Borse, settimana positiva con segnali confortanti da banche centrali

Chiusura in territorio positivo per la maggior parte degli indici azionari, con la quasi certezza di un taglio tassi a settembre da Fed e BCE

Pubblicato: 23 Agosto 2024 18:33

QuiFinanza

Redazione

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Le Borse europee chiudono l’ultima seduta della settimana in netto rialzo, vicine ai massimi di giornata, dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha consolidato le aspettative che la banca centrale statunitense taglierà i tassi di interesse il mese prossimo. “È giunto il momento che la politica (monetaria, ndr) si adegui. La direzione di marcia è chiara e i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall’equilibrio dei rischi”, ha detto al simposio di Jackson Hole.

Le performance dei principali indici

Tra gli indici di Eurolandia buona performance per Francoforte, che cresce dello 0,76% oggi e del 2,4% su base settimana, performance modesta per Londra, che mostra un moderato rialzo dello 0,48% oggi e un andamento pressoché invariato su base settimanale, e sostenuta Parigi, con un discreto guadagno dello 0,70% oggi e un +2% nell’ultima settimana.

A Piazza Affari, il FTSE MIB ha terminato la giornata con un aumento dell’1,02%, a 33.650 punti, che gli ha permesso di chiudere la settimana con un +4%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share guadagna l’1,04% rispetto alla seduta precedente, chiudendo a 35.836 punti, anche in questo caso segnando un +4% su base settimanale. Venerdì positivo anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,23%) e il FTSE Italia Star (+1,2%).

Settimana positiva anche per i listini statunitensi e asiatici.

La spinta da Powell

A spingere oggi gli acquisti sull’azionario sono state le parole di Powell nel pomeriggio, che nel suo intervento a Jackson Hole ha affermato che è giunto il momento per la banca centrale statunitense di tagliare il suo tasso di riferimento, confermando le aspettative che il costo del denaro sarà abbassato nel meeting di settembre e chiarendo la sua intenzione di impedire un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro.

Powell si è detto “sempre più convinto che l’inflazione sia su un percorso sostenibile per tornare al 2 percento” e ha sottolineato che “il raffreddamento delle condizioni del mercato del lavoro è inequivocabile”. Inoltre, ha sottolineato che “l’attuale livello del nostro tasso di riferimento ci offre ampio margine per rispondere a qualsiasi rischio che potremmo incontrare, incluso il rischio di un ulteriore indebolimento indesiderato delle condizioni del mercato del lavoro”.

Le indicazioni dei verbali

A sostenere i listini questa settimana sono state anche le indicazioni arrivate dai verbali delle ultime riunione di Fed e BCE. Sul primo fronte, alla riunione di luglio, la maggior parte dei decisori politici pensava che “se i dati avessero continuato ad arrivare più o meno come previsto, sarebbe stato probabilmente opportuno allentare la politica alla riunione successiva”. Hanno anche fatto emergere che “molti” funzionari della Fed consideravano restrittiva la posizione dei tassi e “alcuni partecipanti” hanno sostenuto che, in mezzo a un raffreddamento in corso delle pressioni inflazionistiche, nessuna modifica dei tassi avrebbe significato che la politica monetaria avrebbe aumentato il freno all’attività economica.

Anche i verbali dell’ultima riunione BCE hanno alimentato le aspettative di un nuovo taglio a settembre, considerato dal board il mese più opportuno per la maggiore completezza dei dati. “La riunione di settembre è stata ampiamente considerata un buon momento per rivalutare il livello di restrizione della politica monetaria – è emerso dalle minute della riunione – Tale riunione dovrebbe essere affrontata con una mente aperta“.

I dati macroeconomici

Nuove informazioni sull’andamento dell’economia nel Vecchio Continente sono emerso dalla consueta indagine di S&P Global sui direttori degli acquisti. In Eurozona l’indice PMI composito di agosto è salito a 51,2 da un precedente 50,2, un massimo dallo scorso maggio. La lettura risente di un aumento del PMI servizi (53,3 da 51,9, al livello più alto da aprile) a fronte di un PMI manifatturiero che torna a calare dopo due mesi di stabilità portandosi a 45,6 da un precedente 45,8, un minimo da dicembre 2023. Su base nazionale il PMI composito cala per il terzo mese in Germania (48,5 da 49,1) e risale in Francia (52,7 da 49,1) prevalentemente per via delle Olimpiadi.

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