Canone Rai da 90 a 70 euro, non ci sarà la proroga per il 2025: rischio rialzi in bolletta

Il taglio del Canone Rai da 90 a 70 euro non sarà confermato per il 2025. Codacons denuncia il rischio di un aumento delle bollette

Pubblicato: 24 Ottobre 2024 13:13

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Il Canone Rai ridotto (da 90 a 70 euro) per il 2024, non vedrà alcuna proroga nel 2025. La Manovra 2025, al momento, non prevede il rinnovo di questa riduzione. Solo una settimana fa il ministro Giorgetti l’aveva confermato, ma nel testo della legge di Bilancio non compare. Senza una proroga, le famiglie italiane rischiano un aumento del costo del Canone Rai, che tornerebbe a 90 euro, con conseguente impatto sulle bollette elettriche. Il Codacons ha già denunciato che la mancata proroga del taglio peserà tra i 420 e i 430 milioni di euro sulle famiglie nel 2025.

Addio alla riduzione del Canone Rai anche nel 2025

La riduzione del Canone Rai da 90 a 70 euro, introdotta nella Manovra del 2023 per l’anno successivo, era stata salutata come un successo dalla Lega. Il provvedimento aveva alleviato il carico fiscale su molte famiglie, dato che il Canone Rai viene automaticamente addebitato nella bolletta della luce per tutti coloro che detengono un apparecchio televisivo.

Per compensare i mancati introiti della Rai, il governo aveva previsto un contributo straordinario di 430 milioni di euro per il 2024, che ha permesso alla televisione pubblica di continuare a operare senza tagli ai propri servizi. Nel testo della Manovra 2025 presentato alla Camera, però non vi è traccia di una conferma della riduzione per l’anno successivo.

In altre parole, il Canone potrebbe quindi tornare a 90 euro a partire dal 2025, anche se la promessa in conferenza stampa era ben diversa.

C’è ancora speranza?

Nonostante le dichiarazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che aveva annunciato la possibilità di una proroga del taglio del Canone, la riduzione non è stata inserita nella prima bozza della Manovra 2025. Il taglio a 70 euro, introdotto per il 2024, potrebbe quindi rimanere un episodio isolato.

Secondo alcune fonti, il governo potrebbe tentare di reinserire la misura durante il dibattito parlamentare, ma al momento non ci sono certezze in merito. Il mancato rinnovo del taglio del Canone Rai ha già sollevato critiche non solo da parte del Codacons, ma anche da alcuni esponenti della Lega, che avevano spinto fortemente per la riduzione.

Codacons lancia allarme bollette: rischio aumenti

Il Codacons ha espresso preoccupazione per la mancata proroga del taglio del Canone Rai, affermando che questo ritorno ai 90 euro potrebbe costare alle famiglie italiane tra i 420 e i 430 milioni di euro nel 2025. “Il canone, obbligatorio per chiunque detenga un apparecchio televisivo, è addebitato direttamente nella bolletta elettrica”, spiega l’associazione. L’eventuale ritorno al canone originario rappresenterebbe un aumento per le famiglie, già alle prese con il rialzo dei costi energetici.

“Con la mancata proroga, le famiglie dovranno affrontare un aumento diretto delle bollette”, ha commentato ancora il Codacons, che critica il governo per non aver mantenuto le promesse fatte lo scorso anno riguardo alla riduzione definitiva del Canone Rai.

Altri tagli in Manovra: cosa succede alla Rai

Anche se la proroga del taglio non è stata confermata, la Manovra 2025 include comunque misure che riguardano la gestione della Rai. Per contribuire al risparmio nella finanza pubblica, il governo ha stabilito che nel 2025 la Rai non potrà aumentare le spese relative al personale e agli incarichi di consulenza rispetto ai livelli del 2023.

Per il 2026, inoltre la Rai dovrà ridurre il volume della spesa di almeno il 2% rispetto al triennio precedente (2021-2023), mentre per il 2027 questa riduzione sarà incrementata al 4%. Nonostante questi interventi di contenimento, resta il nodo dei fondi mancanti per il Canone, che potrebbero costringere la Rai a tagli più significativi o a ricorrere a nuove strategie di finanziamento.

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