Cisl, la produzione di auto in Italia potrebbe scendere al di sotto delle 500mila unità nel 2024, rispetto ai 751.000 veicoli prodotti lo scorso anno. Male anche Moncler (-2,1%) e Generali (-1,4%) con il taglio di rating di Bnp Paribas.
Petrolio alle stelle
Le tensioni geopolitiche stanno generando una forte spinta sui mercati, con l’escalation del conflitto che ha portato il prezzo del greggio a superare i 70 dollari al barile. Il Brent è aumentato dell’1,38%, raggiungendo i 74,92 dollari al barile. L’Iran nei giorni scorsi ha lanciato oltre 180 missili balistici contro Israele, alimentando timori per possibili interruzioni nella produzione di petrolio nella regione.
Sul fronte macroeconomico, l’attenzione è rivolta al dato di domani sulla disoccupazione negli Stati Uniti, che sarà cruciale per comprendere la futura direzione della politica monetaria della Fed. Nel frattempo, oggi verranno pubblicati i dati sui sussidi alla disoccupazione negli Usa. Da monitorare anche i dati dei PMI servizi nell’Unione Europea, che potrebbero fornire ulteriori indicazioni sullo stato dell’economia europea.
Spread a 133 punti
Lo spread tra BTp e Bund apre stabile, mentre i rendimenti sulla curva euro registrano un deciso aumento. All’inizio della seduta, il differenziale tra il BTp decennale di riferimento e il Bund tedesco di pari durata si è mantenuto a 133 punti base, in linea con la chiusura precedente. Il rendimento del BTp decennale benchmark è leggermente aumentato, passando al 3,45% dal 3,44% del giorno precedente.