Stellantis a rischio in Italia senza sussidi, l’annuncio dell’ad Carlos Tavares: le possibili conseguenze

Nuovo round nello scontro fra Stellantis e governo Meloni: l'ad Carlos Tavares annuncia che senza incentivi auto la produzione in Italia sarà a rischio. Il ministro Urso apre a una partecipazione pubblica

Pubblicato: 2 Febbraio 2024 16:20

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Nessuna distensione fra Stellantis e il governo Meloni: dopo le polemiche delle scorse settimane, arriva una nuova stilettata di Carlos Tavares: l’amministratore delegato del Gruppo sostiene che l’esecutivo dovrebbe fare di più per proteggere i posti di lavoro nel settore automobilistico e smetterla di polemizzare con Stellantis per il fatto che produce relativamente pochi veicoli nel Bel Paese. Traduzione: sono graditi meno attacchi e più incentivi al settore auto, oppure non è detto che Stellantis mantenga i suoi attuali volumi di produzione.

La sfida di Carlos Tavares al governo Meloni

L’attacco di Carlos Tavares è stato raccolto dall’agenzia Bloomberg: “Si tratta di un capro espiatorio nel tentativo di evitare di assumersi la responsabilità per il fatto che se non si danno sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli impianti in Italia“, commenta Tavares.

L’apertura del governo

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, sfida i vertici di Stellantis a giocare a carte scoperte: “Se vogliono una partecipazione attiva ne possiamo sempre discutere, se ritengono che quello sia necessario ce lo chiedano e possiamo ragionare”. Il governo ha recentemente illustrato il nuovo piano di incentivi auto da 950 milioni di euro. Piano che Stellantis non ritiene adeguato.

La posizione delle opposizioni

La segretaria del Pd Elly Schlein caldeggia l’invito del gruppo automobilistico: “Tavares ha lanciato una sfida, il governo la raccolga e non faccia cadere la provocazione dell’ad di Stellantis. Si prenda sul serio l’ipotesi di una partecipazione italiana a Stellantis che bilanci quella francese”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il capo del M5S Giuseppe Conte, che chiede al ministro Urso di “non fare solo chiacchiere e di trattare l’ingresso dello Stato in Stellantis”.

I timori dei sindacati

Sono Pomigliano e Mirafiori, dove viene prodotta la nuova Fiat 500 elettrica, le due fabbriche in cui i posti di lavoro sarebbero a rischio in caso Stellantis dovesse decidere di ridurre la produzione.

“Non si possono dare soldi pubblici senza garanzie: ora risposte al Paese. Chiediamo alla presidente del Consiglio un incontro urgente con l’amministratore delegato e le organizzazioni sindacali per garantire la produzione e l’occupazione nel nostro Paese”, afferma il segretario generale Fiom-Cgil, Michele De Palma.
“Le dichiarazioni di Tavares non rassicurano le realtà del Mezzogiorno, e soprattutto Pomigliano”, commenta il segretario generale della Uil Campania, Giovanni Sgambati.

Il nodo degli incentivi auto

Il 2024 rappresenta uno spartiacque rispetto agli incentivi: il governo verificherà se gli incentivi auto spingeranno le vendite. In caso contrario, come spiega il ministro Urso, dal 2025 “le risorse del fondo automotive saranno indirizzate non più a incentivare i consumi, ma a sviluppare nuovi investimenti produttivi nel nostro Paese, anche di riconversione produttiva, e una seconda casa automobilistica in Italia”.

La polemica Tavares-Meloni

La recente stoccata di Tavares è solo l’ultimo atto della polemica fra Stellantis e il governo: l’ad di Stellantis aveva già accusato l’esecutivo di non avere disposto abbastanza incentivi auto per spingere la transizione ecologica.
Giorgia Meloni aveva replicato argomentando che ormai Fca è diventata un’azienda francese che produce poco in Italia.
Tavares aveva controreplicato sostenendo che quasi due veicoli prodotti in Italia su tre hanno comunque sbocco all’estero. Gli italiani, cioè, comprano per lo più auto non italiane.
Oggi arriva la minaccia concreta: si aumentino gli incentivi auto o la produzione di Stellantis in Italia potrebbe essere a rischio.

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