La spesa per investimenti in tecnologie innovative delle banche e delle società finanziarie è stata pari a 600 milioni di euro nel biennio 2021-2022 e viene stimata in 901 milioni per il biennio 2023-2024. Sono previste ulteriori spese per 380 milioni a partire dal 2025, fino al completamento dei progetti. Complessivamente la spesa connessa ai progetti di investimento rilevati ammonta a 1,88 miliardi di euro.
Lo rileva una indagine biennale della Banca d’Italia che ha coinvolto l’intero sistema bancario e 67 intermediari non bancari, selezionati in base ai volumi di operatività e al particolare modello di business adottato.
Investimenti sempre più mirati
La spesa è riferibile a un totale di 430 progetti di investimento, il 63% dei quali totalmente nuovo e rappresentativo del 56% della spesa con un peso del numero di progetti e della spesa inferiore rispetto alla precedente rilevazione. Pertanto, accanto a una netta espansione delle nuove risorse stanziate, si registra un segnale di consolidamento delle iniziative, misurato dal minor numero di nuovi progetti.
Il processo di trasformazione digitale del sistema finanziario, per quanto in espansione, risulta quantitativamente limitato e polarizzato. In rapporto alla spesa per l’acquisto di software, hardware, impianti tecnologici e per il funzionamento dei sistemi IT, la spesa fintech del sistema bancario è stata mediamente pari al 5% nel biennio 2021-2022. Inoltre, la quota di spesa riconducibile ai primi 10 investitori è ulteriormente cresciuta, raggiungendo l’87,5% del totale.
Le tecnologie impiegate
Le principali tecnologie che caratterizzano i progetti sono state le piattaforme web-mobile (20,5%), l’intelligenza artificiale – AI (16,5%) e le Application Programming Interfaces – API (14,9%).
Rispetto alla precedente rilevazione è aumentato sia il numero che la spesa dei progetti basati sulle piattaforme web-mobile, sull’AI, sulle firme digitali, sulle DLT e i sui big data.
Sono diminuiti, invece, per numero e valore i progetti connessi con le API e le tecnologie biometriche. I progetti legati al cloud computing, pur divenendo meno numerosi, sono cresciuti in termini di spesa.
I risultati sulle varie aree
L’incidenza della spesa in tecnologie fintech in rapporto ai costi operativi e l’impatto sui ricavi attesi sul margine di intermediazione restano circoscritti e in nessuna area di business superano l’1%.
Le aree di business cha hanno attratto le maggiori risorse economiche sono state quelle dell’intermediazione e dei pagamenti, con quote di investimenti pari rispettivamente al 43,7% e al 39,4% del totale. I progetti più rilevanti nell’area dell’intermediazione hanno avuto come obiettivo prevalente la digitalizzazione e l’automazione del processo del credito: dalla richiesta del prestito alla sua erogazione sino all’eventuale gestione dei crediti problematici e in sofferenza (digital lending). Nei pagamenti le innovazioni più ricorrenti hanno riguardato gli instant payments e l’integrazione degli strumenti di pagamento all’interno di wallet digitali.
In termini di numerosità dei progetti l’area prevalente è quella delle operations, che rappresenta un quarto dei progetti.. I progetti legati alle operations, basati principalmente sull’AI e sulla Robot Process Automation (RPA), hanno interessato i processi di back office e le interazioni con la clientela (attraverso i chatbot). I progetti basati su RPA hanno interessato anche i servizi di investimento e in particolare la consulenza e la gestione dei portafogli finanziari.